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R A S S E G N A   S T A M P A



le critiche positive


Antonio e Marco Manetti, registi e sceneggiatori di Roma, hanno provocatoriamente cercato di annientare tutta la segnaletica retorica piangente, paternalistica e solidaristica del filone "film sull’immigrazione". Intanto hanno scovato un meraviglioso parco attori per un’opera di drammaturgia corale e brillante.

Roberto Silvestri - Il Manifesto


Sulle coordinate stilistiche di un missaggio di realismo e fumetto, con una colonna sonora di Neffa rimbombante di Rap ed Hip Hop made in Italy, e tenendo presente le arzigogolate partiture delle telenovelas nigeriane, Marco ed Antonio Manetti hanno messo in scena una commedia coraggiosa e riuscita, affidata completamente al pedinamento e alla curiosa esplorazione di un inedito microcosmo antropologico benissimo evocato dalla non-professionalità degli interpreti che, dunque, nulla sacrificano della loro spontaneità e leggerezza all’artificio della recitazione.

Natalino Bruzzone - Il Secolo XIX


Poche parole per un film che invece compie una notevole rivoluzione, proponendo un punto di vista completamente inedito (o quasi, tentativi sono stati già fatti, ma questo è decisamente il più compiuto) sugli "immigrati", i "poveri extracomunitari", i "neri sfigati". Liberato il campo dai piagnistei, i due registi fratelli Antonio e Marco Manetti (entrambi sotto i trent’anni) si divertono a farci vedere qualcosa che loro conoscono bene. (...) Con le musiche di Neffa, Torino Boys fa ridere e ballare e dice più cose di quanto non sembri. Guardatelo con attenzione, e soprattutto divertitevi.

Roberta Ronconi - Liberazione


Recitato da un cast particolarmente simpatico e ritmato sulle musiche di Neffa, il film ha un solo punto debole: poco realisticamente i nigeriani parlano italiano anche quando sono tra loro.

Roberto Nepoti - La Repubblica


The comedy generally is well handled, with the characters' flexible notion of time amusingly
played off against the frustrations of thegroup's one Italian (Luca Laurenti). What lifts the
material above its weaknesses is the feeling that while the writer-directors are not exactly part of
the community they are portraying, nor are they complete outsiders; they bring sincerity to their
observations about being aliens in a country still relatively unprepared to deal with immigration.

David Rooney - Variety


La commedia è generalmente ben diretta, con la flesibile nozione del tempo dei personaggi in divertente contrasto con le frustrazioni dell’unico italiano del gruppo (Luca Laurenti). Quello che porta questo lavoro al di sopra delle sue debolezze è la sensazione che gli autori non sono nè parte integrande della comunità che ritraggono nè totalmente estranei: Portano sincerità alle loro osservazioni sull’essere degli "alieni" in un paese ancora relativamente impreparato a fare i conti con l’immigrazione.

David Rooney - Variety


...E’ apprezzabile lo sguardo che i Manetti applicano alla comunità nigeriana, senza sconti paternalistici, e anzi sottolineandone cinismi, ritualità fesse, modelli culturali (è tutto un parlare di marche Versace, Moschino, Nike...). Intonato alla martellante colonna sonora Rap fornita da Neffa, lo stile vagamente Hip Hop del film permette ai due registi di mettere in scena una storia d’amore continuamente interrotta, che fa sorridere e insieme rimanda alla domanda principale, pronunciata da Eby in un momento di romantico abbandono: "Perché non facciamo quest’Italia più comoda per noi?".

Michele Anselmi - L’Unità 19 novembre '97


I fratelli Manetti girano a tempo di Rap, largheggiando in sapori forti e parentesi buffe, la tribolata storia d’amore tra Eby e Nike.

Michele Anselmi - L’Unità 17 agosto '97


Abbandonando per un attimo la caccia al VIP, ieri ha tenuto banco in assoluto il film "Torino Boys", sia per la coda del pubblico e sia per il numero di interviste fatte ai registi e ai protagonisti della pellicola, tutti ragazzi nigeriani.

Tiziana Platzer - La Stampa


Malgrado la levataccia (anteprima a Locarno, ore 7.30) il film ce lo siamo goduti, e non poco.

Dee’mo - Aelle


Il primo film "all black" della storia del cinema italiano, con i suoi bellissimi e spettacolari protagonisti nigeriani ... una commedia e anzi
una vera e propria sophisticated comedy con sotterfugi, malintesi, telefoni occupati, ritrovamenti inaspettati...


Alberto Farassinola - La Repubblica


le critiche negative


L’idea di "Torino Boys" sarebbe interessante, la realizzazione è modesta. L’andamento di commedia, l’ironia sui protagonisti, è alla maniera di Spike Lee: ma se Spike Lee non ‘c’è e se certe cose sono i bianchi a dirle, tutto risulta diverso.

Lietta Tornabuoni - La Stampa



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