TERRORISTI VATICANI?
Dove sta la verità?

Dall'Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana <islam.inst@flashnet.it>

THE WASHINGTON TIMES

13 maggio 2002

ASSASSINI A SANGUE FREDDO. PROTETTI DAL VATICANO

I 13 terroristi palestinesi esiliati avevano imposto a Betlemme il regno del terrore
Gli scellerati intrighi dei cardinali che li proteggono costringono oggi l'Europa ad ospitarli

di Sayed Anwar

BETLEMME - I residenti di questa città biblica esprimono sollievo per l'esilio a Cipro la scorsa settimana dei 13 miliziani palestinesi che, secondo i loro racconti, negli ultimi due anni hanno imposto un regime del terrore inclusi stupri, estorsioni ed esecuzioni.

I 13 inviati a Cipro, così come gli altri 26 mandati nella striscia di Gaza, si erano rifugiati nella Chiesa della Natività, dando avvio a un assedio durato 39 giorni e terminato venerdì.

I palestinesi che vivono vicino alla chiesa hanno descritto il gruppo come una banda criminale che praticava estorsione soprattutto sui cristiani palestinesi chiedendo "denaro per protezione" dai principali commercianti che fabbricano e vendono articoli religiosi.

Secondo i residenti di Betlemme uno dei principali boss del gruppo, Jihad Jaara, di 29 anni, girava in città con un fucile M-16 terrorizzando la comunità. "Finalmente i cristiani possono respirare" ha detto Helen, 50 anni, una cristiana madre di 4 bambini. "Siamo così felici che se ne siano andati questi criminali che ci hanno minacciati per così tanto tempo." Altri temono che dei nuovi banditi approfittino della scomparsa del gruppo e del ritiro delle forze israeliane. "Arriveranno nuove bande?" ha chiesto Samer, 33 anni, dal sobborgo cristiano di Beit Jala a Betlemme. "I banditi cominceranno a cercare di vendicarsi sui deboli, sulla gente disperata".

I residenti inoltre hanno detto che il Signor Jaara e un altro capo supremo, Ibrahim Abayat, hanno preso nove musulmani sospettati di collaborare con Israele, li hanno portati in un appartamento vicino la piazza della Mangiatoia e gli hanno sparato. Le esecuzioni sono avvenute poco prima dello scontro del 2 aprile tra forze israeliane e miliziani palestinesi che ha portato più di 200 palestinesi nella basilica dove sono rimasti per 39 giorni. Abayat in una intervista telefonica dall'interno della chiesa mentre era in corso l'assedio ha riferito di essere lui il responsabile delle uccisioni. Ha detto che non c'era bisogno di un processo perché "era risaputo che queste persone avessero legami con Israele". Abayat e il signor Jaara ora si trovano in un hotel di Cipro, nell'attesa di essere trasferiti in un paese europeo non ancora reso noto, dove molti si aspettano di essere rimessi in libertà. La banda ha detto di far parte delle Brigate dei Martiri di Al Aksa, una milizia legata al leader palestinese Yasser Arafat che ha rivendicato molti dei recenti attacchi suicidi in Israele.

Zuhair Hamdan, fondatore del Movimento per la Coesistenza a Gerusalemme, stava seduto davanti al suo negozio vicino Betlemme a novembre quando una macchina ufficiale dell'Autorità Palestinese gli si è fermata davanti stridendo i freni. Dal finestrino posteriore un uomo armato, che il Signor Hamdan ha riconosciuto come uno dei membri della banda, gli ha scaricato addosso 12 proiettili del suo fucile M-16, colpendolo cinque volte all'addome, alle gambe e al collo. Il Signor Hamdan era tanto vicino alla morte in ospedale che ora scherza dicendo "Hanno portato il mio corpo al cimitero ma il cimitero non m'ha voluto".

La banda apparentemente usava il suo facile accesso ai fucili e i suoi stretti legami con le forze di sicurezza palestinesi di Arafat per estorcere denaro, contrabbandare fucili e droga e persino per separare le donne dai mariti. Dopo che una donna era stata stuprata da un membro della banda, lo stupratore fu incarcerato ma solo per poco tempo. I suoi commilitoni hanno costretto i secondini a lasciarlo libero. Persino durante il recente assedio, i membri della banda che non erano scappati nella chiesa hanno continuato a pretendere i soliti 10 shekel (circa 2 dollari) da ogni tassista che usciva o entrava da un parcheggio vicino al compound. Lo scorso mese è stato picchiato un tassista che aveva rifiutato dicendo di non avere contanti.

La banda operava presumibilmente sotto la piena protezione della organizzazione Fatah del Signor Arafat e dei Tanzim, il suo braccio militare. Durante i 19 mesi di disordini, i membri della banda hanno spesso sparato contro il quartiere israeliano di Gilo dal sagrato della Chiesa e dalle case dei cristiani palestinesi di Beit Jala. Quando i banditi palestinesi si presentavano alla porta, le famiglie cristiane non avevano spesso altra scelta se non di lasciarli usare le loro case come postazione per i cecchini e affrontare le conseguenze della risposta israeliana.




Nota dell'ICCII: Il nostro carissimo fratello Zuhair Hamdan è membro onorario del Consiglio Direttivo dell'AMI e rappresenta il ns. Istituto a Gerusalemme.

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