VERTICE NATO, GLI 007 TEMONO L'UOMO-BOMBA
ROMA
- A 48 ore dell'arrivo delle venti delegazioni sale la tensione per la sicurezza del vertice Nato. In questi giorni a Roma sono al lavoro gli 007 di una dozzina di paesi, si scambiano informazioni, ne raccolgono altre, le informative vengono lette, tradotte, confrontate. Se l'incubo principale del vertice Nato-Russia è l'aereo-kamikaze, gli 007 non escludono la possibilità di "un uomo-bomba che riesce ad avvicinarsi, ad infiltrarsi, fra i novemila fra militari, addetti, delegati, operai e giornalisti che lunedì e martedì avranno accesso alla base di Pratica di Mare". A quei pochi metri quadrati in cui per nove ore, martedì, saranno concentrati Bush, Putin e i capi di stato e di governo di altri diciotto paesi. Per questo filtraggi e controlli sono esasperati, i badge appesi al collo sono due, a volte anche tre, per gli stessi militari a seconda delle zone dove hanno accesso. Ma da domenica sera i tesserini saranno cambiati di nuovo per evitare falsificazioni e sostituzioni.