E N I O W E B P A G E

 

 

 

 
PREDAZZO.

Le Dolomiti della Val di Fiemme sono da sempre un suggestivo esempio geologico e da qualche anno l'A.P.T. di Predazzo ha realizzato un dettagliato opuscolo riguardante il sentiero geologico del Dos Capèl, uno dei più begli esempi di stratificazione dolomitica.Salendo da Pampeago, a quota 1170 metri, s'incontrano formazioni rocciose man mano più recenti, che danno origine ad una variegata colonna stratigrafica. Al livello più basso sono posti i

porfidi quarziferi originati da violente eruzioni vulcaniche, verificatesi 270 milioni d'anni fa. Su questo strato s'accumularono delle sabbie rossastre che dettero origine ad un tipico paesaggio tropicale arido, posto al centro della Pangea, in prossimità dell'equatore. 250 milioni d'anni fa il mare iniziò ad invadere la regione dolomitica da oriente, dove si apriva l'oceano. Perciò, continuando verso Zischgalm (2000 metri), si possono incontare molti resti fossilizzati di fondali marini. Qui e alla successiva tappa di Passo Feudo ci sono due punti di ristoro. La zona dolomitica divenne instabile 232 milioni d'anni fa e a Predazzo si formò un ampio vulcano, che collassò durante la sua attività eruttiva, contribuendo alla formazione della catena montuosa. Lo stesso versante orientale del Dos Capèl (2235 metri) a cui si giunge alla fine del percorso, si formò col magma contenuto in quel cratere. Brivido «ski jumping» a Predazzo i «Voli d'estate»Attesi in agosto in val di Fiemme i migliori specialisti del mondo: volano a 100 all'ora con tute speciali ad effeto «ala»Saltare da trampolini di ski-jumping d'estate? A Predazzo si può, anche se Ferragosto è appena passato. Oggi sono in arrivo in Val di Fiemme alcuni dei più grandi campioni di volo da trampolino per prendere familiarità con le strutture, che nel prossimo inverno ospiteranno i campionati mondiali di sci nordico. La stagione agonista per i saltatori è già iniziata e l'evento clou di venerdì 23 agosto vedrà a confronto atleti italiani, tedeschi, austriaci, sloveni, polacchi e svizzeri che collauderanno così la struttura. Saranno protagonisti atleti come Simon Ammann, ventunenne svizzero che ha conquistato il doppio oro a Salt Lake City, il campione del mondo polacco Adam Malysz e l'italiano Roberto Cecon, in splendida forma nella prima prova dei Grand Prix, che si eserciteranno con altri atleti per studiare i nuovi profili dei trampolini. Un atteso confronto, quello del «Canon Grand Prix - Voli d'estate» che si svolgerà allo Stadio del Salto in località Stalimen. Pur non essendo seguito come in Germania, dove ottiene indici d'ascolto televisivi altissimi, appena al di sotto di quelli della formula uno, le prenotazioni per gli allenamenti fioccano. In occasione di questi allenamenti i trampolini verranno rivestiti con particolari con speciali binari di ceramica mentre la rampa d'atterraggio sarà coperta da stuoie sintetiche, che daranno l'illusione agli atleti di atterrare come se fossero sulla neve. I saltatori indossano particolarissime tute che creano l'effetto ala e aiutano gli atleti a volare sempre più lontano. Questo sport sta suscitando sempre più curiosità e gli spettatori possono assistere alle prove dai bordi dei trampolini pagando un biglietto del costo di due euro. Alla vendita dei biglietti sarà anche associata l'estrazione di numerosi premi. Dalle postazioni per il pubblico si può udire il sibilo che gli atleti lasciano nell'aria volando a 100 chilometri all'ora dopo lo stacco dal dente del trampolino. Il record di salto a Predazzo appartiene a Ronny Ackermann, atterrato a 133,5 metri. Nei "Voli d'Estate" di quest'anno è prevista la gara sul trampolino dei 120 metri, quasi due ore di salti ininterrotti sotto i potenti riflettori puntati sulla gara e che ingigantiscono le imprese ei saltatori. Per venerdì 23 agosto 2002 sono fissati alcuni importanti incontri sia per il pubblico che per gli atleti. Il «Canon Grand Prix» sarà aperto alle ore 20.15 dalle esibizioni dei ragazzi e delle ragazze del vivaio azzurro sulle strutture K20 eK35. Alle 21, sempre all'interno della struttura sportiva avverrà la presentazione degli atleti e alle 21.25 avverrà il primo salto di gara. Alle 22 ci sarà la finale degli atleti e seguirà la premiazione. Deve essere ancora confermata la presenza dell'austriaco Widhoelz, già vincitore a Predazzo negli anni scorsi e che conquistò il pubblico a Hinterzarten. Ma non di solo sport vivono di Voli d'estate: prima e durante le gare saranno offerti al pubblico i prodotti tipici del Trentino, dai formaggi e i salumi ai vini pregiati. Con la manifestazione si aprono insomma le prove tecniche dei campionati mondiali Fiemme 2003: un ottimo collaudo delle attrezzature che verranno usate quest'inverno e che il comitato si sta preoccupando di rifinire.

FOLGARIA

Nel cuore dell'elegante e vivace centro di Folgaria, lungo il corso, a pochi passi dall'hotel Vittoria, si possono assaggiare ottimi piatti della tradizione trentina. Nell'istante stesso in cui si entra nel ristorante "Da Ugo", ci si accorge di essere in un ambiente molto raffinato, dove la cura del dettaglio è un imperativo. Questa attenzione la si riscopre nell'arredo e nelle pietanze servite. I primi piatti ad esempio sono preparati con verdure di stagione: in questo periodo molto richieste sono le tagliatelle coi porcini e i finferli e i canederli col burro fuso, accompagnate da un buon bicchiere di Santa Maddalena o di Pinot Nero. Tra i secondi piatti si consiglia il brasato di cervo o al Teroldego e le carni di selvaggina come il piatto col capriolo. A queste pietanze vengono accompagnate La Lagrein Monfort o un "Due Vigne" dell'Alto Adige. Un dessert di panna coi mirtilli caldi o una fetta di meringata sono l'ideale per concludere un pranzo o una cena in compagnia. Ristorante "Da Ugo" via

Colpi,343 - tel. 0464 721141

 

In questi giorni la Vai di Genova offre la visione di un paesaggio irreale, immerso nel silenzio, illuminato dalle trasparenze delle cascate gelate
 
I GIGANTI DI GHIACCIO

 

Sembra una valle incantata, attraversata dalla magia di Hany Potter, o del Signore degli Anelli, con la sua gran barba bianca. E infatti, in questi giorni di freddissimo gennaio, proprio a vecchi giganti con la barba di ghiaccio assomigliano le rocce della  

Valle di Genova, con le cascate che la segnano. La Valle, che da Pinzolo e Carisolo in Rendena, si incunea per 13 chilometri fino ai ghiacciai del Mandrone e delle Lobbie, l'estate è tutta una sinfonia d'acqua, dal Sarca alle cascate sonanti. Grazie alle battaglie ambientaliste degli anni Sessanta la Val Genova è una delle pochissime (se non l'unica) valle alpina con le acque ancora libere, selvagge, non domate dagli impianti idroelettrici. Le sue cascate non vanno "ad ore", non si aprono e chiudono con il rubinetto. L'inverno invece -questo inverno particolarmente- la valle appare ferma, congelata, bloccata. Il Sarca si è trasformato in un pezzo di pack polare, le cascate si stagliano sulle rocce come giganti muti, in attesa di risveglio. Il paesaggio è strano, ma affascinante. Solitamente l'inverno la Val Genova -che per la sua posizione incassata non riceve mai il sole- è immersa nella neve, bianchissima. Si può percorrere con gli sci, ma occorre fare attenzione, perché il pericolo di valanghe è alto. Quest'anno, invece, di neve non ce né neppure qui e il paesaggio appare scuro, cupo per le rocce e i boschi. Solo le cascate emergono come sciabolate di luce, quasi un  sogno per raggiungere la luce. La prima cascata che si incontra è anche la più bella: la Cascata del Nardis. L'acqua proviene diretta- mente dal ghiacciaio della Presanella e nell'ultimo tratto, prima di confluire nel Sarca scroscia vistosamente, biforcandosi, con un salto di circa 130 metri. Ora questi 130 metri sono colonne di ghiaccio durissimo, vetrato, azzurro. Facilmente raggiungibile dalla strada, proprio di fronte al rifugio alberghetto della famiglia Fostini, (mille metri di quota) la Cascata del Nardis è diventata una delle mete preferite dagli arrampicatori che amano questa specialità difficile (la tenuta dei chiodi sul ghiaccio è sempre problematica, non bisogna proprio volare) e atletica (si sale in equilibrio appoggiati su quattro punte di ramponi e "tirati" da due punte di piccozza). Durante le vacanze di Natale anche sette, otto cordate si cimentavano contempo­raneamente lungo la cascata alla ricerca della placca giusta: ché se non è "giusto" il ghiaccio si sgretola come un cristallo al colpo di piccozza e la colonna di ghiaccio precipita come un castello di carte. Narrano i testimoni che a capodanno l'alpinista più veloce ha percorso i 130 metri di scalata in mezz' ora, salendo da solo, senza corda né assicurazioni. È l'inverno più adatto, questo, per ammirare i giganti di ghiaccio della Val Genova. Raggiunto il Nardis si può proseguire inoltrandosi nella valle. In un' ora di camminata si può ammirare l'altra grande cascata, quelle del Lares. Il freddo è intenso, ma fin tanto che non nevica non esistono pericoli.

DOVE


La Cascata del Nardis si trova in Vai Genova. Passato Pinzolo e il ponte di Cari solo, dopo la sede del Comune si prende a sinistra. Lasciata la località Prisa (alberghetto con cucina tipica, di qui si può scendere alla bellissima chiesetta affrescata di Santo Stefano, dove si fermò Carlo Magno) si prosegue in macchina fino alla stanga in prossimità della diga. In un quarto d'ora di strada si raggiunge poi la cascata.

QUANDO


È l'inverno più adatto, in attesa di nevicate per visitare il paesaggio della Vai Genova. Non occorre an- dare in Alaska per affrontare la "Wilderness".

INFO


Ecco alcuni riferimenti:

www.pinzolo.it
www.carisolo.it

 

(informazionituristiche); www.parks.it/parco.adamello.brenta/index.htm
www.aptcampiglio.it