Sulle orme del Chupacabras

di Roberto Malini (http://www.robertomalini.com)

Capitolo primo

Liliana Nunhez è l'unica donna cilena che si occupi professionalmente di ufologia. Grazie al suo lavoro di investigazione, analisi, studio e archiviazione, possediamo oggi le relazioni di un gran numero di presunti attacchi del l'essere noto come Chupacabras o Depredasangre. Il progetto della studiosa è quello di catalogare una casistica completa al riguardo. La Nunhez intende, grazie al suo lavoro, sfatare le teorie correnti sul fenomeno,la più comune delle quali è che le aggressioni agli armenti e, raramente, agli esseri umani siano in realtà opera di cani randagi. Assecondando tale ipotesi, il servizio nazionale agricolo del Cile ha ucciso più di 200 cani avvelenandoli con la stricnina.Il Cile è uno stato in cui si registrano numerosi attacchi del Chupacabras, tra cui i più recenti sono stati segnalati nel mese di febbraio 2002. Nella primavera del 2000 si verificarono molteplici episodi aggressivi. Si succedettero diverse spiegazioni ufficiali: volpi, visoni, cani, puma e perfino il felino chiamato Colocolo.Il governatore di Colchagua, Saul Bravo, invitò la popolazione a stare calma e a non pensare a fenomeni esoterici, soprannaturali o ufologici. Si trattava, secondo gli esperti, di un predatore notturno, probabilmente un felino. Liliana Nunhez e gli ufologi del Calama Ufo Center , tra cui il direttore Jaime Ferrer, l'hanno sempre pensata diversamente e hanno mappato le migrazioni e gli attacchi del Chupacabras in almeno 107 località diverse. Nel 2000 alcuni campioni di pelo della belva, prelevati sui luoghi delle aggressioni, vennero inviati a laboratori di analisi in Cile, negli Usa, in Argentina e in Australia. Secondo i referti provenienti dagli Usa, si trattava di canidi. Il laboratorio della Polizia Criminale di Santiago non espresse un parere certo. Il laboratorio Australiano, analizzando il DNA, escluse la fauna locale del Cile. I casi del 2000 si verificarono nell'area costiera centrale del Cile, presso città come Llo Lleo e Cartagena e riguardarono principalmente capi di pollame. Quelli di febbraio 2002 si sono svolti presso l'area costiera di Barrancas. I sintomi sono sempre gli stessi: mutilazioni e assenza di sangue nei corpi dei volatili da cortile. Una famiglia di Barranca ha segnalato mutilazioni di polli e galline all'interno del proprio pollaio. Un compaesano ha udito il rumore di un assalto del predatore provenire, nella notte, dall'aia in cui dormivano le galline. Successivamente ha trovato una gallina decapitata e priva di sangue. Questo fatto è avvenuto l'11 febbraio. In seguito ad ulteriori segnalazioni, si sono ipotizzati gli attacchi di cani o gatti randagi, rilevando tuttavia che questi animali non hanno l'abitudine di succhiare il sangue dalle loro vittime. In un primo momento si è accusato un pastore tedesco piuttosto aggressivo e lo si è rinchiuso. Il giorno seguente, nuove uccisioni di pollame hanno "scagionato" l'animale. Le famiglie della zona in cui si sono verificati gli attacchi vivono ora con una certa apprensione, non conoscendo la natura né la reale pericolosità del predatore.




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