MILANO UNDER FIRE

Milano - Si è temuto potesse trattarsi di un attentato di al-Qaeda, che proprio in zona aveva avuto una sua centrale, lo schianto di un piccolo Rockwell Commander contro il grattacielo Pirelli (o "Pirellone"), sede della Regione Lombardia, alle 17.50. Un evento sanguinoso che nell'attuale contesto politico sia interno che estero (due giorni dopo il grande sciopero di protesta verso il Governo, e durante l'acceso conflitto mediorientale) apparentemente sembrava assumere significati assai particolari (ma il presidente della Regione on. Formigoni era in viaggio verso l'India). Cinque le persone morte, il pilota (un italiano sessantottenne partito alle 17.15 da Locarno e noto per le sue spericolatezze aeree, già in passato coinvolto in altri incidenti, pur se con 50.000 ore di volo sulle spalle), due passanti e due dipendenti della Regione. Trenta i feriti ricoverati negli ospedali Policlinico, Niguarda e Fatebenefratelli, due dei quali in gravi condizioni.

Confermata anche la presenza in cielo di secondo, misterioso aereo che inizialmente aveva fatto nascere diversi sospetti; è stato poi confermato che era un normale velivolo che avrebbe dovuto atterrare a Linate dopo l'Air Commander dell'incidente.

Al momento cinque i morti e trenta i feriti; poteva andare peggio, se l'aereo si fosse schiantato anche solo mezz'ora prima; ma fortunatamente, in piena ora di punta e terminato l'orario di lavoro, dei 1300 lavoratori, solo 300 erano presenti al momento dell'impatto (lo sottolineiamo perchè, all'epoca dell'incidente delle Torri Gemelle, i cospirazionisti fecero rilevare che una parte consistente del personale militare - e si disse persino degli ebrei - non erano "curiosamente" presenti; per evitare la nascita di una nuova leggenda urbana, va ribadito che l'orario di lavoro al Pirellone terminava tra le 17 e le 17.30; non a caso una signora che stava lasciando l'ufficio è rimasta intrappolata in ascensore, e poi liberata). In più, i piani dal 27° al 30° erano stati precedentemente sgomberati per la bonifica dell'amianto; siamo sicuri che ciò alimenterà sospetti dietrologici.

Già abbiamo ricevuto le prime telefonate in questo senso, da chi faceva rilevare che la zona centrale di Milano, come per altre città, è interdetta al volo, e dunque non si capiva cosa ci facesse un aereo indisturbato sull'area; inoltre, mentre i telegiornali Rai e Mediaset hanno cercato immediatamente - e sin troppo palesemente - di far cessare la psicosi dell'attacco terroristico (si era mosso direttamente il presidente Bush e la CNN, le cui immagini sono state poi riprese da Canale 5), il tg della locale Odeon Tv ha messo in evidenza, con uno speciale durato sino alle 23.30, tutti gli aspetti cospirazionisti dell'evento, come il fatto che il pilota avesse lanciato un appello radio, rimasto misteriosamente inascoltato. Tra le telefonate che abbiamo ricevuto, vi è stato chi ha fatto notare la stranezza dello scontro aereo, più simile ad un cartone animato (con la sagoma dell'aereo stampata nel muro) che non ad un incidente vero e proprio: che fine ha fatto l'aereo? Come mai non è esploso scatenando un incendio? Ciò induce a pensare che il velivolo fosse a corto di carburante e che il pilota, cercando di accorciare la rotta per Linate tagliando per il Centro, abbia improvvisamente perso il controllo. Va anche detto che il danno producibile da un piccolo aereo da turismo è nettamente inferiore da quello di un aereo di linea quale quelli di New York.

Ma l'intervista ad un ragazzo, trasmessa da Odeon tv, metteva in risalto il fatto che l'aereo svizzero avrebbe descritto un cerchio attorno al Pirellone e poi avrebbe puntato diretto contro il grattacielo. I Tg Mediaset, che hanno trasmesso un'intervista ad un pilota amico del defunto, hanno però escluso l'ipotesi di un suicidio o di un attentato kamikaze. Roberta Polledri, una signora che lavorava in un palazzo in fronte al Pirellone, ha dichiarato di avere udito un fischio e di avere visto l'aereo "entrare" nel grattacielo, senza avere però notato fiamme o fumo. Un testimone che si trovava al secondo piano ha raccontato al tg di Odeon di avere visto improvvisamente cadere carta, vetri e macerie, ma non ha visto fiamme, solo fumo (il che è confermato dai filmati girati).

Un UFOtestimone che stava raggiungendo la sede CUN di Milano, e che si è trovato ad uscire dalla metropolitana tre minuti dopo l'impatto, ha dichiarato: "Ho visto la gente che guardava per aria ed ho parlato con un signore che mi ha detto di avere visto una scia di fuoco (particolare questo confermato anche da un altro testimone, a Odeon tv; N.d.R.) e di avere udito un boato. Ha detto di non avere visto alcun aereo, tant'è che aveva pensato ad una bomba...".

Sebbene l'evento sia chiaramente ascrivibile ad un incidente aereo (che sfortunatamente riporta alla mente eventi ben più tragici) sarà assai facile che per la dinamica dell'evento (mancato intervento radio, sorvolo non autorizzato del Centro di Milano, testimonianze contrastanti sull'accaduto, mancanza di personale all'interno del palazzo; il tutto facilmente spiegabile) nascano leggende urbane cospirazioniste.