Amleto

- 1601 -


Innokenti Smoktunovsky nel film di Grigorij M. Kozintsev - 1964


Le esitazioni della Nemesi

di Guy Boquet

Amleto è innanzi tutto la tragedia della riconciliazione cosmica, voluta dal fantasma di un re. Ma, come nella ricerca del Graal, il personaggio del figlio vendicatore del padre assassinato moltiplica le sue trasformazioni. L'assassinio accidentale di Polonio scatena una ironica tragedia di sangue che conduce Ofelia alla follia e Laerte, uomo d'azione impulsivo come Gauvain, vendica in modo semplicistico il padre buffone. E' solo uno degli elementi della storia di Amleto, irretito nel caos della propria coscienza, tra un fantasma che richiede sangue come fonte di pace per la propria anima e i dubbi etici e metafisici di un pensiero intellettuale affascinato da ciò che condanna...


Dopo che il vecchio Amleto ha ucciso il vecchio Fortebraccio, "c'è del putrido in Danimarca", come a Londra dopo il complotto di Essex contro Elisabetta. Da quando Claudio ha ucciso il fratello con la complicità lubrica della regina Gertrude, c'è sempre qualcuno nascosto dietro i tendaggi di Elsinore; i cortigiani, ridotti allo stato di agenti del potere, non possono sopravvivere che con l'autocensura o la maschera della follia.....Roso dalla paura, ogni uomo è alla mercè degli altri; il consigliere sciocco fa spiare il proprio figlio e fa da spia al re per sorvegliare la regina. Perchè ha fatto da esca per attirare Amleto nella trappola, perchè si è fatta complice d'un potere usurpato e criminale, ofelia viene immolata alla nausea del sesso che assilla Anleto dopo la rivelazione del delitto materno... Il mondo della corruzione apre le porte alla morte in una società distorta in cui l'amicizia di Orazio, umanista come Amleto, non basta a controbilanciare il servilismo di insulsi cortigiani. L'assassinio del padre viene rappresentato di nuovo come uno psicodramma dagli attori assoldati da Amleto; distrutta dalla tensione tra il ruolo di informatrice che le fanno sostenere e la donna innamorata che vorrebbe rimanere, spezzata dalla perdita dell'amore e del padre, Ofelia è ossessionata dalla morte nei ritornelli della sua follia prima d'annegare sotto i salici...


La morte è ovunque, fine naturale della vita per i becchini indifferenti, interrogativo di Amleto davanti al cranio del povero Yorick, buffone della sua infanzia. Assassinio chiama assassinio: Claudio deve uccidere il nipote per conservare il trono, Amleto devo uccidere lo zio per vendicare il padre.

Gabriele Lavia e Monica Guerritore - 1990

Paralizzato dal concentrarsi del suo spirito sulla degenerazione alienante d'una societò avviata alla morte attraverso il caos, intellettuale senza più meta, egli non vede più nulla di certo nella vita e nella morte. Moralista cosciente in un mondo incosciente, con disgusto avverte sorgere in sè gli impulsi che condanna negli altri, è attratto dall'azione malgrado il timore di non poterne chiarire i moventi, nè controllare le conseguenze, nè sa più se la nausea del male è motivo sufficiente per agire; la rinuncia ad uccidere Claudio mentre è in preghiera, per spedirlo più sicuramente all'inferno sorprendendolo in stato di peccato, non è solo ricerca di una vendetta migliore, è anche esitazione d'un intellettuale che teme di distruggere con un assassinio l'autenticità del suo rifiuto del male....

La scoperta della perfidia con cui Claudio lo mandava a morte in Inghilterra e la disperazione che nasce dalla morte di Ofelia, di cui si sente responsabile, spezzano le ultime resistenze che trattenevano Amleto dall'agire da principe: bisogna purificare l'ordine sociale con la morte dell'usurpatore, bisogna che la verità venga a galla perchè il reciproco perdono dei morenti lascia il campo alla venuta di Fortebraccio, la cui verginità politica lo rende degno delle nozze con la società.

"Teatro e società" - Mursia, 1972


Kenneth Branagh in Hamlet - 1989