Alla
Maison Ikkoku e’ arrivata una nuova amministratrice e Godai, studente squattrinato
e sgangherato, ne rimane assolutamente folgorato.
Questo
in due righe l’incipit di Maison Ikkoku , di cui molti di voi conosceranno
la serie animata trasmessa più’ volte sulle reti locali (almeno
in Lombardia !) da qualche anno a questa parte. La storia si sviluppa
nel manga in ben 161 episodi, usciti in Giappone sul magazine "Big Comics
Spirit" a partire dal 1980. L’autrice (forse e’ superfluo ricordarlo!)
e’ Rumiko Takahashi , che all’epoca già’ godeva di una buona notorietà’
per Uruseiyatsura (Lamù’!) , e che i più giovani conosceranno
per il notissimo Ranma 1\2 e per il più’ recente One Pound Gospel
(uscito su Star Comics alla fine del 97).
Ho sempre
seguito i manga della Takahashi , letture poco impegnate ma assolutamente
piacevoli, ma nessuno mi ha così’ appassionato come questo , che
considero l’episodio più’ riuscito della prolifica autrice giapponese.
Sicuramente qui c’è maggior attenzione per i sentimenti, rispetto
a manga come Ranma e Lamù , in cui e’ il fattore divertimento a
giocare un ruolo primario, e questo fatto rende Maison Ikkoku più
accessibile ad un pubblico già’ adulto.
La storia
scivola piacevolmente , sviluppando in maniera molto curata
ed equilibrata il rapporto, prima freddo ed imbarazzato tra Godai e Kyoko,
poi sempre più vicino ed appassionato. La narrazione della
Takahashi e’ molto fluida e, come al solito, numerosissimi sono gli spunti
divertenti inseriti nel racconto, alternati momenti più delicati
e romantici che l’autrice dipinge con grandissima sensibilità.
In fondo Maison Ikkoku e’ proprio una bella storia d’amore, e in questo
appassiona il lettore che si troverà’ a seguire le vicende del povero
Godai (terribilmente impacciato!), disperandosi per la sua cronica sfortuna,
e tirando un sospiro di sollievo ogni qual volta le cose andranno per il
verso giusto (....raramente per la verità !). Ovviamente chi conosce
la serie animata (tra l’altro ottimamente realizzata, anche nella versione
in italiano, in cui Godai ha la voce di Kenshiro!!!) sa già’
tutto quello che ho detto; tuttavia tengo a sottolineare che il manga contiene
spunti che la versione tv non ha (per es. una maggior attenzione per i
dialoghi, una varietà’ maggiore di episodi...) e può’ quindi
risultare interessante anche per chi la storia la conosce ormai a memoria.
Ma veniamo
al punto dolente, che trascende la qualità del manga, e che riguarda
più banalmente la sua reperibilità: in Italia Maison
Ikkoku uscì nel luglio del 1994 , sulla collana Manga Compact della
famigerata Granata Press, la quale ad un certo punto falli’ lasciando purtroppo
incomplete molte serie, tra cui proprio questa della Takahashi, di cui
furono pubblicati 47 episodi (su 161) in 12 volumetti .
Ma non
disperate: e’ prevista una ristampa da parte della Star Comics, sulla testata
"Neverland" a partire (come annunciato dalla casa editrice!) da novembre
98 (appena si concluderà’ Ranma 1\2). Quindi la serie sara’ recuperata
e, ovviamente, conclusa. Quindi, in vista di questa imminente ristampa,
invito vivamente tutti coloro che non conoscono Maison Ikkoku a provarlo:
sono sicuro che vi appassionerà ! ( anche se non siete
folli estimatori della sua autrice !).
Puj
Voto: 1/2
Commento:
Sarta
Il fumetto che preferisco
della Takahashi, perché porta maggior attenzione ai sentimenti senza
perdersi nelle avveniristiche e grottesche sfide d’azione di Ranma 1\2.
Assolutamente appassionante.