Le mie ultime vacanze le ho passate nel Trentino. In quelle valli d'incanto dove
Buzzati, Salvemini, Moravia e tanti altri hanno trovato rifugio per la loro
ispirazione. Oggi Val di Fassa, San Martino di Castrozza e Madonna di
Campiglio conservano immutato il loro fascino.
Arrivavo sempre molto
presto,bevevo caffè nero e d'inverno il fiato formava nuvole calde. Mi
sfregavo le mani, l'una contro l'altra,battevo i piedi sulla neve dura e mi
sentivo felice. Iniziavo la scalata , lento lento,senza fermarmi mai. Giungevo in
cima col fiato corto. Mi sedevo, chiudevo gli occhi. Assaporavo il silenzio,
gustavo la solitudine, mi riempivo il petto con quel paesaggio fatto
di anima e di silenzio come quello della montagna, una storia di mistero e di
limpidezza e immobilità. Io ero colui che scalava le montagne presto e alla
sera bevevo grappa con quelli del posto come un personaggio visionario di una
novella Kafkiana, ma amavo queste montagne e questi paesaggi più di qualsiasi
altro paesaggio al mondo. Anche se il bel mondo ha preferito zone come Cortina
d'Ampezzo, oggi c'è una inversione di tendenza. E' diventato trendy il Monte
Bondone e il luogo cult è San Martino di Castrozza che è stata ribattezzata
subito la Cortina del Trentino. Lo snobbismo qui è autentico ; non importa se
la tuta da sci non è ipercolorata, ipertecnologica, iperaccessoriata, anzi
più e demodè e più paradossalmente è di moda. Quì, gli abitanti,
riservano un trattamento famigliare a quanti scelgono questi luoghi che
fa impazzire e innamorare tutti. " Montagne! che siete belle, purissime
nelle albe. Violacee negli arrossati tramonti. Vorrei stare tra i giganti, i
giganti di roccia, che vanno nel cielo......scriveva Buzzati a 14 anni,lui era
nato quì nel 1920, con le << montagne di vetro >> negli occhi
............"
Buzzati
scriveva, con rimpianto e dolore delle dolomiti del Trentino, poco prima di
morire: "Cari miraggi di quand'ero ragazzino, rimaste intatte ad
aspettarmi, e adesso è tardi, adesso non faccio più in tempo ". Ci ho
lasciato anch'io il cuore su quei monti. In tanti paesini che sembrano
intagliati nel legno dalla mano di un bravissimo artigiano, sui passi e nei
rifugi, nelle vallate spaziose, con i loro improvvisi dirupi, sulle "
montagne di vetro ", che hanno da sempre rubato anime. Giovanni Segantini
andava e tornava dal monte Cimone, Gaetano Salvemini quì si riposava dalle
sue fatiche politiche, Arthur Schnitzer, in un albergo di San Martino di
Castrozza, ambientava uno dei suoi testi più importanti, " La signorina
Else", Alcide de Gasperi ci fece costruire la sua casa di montagna e
così Aldo Moro, mentre il patriota irredentista, Cesare Battisti abitava in
quella che un tempo era la mensa degli Austriaci. Qui gli abitanti dei
villaggi , la notte di Natale cantano fuori dalle chiese intonando poco
raffinati ma tanto suggestivi cori da montagna e qualche volta i ragazzotti
vestiti da Re Magi vengono a bussare alla porta offrendovi caramelle. La spesso
finta riscoperta dei valori di una volta, un pò come nelle pubblicità
Barilla, fa andare per la maggiore queste manifestazioni di ruvida
semplicità. I paesaggi trentini poi sono bellissimi, come si fa a non
innamorarsi, pensate un pò di trovarvi davanti alle Pale Di San Martino, un
autentico deserto sterminato all'apparenza, roccioso, aspro, ineguale e
pauroso nel suo aspetto di completa desolazione e se vi fermate ad osservare i
paesaggi della Val Venegia, ai piedi dei suddetti monti, converreste con me
che sono, senza esagerazione alcuna, una delle meraviglie di questo nostro
mondo. Sembra di essere in Nepal tanta è la suggestione, tanta la bellezza e
la magia da essere scelta come set nel film Mirka da un regista algerino.
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