La Scheda di

 

Il Sovrano di tutti i Dei nell'antica religione dell'Europa settentrionale. I remoti Germani lo collocavano nell'Olimpo teutonico.

I Romani lo raffigurarono con Mercurio, il dio sovrano per i Romani era Giove. Il nome originale Odin o Wodan dalla radice Wut per i germani del Sud. I popoli che si sottomettevano a Odino o a Wotan corrispondeva al significato di furore: in lui s'identificavano in gruppi di guerrieri che avevano per simboli estatici vari animali: berserkir. Le antiche tribù dei celti si costituivano in società culturali ed agivano assumendo sembianze d'animali. Utensili vari, come il Pentolaccio nel museo nazionale di Copenaghen: raffigurano animali e guerrieri stilizzati danzare per la pozione magica. Due corvi reali sono raffigurati sulle spalle d'Odino.

La bellicosità d'Odino non si forma sulla forza, ma sulle conoscenze magiche e le regole della Natura, come il segreto della vita. In guerra la bellicosità, Odino, la delega al figlio: Thor, il Dio del tuono e della saetta o Donner, sempre dal germanico antico. Freya era la Signora delle Valchirie, la dea della bellezza e dell'amore. Si credeva che Odino regnasse nelle tenebre, da qui la credenza del Dio dei morti in battaglia. La sua tenebrosità, la zona oscura era interpretata per la perdita di un occhio, dopo essere stato per nove giorni e nove notti impiccato all'albero magico. La mutilazione le diede la luminosità mancante L'unico occhio d'Odino sufficiente per dominare dall'esterno o dal cielo in tutta la potenza della magia.

Il solo detentore della supremazia, sugli altri dei. Più a Nord i popoli scandinavi riconosco che Odino il protettore degli uomini, e di tutti gli esseri viventi della Terra, creatore di tutto l'universo, era costantemente informato dai due corvi reali del destino degli umani, i più crudeli delle sue creature.

Odino il Procacciatore della luce e della saggezza. I guerrieri vichinghi e i loro poeti (scaldi) lo identificavano con le Aurore boreali, dopo avere bevuto la pozione inebriante che donava loro il coraggio e la forza nelle battaglie, il met, o anche mett'll, il prefisso sussiste ancora e significa aggiunta, nel tedesco mit, in fiammingo met. Questa bevanda, che doveva non essere nient'altro di un minestrone di verdure, ricco di vitamine: assicurava l'immortalità o in altri termini donava la condizione divina. Oggi a Trieste esiste veramente una bevanda che si ricollega al culto d'Odino. La Storia ci tramanda nozioni vagheggianti che risalgono d'alcuni millenni al culto romano, plasmavano sin dall'antichità primordiale la coscienza dei popoli celtici, mentre i germanici la praticavano questi riti in opposizione alla cultura romana, che fu ripresa da quella greca, a sua volta ebbe la radice comune al culto d'Odino, fu riadattato, dagli ellenici, all'ambiente del Mediterraneo.

Da ricerche varie

 

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