E' il tempo che 'l scrutar una porta io sogno;
porta che maestosa s'erge, ed un mistero di contorno
pervade l'emozione che sublima del varcare
ma ch'è troppo tosta a aprirsi e perenne il mio angosciare
mi domanda cosa celi dietro al mondo che nasconde
e se val la pena spinger per scoprir cosa confonde
s'è qualcosa che stravolga la mia vita da avvilito
o s'è la risoluzione del dilemma sull'infinito.
Sol a toccarla ho già paura e ritorno sui miei passi
e fino a quando il coraggio porrà ver la meta i massi
non saprà se quella porta nasconda della vita il segreto
o soltanto il buio e il nulla ch'è più aspro dell'aceto.
Forse è meglio star così, col mio dubbio nella mente
che scoprir che dietro a lei non ci sia nemmeno il niente.
La speranza che accompagna il mio dolore disumano
è quella che mi fa 'ndar avanti, pur sapendo che tutto è vano.