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UN'INTRODUZIONE ALLE



I PRINCIPALI ELEMENTI DELLE CARTE DA GIOCO

In un mazzo di carte i soggetti più interessanti sono le figure e, ove presente, i jolly, perché le loro illustrazioni con figure umane solitamente rivelano molti particolari interessanti. A seconda del mazzo, questi personaggi possono apparire a testa singola o doppia (cioè le figure sono mostrate per intero oppure sdoppiate da una linea che le taglia in due metà simmetriche). Inoltre, i personaggi possono avere pose differenti, gli abiti che indossano possono cambiare, anche i colori sono soggetti a variazioni, i semi possono non essere quelli usuali, e l'aspetto grafico in generale può ispirare un tema particolare. Considerati nel loro insieme, tutti questi elementi costituiscono lo stile del mazzo.

Oltre alle comuni carte da Bridge, che vengono considerate lo stile internazionale o standard (anche noto come "stile inglese"), tutte le altre varietà possono essere suddivise per grandi linee in due principali categorie: gli stili di fantasia e quelli regionali.


jack di Cuori da
un mazzo sovietico
STILI DI FANTASIA
In generale, gli stili di fantasia sono quelli le cui illustrazioni non sono basate su una tradizione consolidata. In molti casi sono costituite dalle solite 52 carte più i jolly, sicché a variare non è la composizione del mazzo (cioè i semi, il numero di carte e i loro valori), ma semplicemente il loro aspetto: anziché raffigurare i normali re, regine e jack, le figure si ispirano al tema o soggetto del mazzo, come un periodo storico, un paese, un romanzo famoso, un evento sportivo, un'importante civiltà, e così via. Qualsiasi soggetto può fornire lo spunto per un mazzo di carte.
Spesso anche gli assi e talvolta tutte le carte del mazzo sono in qualche modo legate al tema principale, così come pure alcuni dorsi, i cui disegni e motivi hanno un'impostazione grafica attinente.
STILI REGIONALI
Gli stili regionali, invece, sono quelli tradizionali, usati in aree del mondo abbastanza circoscritte. Per alcuni di essi l'aspetto è rimasto quasi immutato da ben oltre cento anni: poiché molti giocatori sono restii ad accettare alcun tipo di cambiamento alle loro carte preferite, tali illustrazioni sono rimaste molto simili a quelle dei primi mazzi da cui sono derivate.


figura dallo stile
giapponese Akahachi




LA COMPOSIZIONE

Mentre gli stili internazionale e di fantasia contengono in genere 52 carte più un vario numero di jolly, le carte a stile regionale invece possono considerevolmente variare, dai mazzi a 32 carte per il gioco tedesco dello Skat ai tarocchi con 78 carte, per non parlare di alcuni stili cinesi il cui totale raggiunge le 156 carte o più.
I mazzi usati nei paesi occidentali contengono sempre due tipi di soggetti: le carte numerali, che hanno un valore espresso dal numero di segni che raffigurano (queste comprendono anche gli assi), e le figure, con diversi personaggi, spesso prive di un preciso valore numerico, anche se gerarchicamente sempre maggiori alle suddette carte numerali.
Il numero di figure in molti mazzi è tre, ma i tarocchi ne hanno quattro: in ordine discendente di rango, un re, una regina (o donna), un cavallo, e un fante (che corrisponde al jack dei mazzi da Bridge). Negli stili a tre figure sono presenti la regina oppure il cavallo, mentre i tarocchi li hanno entrambi.
Le figure maschili delle carte occidentali sono legate a quelle arabe antiche, che comprendevano un re e due deputati di diverso rango (cfr. pagina 1). La regina, invece, è sicuramente un'aggiunta occidentale, poiché una figura femminile non avrebbe mai potuto comparire su carte destinate a giocatori di cultura islamica.
Le figure degli stili italiani e spagnoli (un re, un cavallo e un fante), si correlano abbastanza da vicino a quelle arabe anzidette, mentre gli stili a semi tedeschi e svizzeri coincidono anche di più con l'antico schema, possedendo un re e due fanti di diverso rango (cfr. la galleria tedesca).
La seguente tabella mostra un riassunto delle figure utilizzate dai diversi sistemi di carte da gioco:

curioso cavallo da un
mazzo di Minchiate
(Italia, XVIII secolo)

stileREDONNACAVALLOFANTE / JACK
arabo (obsoleto)·--· ·
tarocco····
italiano / spagnolo·-··
francese··-·
tedesco / svizzero·--· ·


LA PRODUZIONE DELLE CARTE DA GIOCO

Le antiche carte di qualità ordinaria erano stampate in fogli per mezzo di matrici incise nel legno.

esempio di xilografia con colorazione
a mascherina (Francia, XVIII sec.)


Con questa tecnica (xilografia) si ottenevano immagini la cui definizione era piuttosto grossolana; risultati migliori li si otteneva con lastre in rame, ma per via del loro costo più elevato venivano utilizzate di rado, solo per mazzi esclusivi. Poi, a partire dai primi anni dell'800, l'introduzione della litografia portò ad un notevole miglioramento della qualità di stampa, mantenendo bassi i costi; all'inizio tali lastre erano fatte di pietra, da cui il nome della tecnica (dal greco lythos = "pietra"), ma ben presto vennero rimpiazzate da quelle in metallo. Per qualche edizione si utilizzavano anche altre tecniche, come l'acquaforte. In tutti i casi le illustrazioni erano colorate a mano: varie mascherine venivano sovrapposte a turno ai fogli non ancora tagliati, e inchiostrate con grossi tamponi. I mazzi più economici venivano colorati con soli tre o quattro colori, e a volte l'inchiostro denso nascondeva una parte della sottostante incisione stampata. Per le edizioni più di pregio si utilizzavano numerosi colori, a volte acquerelli, così da lasciare perfettamente visibili le incisioni e per minimizzare l'effetto "a chiazze" dovuto all'uso di mascherine.

L'inizio del XX secolo segnò l'introduzione di tecniche sempre più moderne, come la cromolitografia *****, grazie alla quale i fabbricanti di carte furono affrancati dalla necesità di colorare a mano le loro carte, ma le mascherine non scomparvero del tutto prima degli anni '20-'30.

Per i tarocchi più antichi, invece, fu usata una tecnica completamente diversa. Questi mazzi esclusivi non venivano semplicemente colorati, ma dipinti o, meglio, miniati, e negli esemplari migliori una foglia d'oro con un motivo lavorato a punzone veniva applicata sullo sfondo: erano autentiche opere d'arte, realizzate da artisti di fama più che da artigiani, a beneficio dei membri delle corti principesche, su loro ordinazione o come regali.

colorazione a mascherina delle carte da gioco
(particolare da un dipinto francese del XVII secolo


esempio di stampa litografica
ed acquerello (Austria, 1870 c.ca)

tarocco italiano (metà del '400):
vernice e foglia d'oro

Sebbene queste carte fossero effettivamente utilizzate per praticarvi dei giochi, i loro proprietari le conservavano con grande cura. Infatti mentre un certo numero di mazzi, o carte sfuse, dopo cinque o sei secoli sono effettivamente giunti sino ai nostri giorni, esemplari altrettanto antichi delle carte di tipo più "economico" sono estremamente rari, e molti di essi hanno resistito al tempo solo in forma di fogli non tagliati.

Le carte occidentali sono sempre state fabbricate pressando strettamente diversi strati di carta o cartoncino, così da essere sufficientemente rigide e resistenti, ma con l'uso frequente si macchiavano, si aprivano agli angoli, si piegavano, oppure se ne consumavano le illustrazioni.
A volte il problema veniva risolto semplicemente ritagliando le carte lungo i bordi, quando questi o gli angoli erano consunti: per rendere più efficace tale stratagemma, alcuni produttori arrivarono a fabbricare mazzi di dimensioni superiori al normale. Ma nonostante ciò un mazzo non durava mai troppo a lungo, anche in caso di normale utilizzo.

soggetto da un mazzo
Happy Families,
Gran Bretagna

A partire dalla seconda metà del XIX secolo gli spigoli, che una volta erano tagliati di netto (spigoli "vivi"), cominciarono ad essere arrotondati, per ragioni di maggiore praticità nel maneggiare il mazzo, ma anche per scongiurare il precoce danneggiamento Questo provvedimento è tutt'ora usato in Occidente, mentre in Oriente vi è ancora una certa tendenza a mantenere l'uso degli spigoli "vivi" per i mazzi con i locali stili regionali.

Negli anni '30 venne introdotta una nuova importante tecnica che consentiva di plastificare le carte: questo è un trattamento che impedisce che si danneggino facilmente, rendendole anche più robuste.


carta da un mazzo
giapponese da Uta Karuta
Negli ultimi venti anni hanno fatto il loro ingresso sul mercato anche mazzi realizzati interamente in plastica, che garantiscono alle carte una durata pressoché illimitata.
Carte plastificate e di plastica oggi sono usate comunemente in tutti i paesi occidentali, ma anche questa tecnica in Estremo Oriente non è mai stata adottata per gli stili regionali, che sono solitamente privi di rivestimento.
Anche le riproduzioni di mazzi antichi (prodotte quasi sempre solo come souvenir o come oggetto da collezione) spesso non sono plastificate, ed hanno talvolta spigoli "vivi", per meglio simulare gli originali.

La manifattura delle carte da gioco è un'attività altamente specifica: molte ditte in tutto il mondo sono specializzate nella loro produzione. Qualcuna di esse, come la francese Grimaud, è derivata dagli antichi stampatori del XVIII secolo.
Questi sono solamente alcuni dei produttori più famosi nel mondo:










  • A.S.S. - Germania
  • Angel - Giappone
  • Berliner Spielkarten - Germania
  • Bycicle - Stati Uniti
  • Carta Mundi - Belgio
  • Casabo (Tatú) - Uruguay
  • Spielkartenfabrik Altenburg (Coeur) - Germania
  • Comas - Spagna
  • Copag - Brasile
  • T.Dal Negro - Italia
  • Ducale - Francia
  • Falcon - Regno Unito
  • France Cartes - Francia
  • H.Fournier - Spagna
  • Gráfica - Argentina
  • Grimaud - Francia
  • Héron - Francia
  • Italcards - Italia
  • Guan Huat (Double Elephant Brand) - Hong Kong
  • Kem - Stati Uniti
  • Kombinat Tsvetnoy Petchati Sankt-Peterburg - Russia
  • Masenghini - Italia
  • Matsui Tengudô - Giappone
  • Modiano - Italia
  • A.G.Müller - Svizzera
  • Nintendo - Giappone
  • Nyomda - Ungheria
  • Obchodní Tiskárni · Kolín (O.T.K.) - Rep.Ceca
  • Okuno Karuta - Giappone
  • Öbergs - Svezia
  • Offason - Svezia
  • Ôishi - Japan
  • J.Perez - Isole Canarie (Spagna)
  • F.Piatnik - Austria
  • J.Rodero - Argentina
  • F.X.Schmid - Germania
  • Tactic - Finlandia
  • U.S.Games Systems - Stati Uniti
  • Waddingtons - Regno Unito










  • BOLLI D'IMPOSTA

    In seguito alla grande popolarità di questo passatempo, specialmente nei secoli scorsi, i governi di molti paesi imposero il monopolio di stato sulla vendita delle carte da gioco.
    Tutti i mazzi venivano tassati, e come prova di ciò uno speciale bollo governativo doveva essere impresso su una delle carte, di solito un asso, oppure un'altra che fosse importante ai fini del gioco.

    a sin.: bollo italiano 1920 c.ca (gent. concess. di S.Wintle);
    al centro: asso di Cuori bollato, Germania (anni '20);
    a destra: bollo spagnolo, prima metà anni '70; tutti sono stampati sulla carta
    In un minor numero di paesi venivano usati altri sistemi: un bollo a rilievo, oppure un bollo cartaceo (o una fascetta) incollato alla confezione che veniva strappato al momento dell'apertura, oppure un sigillo posto sull'incarto che il proprietario doveva obliterare con una penna, e persino l'impiego di carta filigranata per i fogli su cui il mazzo veniva stampato (Francia, XVIII-XIX secolo).
    In alcuni casi il bollo segnalava anche una data, che a volte si riferiva all'introduzione dell'imposta (cfr. l'esemplare francese qui in basso), oppure all'effettiva stampigliatura sulla carta (come in Svezia). In Italia la data veniva apposta con un piccolo bollo aggiuntivo.
    Il duplice scopo di questi marchi era sempre quello di comprovare il pagamento della tassa, e di garantire che ogni mazzo nuovo non fosse già stato aperto ed usato.

    bollo coreano contemporaneo,
    incollato alla confezione
    Ancora oggi simili dispositivi, quali un'etichetta adesiva a chiusura della scatola o un incarto di plastica trasparente sotto vuoto, sono comunemente impiegati come garanzia del prodotto.
    La tassa di monopolio e il relativo bollo sono oggi applicati solo in un numero di paesi molto esiguo.
    Fra gli amanti del genere, collezionare carte che recano un bollo costituisce un particolare ramo di questo hobby. Per un approfondimento sulla storia e le tipologie dei bolli si veda il sito Spielkarten-Seiten ~ Playing-card Pages di Peter Endebrock.

    data di introduzione della
    tassa, segnalata sulla carta
    (Francia, 1853-89)


    sigillo inglese da obliterare,
    sull'incarto del mazzo (anni '50)

    in alto: bollo giapponese sopratimbrato, applicato sotto
    il mazzo a sigillare gli angoli dell'incarto (anni '80-'90);

    in basso: bollo argentino a fascetta, posto a sigillare
    un intero lato dell'incarto del mazzo (fine anni '40)



    doppio bollo italiano (1945 e 1955)

    bollo thailandese a fascetta, che sigillava una scatola di plastica (anni '90)

    Imprimere il bollo come prova dell'avvenuta riscossione della tassa prima di impacchettare le carte qualche volta poteva portare a situazioni come quella dell'illustrazione a sinistra, che si riferisce a un mazzo italiano prodotto nel 1945. Dieci anni dopo, in seguito ad un aumento della tassa, questo mazzo, che era rimasto invenduto, venne ufficialmente riaperto: nella metà inferiore dell'asso fu posta una seconda stampigliatura, sul bordo fu posta la dicitura Regolarizzato il bollo. Boll. 4201 del 12/12/1955, e infine la confezione venne sigillata di nuovo. È anche curioso il fatto che mentre il bollo del 1945 parla di Regno d'Italia, nel 1955 gli era ormai subentrata da lungo tempo la repubblica.

    In un certo numero di mazzi, soprattutto fra quelli prodotti negli anni '50, una delle carte ha un timbro, come quelli a destra: non si riferiscono ad una tassa, ma semplicemente riportano il nome del produttore. In qualche caso questo timbro andava a rimpiazzare il vero bollo d'imposta, dopo che quest'ultimo era stato abolito; in altri casi la prova dell'avvenuto pagamento della tassa era sull'incarto del mazzo. A partire dagli anni '60 il nome del produttore non venne più indicato con un timbro ad inchiostro.
    timbri dei produttori dalla Svezia (a sin.) e dalla Francia


    GLOSSARIO

    Questo è un piccolo glossario di termini riferiti alle carte da gioco che vengono usati nelle pagine successive; alcuni sono abbastanza ovvi, altri necessitano di una spiegazione.
    • Assi · sono la prima carta di ciascun seme, e di solito rappresentano il valore 1 (il quale, da gioco a gioco, può essere il più alto ma anche quello più basso). Sono spesso decorati più riccamente delle altre carte numerali.

    • Carte dei semi · comprendono tutte le carte che appartengano ai semi di quel mazzo (cioè tutte le carte numerali e le figure).

    • Carte numerali o non figurate · sono i soggetti che recano un valore numerico espresso per mezzo di segni, ripetuti tante volte quanto sono i punti che la carta vale, e distribuiti graficamente a seconda dello stile del mazzo. Le carte numerali più le figure formano le carte dei semi.

    • Dorso · il retro, che per ciascuna carta del mazzo è perfettamente identico così da non farne riconoscere il valore quando questa è voltata; le decorazioni consistono solitamente in disegni geometrici, ma ve ne sono con illustrazioni speciali, vedute turistiche, con pubblicità, ecc.

    • Figure · carte che fanno parte dei semi del mazzo ed hanno l'immagine di un re, di una regina, di un cavaliere, di un fante. A volte questi personaggi sono mostrati per intero (a testa singola, o a figura intera), in particolare nei mazzi più antichi e in alcuni stili regionali; in altri casi ne viene mostrata la sola parte superiore in ciascuna metà della carta (a doppia testa, o a figura doppia), la tipologia più comune nei mazzi moderni.
      I personaggi di queste carte sono da sempre ispirati alla struttura sociale delle corti rinascimentali, cioè i luoghi nei quali, in occidente, cominciarono ad essere praticati i giochi di carte.

    • Indici · il piccolo numero e/o lettera, spesso accompagnato da un minuscolo simbolo sel seme, che molte carte hanno negli angoli. Nei mazzi internazionali da Bridge o da Poker A indica l'asso, K (King) il re, ecc. (ma ne esistono diversi, da nazione a nazione, vedi anche la pagina con la tabella degli indici); quando le carte vengono tenute in mano "a ventaglio", cioè parzialmente sovrapposte a semicerchio, lo scopo degli indici è di permetterne la lettura.
      In alcuni stili orientali gli indici hanno l'aspetto di motivi grafici, anziché di numeri o lettere.

    • Jolly (o Joker) · è una "matta", che non appartiene ad alcun seme. In alcuni giochi può valere tanto quanto il possessore desidera. I mazzi internazionali da Bridge contengono di solito due o tre jolly. Molti altri stili non ne hanno affatto sebbene, a seconda dei giochi praticati, altre carte del mazzo possano essere usate di volta in volta come "matte".

    • Onori · alcuni stili comprendono un vario numero di carte particolari che non appartengono ad alcun seme, non hanno valore numerico, e sono spesso conosciute con nomi caratteristici: in molti giochi valgono più delle carte dei semi, e talvolta hanno anche proprietà speciali. Vengono anche menzionate come "carte speciali".

    • Segni · sono i piccoli simboli dei semi che, in vario numero e con varia distribuzione grafica, appaiono nella carta per indicarne il valore corrispondente: ad esempio, un 7 di Quadri avrà raffigurati sette segni in forma di piccoli rombi rossi.

    • Semi · categorie o famiglie in cui le carte del mazzo sono suddivise, rappresentate da simboli chiamati segni (o, raramente, da colori), che nei mazzi internazionali sono Quadri, Cuori, Fiori e Picche; negli stili occidentali di solito ogni seme ha una carta per ognuno dei valori, mentre in diversi stili asiatici di ciascun valore sono presenti diverse unità.

    • Stile (o Motivo)· è l'insieme degli elementi grafici del mazzo, riferita di solito soprattutto alle figure e al gruppo di semi adottati. Il nome dello stile viene spesso riferito alla città o area geografica dove quel tipo di carte viene usato più spesso. Assai spesso l'aspetto grafico degli stili, soprattutto di quelli regionali, rimane quasi invariato nel tempo.

    • Trionfi (o Atouts, o Briscole) · in alcuni giochi sono carte che appartengono a specifiche categorie (per esempio ad un dato seme, o ad un gruppo speciale, ecc.) e valgono più delle altre carte del mazzo; gli esempi più famosi sono le 22 carte figurate del tarocco, chiamate appunto trionfi, ma in alcuni giochi anche le carte dei semi possono rivestire tale ruolo, come ad esempio nel Bridge, nella Briscola, ed altri.

    Alcuni nomi riferiti alle carte da gioco hanno un'origine interessante: ad esempio, "asso" viene dal latino as ("asse"), indicante un antico tipo di moneta usata come misura ponderale, un po' come se la prima carta della serie agisse da misura o da riferimento per tutti gli altri valori dello stesso seme.
    L'origine del termine "trionfo" è discussa nella galleria dei tarocchi, pagina 1.
    È anche interessante paragonare fra di loro i nomi dei semi nelle varie lingue, poiché non sempre hanno lo stesso significato; ciò accade per via dell'aspetto molto stilizzato dei semi internazionali, che possono suggerire forme diverse: i Fiori, per esempio, hanno l'aspetto di mazze per gli inglesi, di trifogli per gli spagnoli e per i francesi, di croci per i tedeschi. Seguendo questo LINK si raggiunge un glossario multilingue dei principali vocaboli.


    asso di Coppe da un
    mazzo regionale italiano


    IL COLLEZIONISMO DELLE CARTE DA GIOCO


    soggetto da un mazzo italiano
    da Mercante in Fiera
    Da un punto di vista generale, il mazzo di carte è un oggetto affascinante: una serie completa di rettangoli di cartoncino lucido, di forma perfettamente regolare e così piacevoli al tatto, decorati con immagini multicolori, ciascuno diverso dagli altri. Non dovrebbe stupire il fatto che incontrino il gradimento di molte persone, tanto come articolo da gioco che come oggetto artistico.
    Nonostante ciò, il numero di collezionisti è molto basso, se lo si paragona a quello delle persone che amano raccogliere oggetti simili: cartoline, figurine, carte telefoniche, e - primi fra tutti - i francobolli.

    Non c'è alcuna regola di base nel collezionare carte da gioco: ad alcuni interessano solo uno o più soggetti (ad esempio gli assi, o una figura, o i jolly), oppure, più spesso, si colleziona l'intero mazzo.

    Per il collezionista medio, qualsiasi mazzo può ricadere in una delle seguenti categorie di base:
    • mazzi di fantasia con illustrazioni insolite, o di forma o dimensioni particolari
    • mazzi generici con dorsi speciali raffiguranti pubblicità, vedute turistiche, ecc.
    • tarocchi (sia versioni classiche che stili regionali, oppure di tipo insolito)
    • mazzi senza semi tradizionali, per giochi particolari, raffiguranti numeri o immagini
    • mazzi regionali, usati per tradizione in specifiche zone geografiche o paesi del mondo.
    Collezionisti esperti troverebbero sicuramente altre sottocategorie in ciascuno di questi gruppi, ma per ragioni di praticità le gallerie di immagini sono state organizzate secondo il suddetto criterio semplificato.

    La maggioranza dei collezionisti si interessa solo al primo gruppo: i temi a cui un mazzo può ispirarsi sono praticamente illimitati, e in quasi ogni angolo del mondo si possono trovare carte di questo tipo, spesso vendute come gadgets o come oggetti ricordo.
    Pur non avendo niente contro questo tipo di carte, alcune delle quali hanno decorazioni meravigliose, il mio favore personale va alle carte regionali. Possono apparire un po' rustiche, esistono in un numero di stili ben più limitato, e alcune di esse sono in via di estinzione, o già estinte. Tuttavia, le loro illustrazioni sono rimaste immutate per anni e anni, e nelle loro interessanti immagini spesso si ritrovano elementi della tradizione, del folklore e della storia proprie della regione o città dalla quale provengono.

    7 di Ghiande da un
    mazzo regionale tedesco


    note storiche ed iconografiche rapporti fra le carte occidentali ed orientali




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    asso di Picche da
    un mazzo thailandese
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