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VIRGILIO (70-19 a.C.)

 

Nasce nel 70 a.C. ad Antes (Mantova). Figlio di un proprietario terriero, ha istruzione completa e si trasferisce a Napoli. Timido e schivo, vita quieta e ritirata con pochi cari amici.

 

LE BUCOLICHE

Prima opera completa di Virgilio, raccolta di 10 carmi composta nel 42-39. Successo à V entra nel circolo di Mecenate. Esaltazione di Cornelio Gallo. V si ispira a idilli pastorali del poeta greco Teocrito.

"Bucoliche" = canti di pastori. Ambientazione: campagna idealizzata in cui la vita primitiva dei pastori scorre serena.

I ecloga: dialogo tra 2 pastori - contadini: Melibeo, costretto ad abbandonare i suoi campi, e Titiro, che grazie all'intervento di uno iuvenis può restare nei suoi campi.

IX ecloga: dialogo tra 2 poeti - pastori.

II ecloga: canto d'amore del pastore Coridone per Alessi, un giovane che non contraccambia la sua passione, vista come follia, forza irrazionale e incontrollabile che travolge l'uomo.

X ecloga: dedicata a Cornelio Gallo, rappresentato in preda alla disperazione per le infedeltà dell'amante Licoride.

Bucoliche à natura = limpida e serena, vita idealizzata, centralità della poesia (= piacere conforto e valore supremo).

Secol si rinnova (Bucolica IV): carme dedicato a Pollione. Età dell'oro presenta tratti del paradiso bucolico. Stile elevato e solenne. Speranza che la pace sia ristabilita = sottoforma di profezia. Ritorno all'età dell'oro = legato all'avvento di un bambino salvatore.

 

LE GEORGICHE

Dedicata a Mecenate, V si dedica alle Georgiche x 7 anni (30-37).

Poema epico - didascalico in 4 libri in esametri.

I libro: coltivazione cereali

II libro: coltura alberi

III libro: allevamento bestiame

IV libro: apicoltura.

Messaggio ricco di implicazioni morali: appello a ritrovare e a restaurare i valori della tradizione romana, legati alla civiltà contadina e alla piccola proprietà italica. V invoca la protezione divina su Ottaviano, unica speranza di salvezza per una generazione in guerra civile.

IV libro = dedicato all'apicoltura. Società delle api = descritta dal poeta con implicazione politiche e filosofiche, come una comunità ideale, perfettamente organizzata e ordinata, dotata di:

Epillo di Aristeo (= lungo racconto mitico) à finale del poema. Pastore Aristeo scopre di essere stato punito x aver provocato la morte della ninfa Euridice, morsa da un serpente mentre cercava di sfuggirgli.

Caratteristica del poema = messaggio morale e religioso.

Amor omnibus idem (Georgiche III): descrizione della lotta di 2 tori x il possesso di una giovenca. Digressione sull'amore, forza della natura incontrollabile, furia distruttiva che sconvolge e travolge allo stesso modo uomini e animali, tranne le api che non sono influenzate dall'istinto sessuale come forza negativa e funesta.

 

L'ENEIDE

V gli dedica gli ultimi 11 anni della sua vita (30-19).

Nel 19 parte per un viaggio in Grecia dove voleva trovare informazioni sui luoghi dell'Eneide. Ad Atene incontra Augusto, con il quale decide di tornare in Italia. Sbarca a Brindisi dove muore. Viene sepolto a Napoli.

Prima di lasciare l'Italia chiese all'amico Vario di bruciare il poema incompiuto se gli fosse capitato qcosa durante il viaggio, ma Vario rifiutò e il poema fu pubblicato.

È un poema epico incompiuto (58 versi incompiuti) in una redazione non definitiva. Nel poema troviamo mitologia e storia (sotto forma di profezia del futuro).

Storia di Enea, eroe troiano, figlio di Venere e Anchise appartenete alla gens Iiulia come Giulio Cesare Augusto.

È divisa in 12 libri:

Modello principale = Omero.

Parte odissiaca: formata dai primi 6 libri. Racconta, come l'Odissea, il viaggio del protagonista reduce da Troia come Ulisse.

Parte iliadica: formata dagli ultimi 6 libri. Racconta la guerra tra 2 popoli (Greci e Troiani x Omero, Troiani e Latini x Virgilio) e si conclude con la vittoria dell'eroe che sconfigge il nemico più forte (Enea à Turno, Achille à Ettore).

La discesa negli inferi era anche presente nell'Odissea.

Enea = eroe virgiliano che si realizza nel contribuire a una realtà che trascende la limitata esistenza dell'individuo a differenza dell'eroe di Omero. Si assume il compito assegnatogli dagli dei con l'atteggiamento di chi si sente gravato dal peso di enormi responsabilità e compie fino in fondo il suo dovere subendolo tuttavia come una dolorosa necessità.

Pietas dell'eroe: si manifesta nella sua sottomissione alla volontà degli eroi, nella sua disponibilità a sacrificare le sue esigenze per farsi strumento del destino e compiere la missine che gli è stata affidata.

L'amante abbandonata e l'eroe epico (Eneide IV): dialogo tra Enea e Didone. Elle viene raffigurata secondo il codice della poesia erotica; l'eroe secondo il codice epico. Il discorso di Didone è sofferente, quello di Enea è calmo e solenne. V presenta l'idea delle nozze come una concezione soggettiva di Didone. Enea = l'eroe paziente, valoroso e pio à fisionomia epica che costituisce la vera sostanza del personaggio. Didone è presa dalla disperazione, maledice Enea e pensa al suicidio. Dopo questo passo i 2 seguiranno destini diversi: Enea si occupa della sua missione e Didone si suicida.

I novissima verba di Didone (Eneide IV): monologo di Didone che inizia con uno spunto della poesia erotica: la donna abbandonata che piange sul letto di morte. Spunto epico: Didone traccia un bilancio della propria vita elencando le grandi imprese compiute. In punto di morte riacquista la propria grandezza, poi segue autocommiserazione. Il suicidio di Didone diventa: !) estremo tentativo di rivalsa su Enea, 2) causa remota dell'ostilità fra Roma e Cartagine.