VERTICE NATO, GLI 007 TEMONO L'UOMO-BOMBA

ROMA - A 48 ore dell'arrivo delle venti delegazioni sale la tensione per la sicurezza del vertice Nato. In questi giorni a Roma sono al lavoro gli 007 di una dozzina di paesi, si scambiano informazioni, ne raccolgono altre, le informative vengono lette, tradotte, confrontate. Se l'incubo principale del vertice Nato-Russia è l'aereo-kamikaze, gli 007 non escludono la possibilità di "un uomo-bomba che riesce ad avvicinarsi, ad infiltrarsi, fra i novemila fra militari, addetti, delegati, operai e giornalisti che lunedì e martedì avranno accesso alla base di Pratica di Mare". A quei pochi metri quadrati in cui per nove ore, martedì, saranno concentrati Bush, Putin e i capi di stato e di governo di altri diciotto paesi. Per questo filtraggi e controlli sono esasperati, i badge appesi al collo sono due, a volte anche tre, per gli stessi militari a seconda delle zone dove hanno accesso. Ma da domenica sera i tesserini saranno cambiati di nuovo per evitare falsificazioni e sostituzioni.

L'ordine è tranquillizzare. "La base che ospiterà il vertice è il luogo più sicuro del mondo" sentenzia il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "Il piano di sicurezza offre massime garanzie" prosegue il prefetto Emilio Del Mese responsabile della sicurezza esterna alla base. Un'operazione che costerà all'Italia dodici milioni di euro. Ma il rischio kamikaze è così alto che molto probabilmente oggi sarà decisa anche la chiusura dell'aeroporto di Fiumicino. "Decideremo nelle prossime ore se se chiudere per alcune ore lo scalo" ha detto ieri Berlusconi presentando il vertice. Esclusa la presenza degli sky marshal, i vigilantes armati a bordo degli aerei, lo scudo di protezione che scatterà alle sette di lunedì mattina fino alla mezzanotte di martedì, non sembra riuscire a dare la necessarie garanzie. "Il problema - spiega uno degli ufficiali addetti alla sicurezza - non sono i voli in partenza da Fiumicino per cui i controlli saranno rigidissimi, ma i voli in arrivo. L'aeroporto è troppo vicino alla base dove si terrà il summit e i tempi di intervento su un volo-kamikaze sono troppo ridotti".

Lo scudo protettivo - Gli angeli custodi del vertice sono quindicimila uomini e centinaia di mezzi che pattuglieranno via terra, aria e mare la base e tutta la zona di Roma. Cinquemila militari hanno la competenza all'interno della base, diecimila uomini delle forze dell'ordine dovranno garantire la sicurezza all'esterno. Una rete integrata di radar e satelliti spieranno costantemente ogni minimo movimento nei cieli e per mare.

La sala di comando - Esiste una "stanza dei bottoni", la "all over decision and coordination room" da dove passerà ogni spostamento e soprattutto ogni decisione. La sala regia della sicurezza del vertice è stata allestita all'interno della base di Pratica di Mare e vi prenderanno posto il coordinatore generale, il canadese Berndt Goetze, un tecnico di rango pari a quello di un vice-segretario generale dell'Alleanza atlantica e poi i padroni di casa: il consigliere militare per la sicurezza di Palazzo Chigi generale Leonardo Tricarico, il comandante operativo interforze generale Carlo Cabigiosu, il prefetto di Roma Emilio del Mese, il capo dipartimento della protezione civile Guido Bertolaso, il capo di stato maggiore dell'Aeronautica Ferracuti e il responsabile della base generale Bruno Favara. La sala decisioni sarà sempre collegata, con sofisticate e velocissime tecnologie, con il presidente del Consiglio e il ministro della Difesa.

L'abbattimento dell'aereo kamikaze - Se durante il vertice Nato un aereo di linea o privato dovesse sfuggire alle rotte prestabilite e non rispondere ai comandi e agli inviti dei caccia-intercettori, potrebbe essere abbattuto. La decisione sarebbe presa in pochissimi istanti nella "all over decision and coordination room". La linea di comando politico-militare per l'ordine di abbattimento di aereo nemico, una lacuna solo italiana che pesa soprattutto dopo l'11 settembre, è stata decisa proprio in vista del vertice Nato-Russia. Top secret i passaggi della linea di comando, si parla genericamente di un "soggetto politico e militare". Di sicuro "l'intervento degli intercettori sarà ancora più rapido e le decisioni saranno più tempestive grazie ad automatismi più oliati".

I divieti e l'ordinanza del questore - Ieri sera, in 110 pagine, il questore Nicola Cavaliere ha dettato le misure di sicurezza per la città di Roma. Nelle pagine dell'ordinanza sono indicati gli obiettivi, cioè gli alloggi delle delegazioni e dei capi di Stato, i percorsi dei cortei, i luoghi dove si terranno eventi, i turni e le attività di controllo e di bonifica. Già ieri sera è scattata la bonifica delle strade intorno all'ambasciata Usa dove lunedì pomeriggio arriverà George W.Bush. Sono state ispezionate fogne e cassonetti dei rifiuti, sigillati tombini e cestini. Scattate in varie zone di Roma il divieto di parcheggio. Per due giorni, lunedì e martedì, c'è il divieto di balnezione, pesca e navigazione entro le quindici miglia dalla costa.

Manifestazioni & proteste - Sono solo due, autorizzate: lunedì sera una fiaccolata al Circo Massimo, martedì alle 17 fra piazza Venezia e piazza Navona. Sfilano i no-global e gli anti-Nato, qualche anarchico. Ma non sono certamente loro il problema.

Da La Repubblica 25 maggio 2002.