Alcune Immagini Di Pescara primi '900

Mare di settembre. …Sulla spiaggia semideserta intravedo qualcuno che si avvicina. In controluce, fra il tremolio dell'immagine, mi sembra di distinguere una donna che cammina a fatica sulla linea degli ombrelloni. Man mano che avanza, noto la sua età non più giovane, il suo vestito candido, l'ampia, piatta cesta che regge tra le mani... e sento il suo richiamo... «pizze calde... bombe fresche... bombe alla <<crema». … Nessun paragone possibile con gli attuali «cornetti» o «ghiaccioli». Erano pizze e bombe di un buono... di un buono! Troppo facile dire che avevano il sapore del tempo passato... erano buone veramente. C'erano altri personaggi a specialità buon mercato, a Pescara, tanti anni fa. Risaliamo corso Umberto, la principale vetrina della varia umanità pescarese. Incontreremo certamente un anziano ometto vestito modestamente ma con un rigoglioso fiore all'occhiello. Porta un bastone alla fine del quale c'e un chiodo che gli serve per raccogliere, con consumata maestria (ad ogni colpo un “okay” ) le innumerevoli cicche gettate dai patiti dello «struscio» (la passeggiata su e giù per il corso). Riesce a tirarne su moltissime e pare ne faccia una mistura di tabacco ricercatissima da una élite di fumatori suoi affezionati clienti. Vincenzo Garbas, si chiamava; era sardo a sembra che, da giovane, fosse stato un fantino. Mentre lo guardiamo, lui ci svela il segreto del fiore all'occhiello sempre fresco. Dietro il risvolto della giacca è fissata una fialetta da iniezioni con l'acqua nella quale è infilato il gambo del fiore. Lu «ciccare» (cosi veniva chiamato) fu un personaggio notissimo a Pescara. (solitamente dedito alla raccolta di mozziconi di sigarette, le "cicche" non del tutto fumate per recuperarne il tabacco da riutilizzare per rifarsi le sigarette con le "cartine" da incollare con la saliva.

 
Corso Gabriele Monthonè.jpg (279920 byte) CorsoUmberto L 1929.jpg (72325 byte) CorsoVittEmanuele 1945.jpg (46978 byte) KoursalMarino1916.jpg (277387 byte) La Riviera 1923.jpg (52681 byte) Riviera 1928.jpg (289374 byte) Stabilimento La Sirenetta 1941.jpg (281676 byte) Stazione 1900.jpg (264060 byte) Via Bastioni 1904.jpg (260568 byte) ViaCBattistiMercato.jpg (81198 byte) ViaG.Dannunzio1905.jpg (310130 byte) VialeBovio1917.jpg (316757 byte)

 

Ma anche per lui vennero i tempi duri. Coincisero con la diffusione delle sigarette con il filtro. La sua «azienda» andò in crisi a non lo si vide più in giro.Proseguiamo senza fermarci al capannello di gente che sta guardando 'Ndonie «lu furzande» (il forzante) che, a torso nudo, si fa spezzare a martellate una lastra di pietra sul petto, rompe le catene con cui si è fatto legare o strappa in due pezzi un elenco telefonico incitando il figlio Leone ad esibirsi anche lui. Se siamo fortunati, possiamo incrociare «Mollicone il gelataio» oppure « Midiuccio de la Cilire» (di Villa Celiera) con bicicletta a violino, oppure, ancora, Sciuli dei Colli (alto due metri e cieco) o Antonio, «il barone del popolo» (porca miseria... za...za...za!!) o Serafina che, pero, staziona preferibilmente davanti al palazzo delle poste. Gente di allora, di grande simpatia e umanità, amati dai pescaresi come persone di famiglia. Ne ho citati solo alcuni, forse i meno ricordati, trascurando quelli il cui ricordo è, invece, ancora vivo, come, ad esempio, «Grazia», o «Cocca di ferro», che meriterebbero un capitolo a parte. Siamo diretti al cinema Olimpia, meglio conosciuto come «il pidocchietto» (soprannome legato, sembra certo, alla presenza di consistenti legioni di tali insetti). Ma vi avevo promesso un'altra «specialità a buon mercato»; e allora, prima di entrare, compriamo qualcosa alla bancarella (un carrettino) della vecchietta che, davanti al cinema, vende ceci, fave a «sciuscelle» (carrube). Bastano dieci lire (anche cinque, per chi si accontenta di poco) per avere un «misurino» (una ciotolina) di ceci e fave abbrustolite... squisite. Ma bisogna consumarle dentro il cinema, c'e più gusto, mentre si guardano 2 film 2 (uno è certamente un western con Buster Crabbe).Una raccomandazione importantissima: o andate in galleria o, se questa è piena (come accade normalmente) e siete costretti a stare in platea, non vi sedete in quelle due file vuote al centro della sala. Come vedete c'e il pienone, molti spettatori stanno in piedi, ma due file sono vuote. Sono quelle proprio sotto la balconata della galleria da dove piovono, senza sosta, bucce di fave (e qualcos'altro) degli spettatori delle prime file della galleria. Se, uscendo dal cinema, avete sete (ceci e fave mettono sete), c'e, a pochi passi, l'osteria dei «sette nani» dove vi troverete senz'altro bene e, come vi avevo promesso, risparmierete anche, perché, come dice il cartello «Oggi si paga, domani no».