L’Hiv è un prodotto della guerra batteriologica?

AIDS: COSPIRAZIONE MORTALE

La storia dell’AIDS è forse ben diversa da come è stata sinora raccontata.

E se si trattasse di un’arma di laboratorio utilizzata per lo sterminio controllato?

Giuseppe Cosco

A volte ho l’impressione che la scienza medica abbia un sottofondo di magia nera, con tanto di sacrifici umani rituali. Nel mio libro "Storia segreta dell’AIDS" (Edizioni Segno) avevo denunciato il propagarsi di nuovi razzismi, culminanti in "programmi di controllo" per mezzo di genocidi e stragi varie; stermini accuratamente preparati in ambienti militari o asettici laboratori ove si studiano nuovi tipi di morte. Dietro questi progetti top secret si celerebbe il Nuovo Ordine Mondiale.

LA TRUFFA DELL’AIDS

L’AIDS può rientrare in uno di questi esperimenti. Nel 1981, presso il "Centers for Disease Control" di Atlanta, in Georgia, si cominciò a parlare di una nuova malattia molto contagiosa denominata "Sindrome di immunodeficienza acquisita" provocata, a quanto ci dicono, da un virus. Per gli scopritori Robert Gallo e Luc Montagnier esso è "una malattia devastante causata da una classe di agenti infettivi, i retrovirus, individuati per la prima volta in esseri umani solo qualche anno prima". Tutto ciò potrebbe essere falso. Lo sostiene il famoso scienziato Peter Duesberg, esperto a livello mondiale, di retrovirus e professore di biologia molecolare alla University of California di Berkeley, scopritore nel 1970, del primo gene collegato al cancro. Duesberg ha affermato che "il virus di Gallo non è la causa dell’AIDS perché non rispetta i postulati di Koch e Henle di malattia contagiosa, né le regole cardinali della virologia. Secondo Koch si può parlare di malattia contagiosa solo quando l’agente infettante, oltre a causare la stessa affezione in tutti quegli individui coi quali viene a contatto, è anche sempre presente in ogni stadio della malattia. Con l’AIDS tutto ciò non avviene; infatti ci sono molti casi di persone con tutti i sintomi dell’AIDS, che non presentano alcuna infezione da Hiv; così come ci sono soggetti che sono stati infettati dall’Hiv da oltre 10 anni e che non mostrano alcun segno di malattia".

É poi sorprendente sapere che il virus dell’AIDS sia stato scoperto da Gallo un anno prima che si manifestasse la malattia! "Nessun altro ricercatore, mai, nella storia della medicina, è riuscito a scoprire l’agente patogeno di una epidemia l’anno prima che l’epidemia scoppiasse", hanno denunziato sospettosi i giornalisti Francesco Romano e Elizabeth Vogel. Come si spiega questo mistero anacronistico?

ARMA DI STERMINIO

La storia dell’AIDS è del resto un puzzle complicato, dai risvolti inquietanti. Quando Duesberg, nel 1995, pubblicò i propri dubbi in un libro intitolato "Why We Will Never Win the AIDS" ("Perché non riusciremo a vincere l’AIDS"), la Corte Federale di New York ordinò improvvisamente e misteriosamente il ritiro e la distruzione di tutte le copie. Un’altra ordinanza ne proibì la distribuzione, anche gratuita, su tutto il territorio degli Stati Uniti. Come interpretare questa congiura del silenzio? Cosa si cela dunque dietro l’AIDS? Per il quotidiano "Sunday Express" del 26 ottobre 1986, "a detta di tre studiosi, la patologia mortale apparsa nel 1979 negli USA e che miete vittime in tutti i continenti, è stata "inventata" in laboratorio per sterminare negri, drogati e omosessuali. Ben lontano dal minacciare la popolazione eterosessuale in generale, l’AIDS resta colpisce principalmente i tossicodipendenti e gli omosessuali maschi delle zone urbane più povere".

Secondo queste storie ai drogati verrebbe fornita eroina opportunamente tagliata con sostanze che danneggiano il sistema immunitario, mentre omosessuali e africani sarebbero infettati mediante vaccinazioni di massa. Romano e Vogel denunziarono che "la rivista gay New York Native pubblicò nel 1983 la lettera di un dipendente del laboratorio di guerra biologica di Fort Detrick, che assicurava di avere partecipato all’operazione, iniziata nel ‘78".

Secondo il Times di Londra l’epidemia di AIDS in Africa ed in Sud America era comparsa improvvisamente proprio dopo una vaccinazione di massa contro il vaiolo, effettuata nei primi anni ‘80. Per estirpare il vaiolo dalla faccia della terra l’Organizzazione Mondiale della Sanità avrebbe vaccinato almeno 70 milioni di neri dell’Africa Centrale".

La gravissima accusa fu pubblicata prima da un giornale di New Delhi "The Patriot", nell’ottobre 1985, e poi ripresa dalla sovietica "Literaturnaya Gazeta" il 30 ottobre dello stesso anno. In Brasile, la notizia che il virus dell’AIDS era un prodotto dell’ingegneria genetica fu pubblicata dal giornale "L’Estado de Sao Paulo". In Inghilterra, il 26 ottobre 1986, dal londinese "Sunday Express". La "Pravda" ne parlò il 31 ottobre 1986. La rivista francese "Eléments" titolò "AIDS, il Pentagono sotto accusa".

Tutto ciò sembra essere però passato sotto silenzio.

GENOCIDIO PROGRAMMATO

E se la diffusione dell’AIDS consistesse davvero in una vera e propria strage programmata dei "diversi" e dei poveri del mondo?

Non possiamo negare che in certi santuari della scienza medica si agisca contraddicendo il giuramento etico di Ippocrate (per cui il medico si impegna a salvare il paziente) e invece si sacrifichino vittime umane per teoremi di morte. Lo ha denunziato il dott. Robert Newman, presidente dell’ospedale "Beth Israel Medical Center" di New York. Parlando dei tossicodipendenti ha dichiarato: "Nessuno lo ha ancora detto apertamente, ma sono sicuro che molti sono d’accordo che dovremmo lasciarli morire tutti". Questa logica di morte è confermata anche dalle parole di Julian Huxley, fondatore della Società Eugenetica Britannica, che ha asserito che "l’intelligenza di un nero è differente da quella un bianco, come lo è il corpo. É sufficiente vedere il comportamento religioso dei negri per comprendere le differenze: urlano, danzano, si abbandonano alle emozioni più violente. Negri e bianchi presentano differenze organiche inarmonizzabili". Vi sembra dunque ancora tanto assurdo che l’uomo possa veramente arrivare a sterminare i propri simili? Quest’abominio è stato denunciato da studiosi e ricercatori in tutto il mondo. Ci sono diversi documenti top secret del governo degli Stati Uniti che lo provano, come il "Memorandum 200 per la Sicurezza Nazionale". Fu redatto nell’aprile del 1974 dall’allora Consigliere americano per la Sicurezza nazionale, Henry Kissinger, e declassificato solo nel 1990. Si tratta di un documento agghiacciante, che denota il cinismo del governo del Nuovo Ordine Mondiale, quando afferma che "lo popolamento dovrebbe essere la principale priorità della politica estera americana verso i Paesi del Terzo mondo".

Un altro documento terribile è il "Global 2000 Report to the President" presentato dal Dipartimento di Stato americano. Il giornalista Rogelio Maduro nel suo libro "The Ozone Scare" scrive: "Questo dossier fu elaborato dal Consiglio della Casa Bianca per l’Ambiente e dal Dipartimento di Stato a partire dai primi giorni della presidenza Carter. Decine di alti funzionari e centinaia di consulenti hanno lavorato a questo rapporto che proponeva di fare del "controllo demografico" la pietra angolare delle politiche di tutti i futuri presidenti americani. Nel rapporto e nei documenti che lo accompagnano, si trovano tutta una serie di profezie terrorizzanti: crisi delle risorse idriche, penuria di energia, carenza di materie prime strategiche. La causa di tutto ciò? La crescita demografica. É dunque necessario, concludeva il documento, che il governo faccia convergere politica estera ed interna con l’obiettivo di eliminare questi uomini di troppo. Dal momento in cui questo documento è stato reso di pubblico dominio, sezioni intere del governo americano non lavorano che per mettere in pratica le sue raccomandazioni: il genocidio". Questo programma non è condiviso solo dagli americani. Il celebre documentarista Jacques Cousteau, che fu un accanito propugnatore del programma xenofobo in Francia, ha dichiarato: "Noi vogliamo eliminare le sofferenze, le malattie? É necessario che la popolazione mondiale si stabilizzi; è necessario eliminare 350.000 uomini al giorno". E Filippo duca di Edimburgo, marito della regina Elisabetta II: "Mi piacerebbe essere un virus letale così da contribuire a risolvere il problema della sovrappopolazione".

DIFFUSO TRA I CARCERATI

Ecco un altro esempio del disprezzo verso le popolazioni del Terzo mondo. Il patologo dr. Cornelius Rhoades, che qualche anno dopo avrebbe diretto il reparto di patologia del Rockefeller Institute, nel 1932 diede inizio ad una vasta ricerca sul cancro. In definitiva effettuava orribili esperimenti, far insorgere deliberatamente delle infezioni sui malati. Trenta malcapitati, tutti portoricani, morirono in conseguenza di questi esperimenti. Rhoades si giustificò sostenendo che "i portoricani erano la più sporca, la più fannullona, degenerata e ladra razza sulla faccia della terra. Tutti i medici potevano deliziarsi nell’abuso e nella tortura di questi sciagurati". Alla luce di considerazioni così sinistre non è più fantascienza dunque credere in quanto sostengono alcuni scienziati, che "l’AIDS fu in effetti il risultato di un programma di ricerca a lungo termine". Qualcuno afferma addirittura di averne le prove. Come il russo Jakob Segal, docente di biologia all’Università di Humboldt nella ex Germania orientale. Segal è convinto che l’AIDS sia stato creato nel laboratorio di Fort Detrick, nel Maryland, in un centro di ricerca su armi chimiche e biologiche. Lo scienziato pubblicò tutti i dati che aveva raccolto nel 1986 nel volume "AIDS: una malattia prodotta in America". In esso l’autore dimostrava che "il virus della immunodeficienza, che molti scienziati ritengono evolva in AIDS, è quasi identico ad altri due virus: il Visna, una malattia mortale che colpisce le pecore ma non l’uomo, e il virus della leucemia delle cellule T Htlv-1. Il Laboratorio di alta sicurezza di Fort Detrick realizzò l’unione dei virus Visna e Htlv-1. Il risultato fu l’Hiv messo a punto tra la fine del 1977 e la primavera del 1978. Il "cocktail" di Fort Detrick venne testato su carcerati che decidevano volontariamente di partecipare all’esperimento in cambio della libertà anticipata. Siccome i sintomi non si manifestavano prima di 6 mesi, i test furono giudicati fallimentari e i carcerati vennero rilasciati.

Alcuni di loro erano omosessuali, e una volta arrivati a New York, ignari delle loro condizioni, cominciarono a trasmettere il contagio a persone del giro dei gay newyorchesi. E qui, nel 1979, si manifestò il primo caso conclamato di AIDS, e la malattia cominciò a diffondersi rapidamente". Un altro ricercatore, Robert Styrecker, confermò: "Quando si studia la natura del virus dell’AIDS si scopre qualcosa di estremamente interessante. I geni del virus dell’AIDS non esistono nei primati o nell’uomo. Se si prende il materiale genetico di primati, scimpanzé, esseri umani e lo si riordina, non si può ottenere l’AIDS".

Un domani potrebbe scoppiare un AIDS per gli anziani, gli zingari, gli handicappati o per i malati mentali? O per gli intellettuali che disturbano, perché pensano troppo e non dovrebbero? Forse siamo avvisati.

COSA LEGGERE SULLA CONGIURA AIDS

G.Cosco - Storia segreta dell’AIDS, Ediz. Segno, Udine 1996.

C.Thomas Jr, K.Mullis, P.Johnson, What cause AIDS?, in "Reason", giugno 1994.

R.Vergini - AIDS una questione aperta, in Guide alla salute, Edizioni Andromeda, Bologna 1995.

F.Romano - E.Vogel, Le carte dell’AIDS, Ciapanna, Roma, 1989.

Nexus n. 6, luglio-agosto 1996, pag. 7.

P.Duesberg, in "La rivista dei libri", novembre 1996, pag. 42.

"Science", 12 febbraio 1988.

"L’Italia", settimanale, 22 marzo 1995.

"Corriere dell’UNESCO", novembre 1991.

Jonathan Mann in "Newsweek" del 16 gennaio 1987.

Jonathan Mann in "New Science" del 4 febbraio 1988.

P.M. Boffey in "New York Times" del 14 febbraio 1988.

M.Basset - Zimbabwe, Le radici sociali dell’AIDS, ne "Il Corriere dell’UNESCO", novembre 1995.