Allarme aerei kamikaze
"Potranno essere abbattuti"
Stato di massima allerta in vista del summit a Roma del 28 maggio

ROMA - "Le misure di sicurezza si predispongono e non si dicono, altrimenti non sono più misure di sicurezza": parole del ministro dell'Interno, Claudio Scajola, dopo le notizie di possibili "sceriffi" sugli aerei in arrivo a Roma durante il vertice Nato-Russia in programma il 28 maggio prossimo nella base aerea di Pratica di mare. Sulla sicurezza del vertice, il ministro dell'Interno ha aggiunto: "La guardia è altissima e sono state predisposte tutte le misure necessarie, anche se il pericolo di attacchi terroristici rimane alto". Insomma, niente sceriffi - c'è stata anche la secca bocciatura de piloti dell'Anpac, l'Associazione nazionale dei piloti aviazione commerciale - ma è massima allerta nella base militare italiana di Pratica di Mare.

Controlli "accuratissimi" sul traffico aereo commerciale, anche dei piccoli velivoli; massima attenzione al dispositivo di difesa aerea: ecco alcuni aspetti della sicurezza del vertice. E i voli su Fiumicino verranno ridotti: non più di venti aeromobili in arrivo e in partenza ogni ora. Ciampino e l'aerooporto dell'Urbe (dedicato ai piccoli aerei) saranno addirittura chiusi.

Su una serie di voli di linea considerati "speciali" - in relazione alla rotta, all'orario e all'aeroporto di partenza o di arrivo - i controlli siano molto più accurati del solito. Controlli che riguarderanno i passeggeri, i bagagli (sia quelli a mano che quelli destinati alla stiva) e lo stesso aeroplano (ad esempio verrà ispezionato perfino il vano motore).

Analoghe "precauzioni", in base a contatti in corso in queste ore, verranno compiuti da parte delle compagnie straniere per voli particolari. Ma i controlli anti-terrorismo, soprattutto contro il rischio di aerei kamikaze, si concentreranno anche sugli aeroclub e le aviosuperfici, pure di modeste dimensioni. Le attività di queste strutture saranno "attentamente monitorizzate", e così i frequentatori, per evitare voli di aerei da turismo o di altri velivoli sospetti, anche per impedire possibili azioni dimostrative.

Più imponente di tutti, infine, il dispositivo di difesa aerea messo in campo dall'Aeronautica. La base di Pratica di Mare è una struttura militare (la seconda, per estensione, in Europa) di per sè dotata di efficaci strumenti di controllo del traffico aereo e di difesa. Se dunque le comunicazioni e la trasmissione di dati riservati avverrà in sicurezza e ad alta velocità grazie al satellite militare Sicral, sempre un complesso sistema satellitare vigilerà su ogni "movimento" aereo, su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un sistema integrato - terrestre ed aereo - che potrà contare su postazioni fisse e mobili, a terra, e su due aerei radar (Awacs) per il controllo dal cielo.

Avvistata la possibile minaccia, il problema è quello di neutralizzarla. A questo scopo sono schierate a terra batterie di missili Spada e Aspide; sistemi missilistici ed apparati contraerei sono predisposti anche sulle navi della Marina che incroceranno al largo, mentre la prontezza operativa dei caccia F-104 e dei Tornado sarà al massimo livello: coppie di aerei intercettori, con il personale a bordo, saranno pronte a levarsi in volo in pochissimi secondi dall'allarme. Analoga prontezza anche per un certo numero di elicotteri, sia delle forze armate che di polizia, in assetto da combattimento ma anche da ricognizione, specie per quanto riguarda eventuali "minacce" dal mare.

Il "cervello" dell'apparato di sicurezza sarà proprio all'Interno della base dell'Aeronautica (dove peraltro in poche ore è sorta dal nulla una palazzina con uffici e alloggi): una "decision room" in cui siederanno i responsabili civili e militari, pronti a "fronteggiare tempestivamente - viene sottolineato - ogni evenienza".
L'apparato militare messo in campo è "idoneo" ad abbattere eventuali aerei ostili. Tutte le ipotesi sono state considerate, anche le più fantasiose, come quella di un dirottamento aereo da parte di un kamikaze: a questo proposito si è riproposto il problema, finora irrisolto, di chi debba autorizzare un eventuale abbattimento.

Da Repubblica, 23 maggio 2002.