Ricerche di frontiera

Verso una teoria fisica della radiestesia

La radiestesia è una disciplina che si propone di interpretare la natura e l'uomo sulla base della nostra capacità di entrare in risonanza con ciò che ci circonda. É ormai chiaro che ogni cosa nell'universo emette e riceve radiazioni, causate sia dalle oscillazioni tipiche degli atomi che dalle emissioni luminose della materia vivente.

Roberto Tresoldi

Se poniamo domande chiare e precise, il nostro inconscio provvede a trovare le risposte di cui abbiamo bisogno, interagendo con la nostra capacità di fungere da antenna e di captare le radiazioni emesse da ogni cosa. Il sistema nervoso viene quindi eccitato in maniera tale che esso ritrasmette queste eccitazioni, trasformandole in microvibrazioni che giungono alle mani. Un rivelatore, come un pendolo, una bacchetta rabdomantica o un biotensor intercetteranno le vibrazioni, amplificandole e rendendole visibili con girazioni o movimenti particolari.

LE BASI FISICHE

Se partiamo da questa interpretazione fisica della radiestesia, vediamo come uno dei suoi principali problemi teorici sia proprio quello della portante delle radiazioni emanate da persone, oggetti, campi energetici e ricevute dal radiestesista: la sua esistenza mette infatti in crisi alcune concezioni della fisica contemporanea. Come è possibile che la ricerca radiestesica dia risposte immediate alle domande poste, in assenza dell'oggetto o della persona, che si trovano spesso a grandissima distanza? Si potrebbe condurre una ricerca radiestesica a distanza sulla composizione del suolo di Marte o sull'attività del Sole, con risposte quasi immediate che presuppongono onde con velocità di molto superiori a quella della luce (2-3 secondi, più che altro dovuti al vincolo meccanico dello strumento radiestesico, per una risposta ad una domanda relativa ad un corpo come il Sole, distante 8 minuti luce dalla Terra).

Diversi ricercatori ritengono che la percezione radiestesica sia qualcosa di troppo diverso da una semplice ricezione di onde, in particolare quando si affrontano ricerche di teleradiestesia. In effetti, durante un'indagine radiestesica è come se si balzasse in un'altra dimensione per rientrare di nuovo nella nostra al termine della ricerca. Nessuno vieterebbe per esempio di ritenere che le risposte date dalla radiestesia siano il risultato di un fenomeno olografico: se l'universo è un ologramma, come sostengono alcuni, ogni singolo suo frammento (come un essere umano) disporrebbe nel proprio microcosmo di tutta l'immagine (e l'informazione) presente nel macrocosmo, così come il frammento di un ologramma riproduce l'immagine dell'ologramma da cui è stato asportato. In questo caso, l'uomo troverebbe dentro di se ogni risposta, e non avrebbe bisogno di ipotizzare trasmissioni o ricezioni di onde di qualche tipo.

GIUSEPPE CALLIGARIS

D'altra parte, i lavori sperimentali di Giuseppe Calligaris hanno indicato che nella radiestesia sono proprio delle radiazioni ad entrare in contatto con il nostro organismo dall'esterno, come dimostrato per esempio dal fatto che in presenza di radiazioni idriche si accende una placca cutanea specifica sul nostro corpo. Scrive infatti Calligaris: "La parola radiestesia, che è in corso negli ultimi tempi, significa, etimologicamente parlando, sensibilità per le radiazioni. Diciamo subito, senza preamboli, essere questo fenomeno quello che in realtà presiede a tutta l'organizzazione e a tutta la funzione delle catene lineari del corpo e dello spirito (…).Tutti i sistemi cutanei (punti, linee, placche etc.) che vengono da noi studiati debbono la loro sensibilizzazione alla emissione ed alla ricezione di radiazioni e, a seconda dei raggi o delle onde speciali che di volta in volta entrano in campo e sono mobilizzate, producono i diversi fenomeni che formano l'obietto delle nostre ricerche.

Il rapporto esistente tra placche cutanee e ciò che ci circonda non è comunque basato su una semplice ricezione di onde generiche e non è limitato alle forme di energia irradiata dall'uomo:"L'energia radiante non è un fenomeno speciale, proprio degli esseri umani e degli animali (radiazioni vitali) ma è un fenomeno generale, proprio anche degli esseri inanimati (…) Noi abbiamo trovato 1) che le irradiazioni trasmesse da ogni corpo (animato o inanimato) sono specifiche; 2) che tutte si riflettono sul corpo umano accendendovi, cioè sensibilizzando placche cutanee speciali, aventi grandezza e sede stabilita".

LA METAGNOMIA

É sempre in quest'ottica che Calligaris cerca di dare una risposta al tema molto discusso della differenza tra radiestesia fisica e mentale (in particolare in merito alla teleradiestesia), un dibattito molto acceso anche negli anni '30. Infatti, se molti accettavano (ed accettano) la possibilità che il nostro corpo funga da antenna nell'individuazione di minerali, sorgenti sotterranee o giacimenti di petrolio (in fondo non è altro che un fenomeno di risonanza), pochi sono disposti ad accettare che un radiestesista possa ottenere gli stessi risultati lavorando su una piantina o su una mappa, nel chiuso del suo studiolo: "A proposito della rabdomanzia, della radiotelluria o operazione sul terreno, della teleradiestesia o prospezione su piani, gli studiosi si domandano: trattasi di fenomeni fisici? Trattasi di processi metagnomici o metapsichici in senso lato? (…). Orbene io ho l'impressione, forse errata, che, in ultima analisi, l'accordo si potrà stabilire fra i contendenti soltanto quando tutti avranno assunta la convinzione che, come oggi pare dimostrato, lo stesso pensiero è vibrazione, vale a dire così la psicologia come la metapsicologia è materiata di radiazioni, cioè di radio-onde".

Questo è anche il pensiero di Luciano Marchesi, uno dei maggiori studiosi dell'opera del Calligaris: "Occorre tenere presente che tutta la materia, quale che sia il suo stato, è costituita da energia ed emette radiazioni; che tutte le manifestazioni vitali sono basate e quindi dovute a due fattori fondamentali: la luce e il calore, fenomeni di natura elettromagnetica; che tutti gli organismi viventi, umani, animali e vegetali, sono costituiti da cellule; e, infine, che le cellule sono organi elettrici a due polarità, come una pila, ovvero oscillatori radio - elettrici capaci di emettere e ricevere radiazioni, nonché di vibrare a varie frequenze, secondo funzioni da esse esplicate". É proprio sulla base di queste interpretazioni che è tra l'altro possibile giustificare i risultati di quel ramo della radiestesia diagnostico - terapeutica noto con il nome di radionica. La radionica è una disciplina molto antica, che si propone di riequilibrare gli squilibri vibrazionali del nostro organismo mediante l'interazione tra l'operatore, uno strumento radionico (macchina o disegno) ed un campione biologico del paziente. Riscoperta per via sperimentale all'inizio del secolo, è oggi in grado di compiere analisi o trattamenti anche a distanza.

David Tansley, uno dei maggiori studiosi di radionica, così si esprime su queste caratteristiche del nostro organismo: "É stato suggerito che il DNA abbia un centro superconduttore, il che significa che potrebbe irradiare segnali di onde radio corte che coordinerebbero l'intero processo di crescita. Qualcosa di simile alla trasmissione radio è necessaria per spiegare la coordinazione dei diversi aspetti del processo di crescita di un organismo. Il carattere ondulatorio del DNA implica un sistema universale di comunicazione, operante a velocità tra quelle del suono e quelle della luce, e oltre. Certamente molto più elevate di quelle operanti nei sistemi umorali e neuronali. Questi segnali permeano le spirali del DNA e attivano determinati codoni (…). Possiamo postulare teoricamente che le molecole del DNA siano generatori di radiofrequenze e che le molecole di RNA siano amplificatori, la parete cellulare un filtro anti - rumori, e che enzimi ed aminoacidi siano esecutori dei segnali codificati in varie regioni dello spettro. In termini semplici, siamo tutti ricevitori e trasmettitori senza fili che vivono e respirano. Per lo specialista di radionica questo dovrebbe essere un fattore di primaria importanza quando cerca di capire cosa accade durante un'analisi e un trattamento a distanza".

Da questi esempi si può pertanto presupporre che la nostra ricettività - e capacità di trasmissione - sia legata ad un fenomeno di irradiazioni e onde, in parte simile a quello elettromagnetico, come sostenuto dal Lakhovsky 9 Vediamo quindi come la radiestesia ed il radiestesista possano contribuire in modo determinante all'individuazione di queste onde, molte delle quali ancora sconosciute alla scienza ufficiale, come le onde di forma.10

Nel libro Terapie Vibrazionali11, recentemente pubblicato, si riportano numerosi esempi dell'interazione tra uomo e ambiente in termini di emissione e ricezione di onde (per esempio quelle elettromagnetiche o quelle biologiche, chiamate mitogenetiche) e si presentano le teorie di ricercatori che, nel corso del XX secolo, hanno affrontato in particolare il problema della trasmissione dell'informazione biologica: la conclusione alla quale sono giunti è che questa non si trasmetta soltanto per via biochimica, ma anche per via elettromagnetica, confermando quello che i radiestesisti di scuola fisica sostengono da tempo. Effettivamente, il fatto che l'informazione biologica si trasmetta per via elettromagnetica - o, comunque, non solo per via biochimica - confermerebbe, per esempio, la capacità dei medici radiestesisti di svolgere diagnosi accurate col pendolo o con macchine radioniche, così come l'effetto terapeutico di discipline come l'omeopatia. I dati raccolti indicano anche come esistano forme diverse di interazione energetica tra l'uomo e l'ambiente: per esempio, esperimenti di laboratorio hanno confermato come i pranoterapeuti possano modificare con le loro emissioni di energia bioradiante lo stato dell'acqua, che, utilizzata per reazioni chimiche, si comporta diversamente nel caso dell'intervento di un pranoterapeuta rispetto all'intervento di chi non è pranoterapeuta. Al tempo stesso si è dimostrata l'esistenza di un effetto di interazione tra le onde cerebrali del paziente e quelle del pranoterapeuta, che tende a far oscillare le onde cerebrali degli altri in fase con le sue. Alla luce di quanto sopra esposto, esistono pertanto indicazioni sufficienti per ritenere che un'interpretazione fisica della radiestesia sia possibile e possa essere particolarmente produttiva.

1 Giuseppe Calligaris, insigne studioso dei primi decenni del secolo, è stato professore di Neuropatologia all'Università di Roma fin quando si è ritirato nelle vicinanze di Udine a dirigere una propria clinica. Scopritore delle catene lineari del corpo e dello spirito, ha dimostrato l'intimo legame che unisce l'uomo all'Universo, che si rispecchia sul suo corpo attraverso un reticolo di punti, linee e placche, vere e proprie vie di interscambio tra il corpo e ciò che lo circonda, anche se questo si trova a grande distanza. Si sottolinea come le tesi del Calligaris, per quanto oggi poco conosciute dal grande pubblico, siano sperimentalmente verificabili da chiunque (vedasi il lavoro di conferma scientifica del Leprince in Francia, per esempio in "A. Leprince, All'avanguardia della medicina", pag. 19). In un recente seminario tenutosi a Milano (26 aprile 1998), uno dei maggiori studiosi del Calligaris, Luciano Marchesi, ha dato, in presenza dell'autore e di altri partecipanti, attendibili dimostrazioni dell'esistenza del sistema delle catene lineari del corpo e dello spirito. Un esempio operativo del rapporto tra placche cutanee e radiestesia è anche riportato nel volume "La Radiestesia Applicata alla Medicina", Roma, 1977, del Prof. Padre Bortone, Docente di Radiestesia Medica alla Academia Gentium "Pro Pace" di Roma.

2 Si tratta della placca eteroscopica generale idroactinica, descritta in G. Calligaris, Telepatia e Radio onde cerebrali, Brescia 1946, pag. 247.

3 Giuseppe Calligaris, Telepatia e telediagnosi, Udine, 1935 (pag. 253).

4 Giuseppe Calligaris, Le meraviglie della metapsichica, Udine, 1939 (pagg. 179-180).

5 Luciano Marchesi: "Le meravigliose facoltà latenti dell'uomo", Torino, 1992, Edizione Librarie Franco Spinardi. Nell'opera, Marchesi riporta l'orazione funebre del Professor Gherardini, pronunciata in occasione della morte del Calligaris avvenuta nel 1944, la tesi di laurea dello scienziato, discussa nel 1901, la presentazione di alcune placche cutanee di particolare interesse, un'esposizione del pensiero e dell'opera del Calligaris e gli studi compiuti successivamente a conferma delle sue teorie.

6 Sul trattamento a distanza nella tradizione, vedi S. Bedetti/ R. Tresoldi, I segreti dell'Alchimia, Milano 2000.

7 Conferenza tenuta ad un congresso della Radionic Association. Testo pubblicato su Radionic Quarterly, giugno 1989 e tratto dal sito WEB della Società Italiana di Radionica.

8 Si veda a proposito quanto riportato in C. Viacava, Onde elettromagnetiche, Xenia Ed., Milano 1996 e ribadito alla conferenza tenuta dall'autore del libro il 28 aprile 1998 presso la sede dell'Associazione Italiana Radiestesisti (A.I.R.) di Milano.

9 "Pare più semplice concludere che gli organismi viventi, vegetali e animali, siano sistemi elettromagnetici normalmente in equilibrio sotto l'effetto del campo della radiazione cosmica esterna e delle reazioni interne(…)", G. Lakhovsky, Il segreto della vita, Milano, Fratelli Bocca, pag. 82.

10 Le onde di forma, la cui esistenza è stata ipotizzata dai radiestesisti francesi Chaumery e de Bélizal, sono emesse dalle figure geometriche che intercettano il campo magnetico terrestre, se ne impregnano e lo rigettano all'esterno modificato a seconda della loro forma geometrica. Alcune possono essere particolarmente nocive se ci si espone per periodi prolungati. Vedi Jean de la Foye, Ondes de Vie, Ondes de Mort, Parigi 1975.

11 R. Tresoldi, Terapie Vibrazionali, Tecniche Nuove, Milano 2000.