Una ragazza di Cremona ipersensibile all’elettricità

Sfiorata da un fulmine diventa "allergica": non tollera televisione, lampade e computer

CREMONA - È stato uno dei pochi casi riscontrati in medicina quello di una giovane donna che da quando è stata sfiorata da un fulmine non poteva più avvicinarsi ad alcun campo elettromagnetico, cellulari e tv compresi. Alla donna, però, interessava poco l'essere finita nella casistica medica: tutto quello che desiderava era poter tornare ad una vita normale. Obiettivo che raggiunse, come dissero i medici, solo quando la forte carica elettromagnetica assimilata, lentamente si esauri'. La donna, Flaminia Cima, 29 anni, residente a Sospiro (Cremona), era in vacanza al mare in Puglia quando è stata sfiorata da un fulmine durante un temporale. Ricoverata subito all'ospedale di Lecce in gravissime condizioni, si era poi ripresa ed era stata dimessa. Ma da quel momento il suo corpo era diventato ipersensibile all'energia elettrica. Condizione che la obbligava a stare lontana da tutti i campi elettromagnetici. Anche la semplice illuminazione artificiale le provocava disturbi. Era svenuta passando in auto sotto i cavi dell'alta tensione, in seguito trascorse le giornate in attesa che il colpo di fulmine evaporasse. "Anche i cavi elettrici che passano sotto il pavimento in casa mi provocano disturbi" spiegò Flaminia Cima. I medici dell' ospedale maggiore di Cremona, che ebbero in cura la donna, assicurarono che non vi erano state lesioni interne e che le sue condizioni sarebbero migliorate col tempo. "Mi hanno consigliato di camminare a lungo a piedi nudi nell'erba - disse lei - perchè il terreno assorbe le radiazioni dei campi elettromagnetici". Il disturbo è sicuramente acquisito, ma le cause che lo scatenano sono ancora sconosciute. Un'ipotesi realistica potrebbe essere una progressiva perdita di tolleranza dovuta ad un'esposizione eccessiva a campi elettromagnetici. Se ciò fosse vero, il meccanismo che la determina andrebbe ricercato in antiche strutture del cervello, molto simili a quelle che permettono agli uccelli di trovare l'orientamento.