NO GLOBAL, SONO VIOLENTI?

A proposito dell'articolo di Lissoni "Bush a Berlino" uno dei nostri lettori ci scrive:

"Dite: "Grazie a Bin, adesso, con la scusa del terrorismo, le giuste rivendicazioni dei no global potranno essere represse col santo manganello..."
Grazie e Bin ora i no global potranno sfasciare vetrine e bancomat e incendiare cassonetti sempre a spese dei comuni cittadini che si ammazzano per pagare le tasse e lavorare.
Io la vedo così
Saluti".



Risponde Alfredo Lissoni

Salve; premesso che sia Bin Laden che Saddam Hussein erano gli "uomini di fiducia" dell'Amministrazione americana - quando vi era da creare problemi politici rispettivamente ai russi e agli iraniani e che l'America sta facendo adesso i conti con le folli mani che ha armato - va sottolineato che non tutti i no global sono uguali; il movimento è eterogeneo al massimo e comprende preti, ciellini, prostitute, guastatori, anarchici leoncavallini, iscritti a Rifondazione Comunista, zapatisti, attivisti internazionali, leninisti, camalli genovesi, Black Block e Reclaim the streets, anarchici, giovani di destra appartenenti a Forza Nuova, Lilliput, Public Citizen (che in America da trent'anni difendono i diritti dei consumatori), Pax Christi (coordinata, tra gli altri, da Tonio Dell'Olio, che organizza veglie di pregiera), Agesci ( duecentomila aderenti tra scout-ragazzini ed educatori cattolici) ... insomma, c'è di tutto, dagli anarchici con le molotov fino agli scout con il fazzoletto al collo.

Ma cio' che passa sui media sono i pochi violenti, per la gran gioia di Bush e dei suoi compari, che in questo modo cercano di affossare un movimento che reclama la cancellazione del debito nei paesi poveri, la liberalizzazione dei farmaci, la lotta alla poverta' e che, sostanzialmente, si oppone alla logica del "minimo sforzo per il massimo profitto", che sta portando il pianeta ad un nuovo feudalesimo (qualcuno si lamenta delle incontrollate migrazioni di extracomunitari nei Paesi ricchi? Vi siete mai chiesti come mai nessun governo faccia nulla? Semplice, i potenti sanno benissimo che lo scotto da pagare - o meglio, da far pagare ai deboli - in cambio della globalizzazione. Globalizzazione è, ad esempio, modificare geneticamente alimenti in modo da poterli produrre in Europa o in America. Splendido, direte. Certo, peccato che in questo modo venga distrutta in un istante l'economia di quei Paesi poveri, come l'India o il Messico, che hanno come unica risorsa questi alimenti; le loro esportazioni, unica fonte di sostentamento, vengono cancellate e milioni di disoccupati crepano di fame).

No global violenti? Il "braccio violento" è dato dai Black Block di Colin Clyde e dai Reclaim the streets. Le "tute bianche" non sono considerate "pericolose", in base alle schedature della polizia in occasione dei fatti di Genova (cfr. "Sopravvivere al G8" di Nanni, d'Asaro e Greco, Editori Riuniti). Certo, esse non sono un'ala pacifica; sostengono che alle aggressioni si debba reagire; il movimento gravita attorno a Luca Casarini, "sub portavoce" dei centri sociali del Nordest e capo riconosciuto delle "Tute bianche" (che prendono il nome dalle tute indossate per dileggiare l'ex sindaco di Milano Formentini, che in passato liquidò come "fantasmi" nell'atto di sparire i ragazzi dei centri sociali del capoluogo milanese). Ma "Tute Bianche" e "Blocco Nero" sono solo due aspetti.

Oltre al "popolo di Seattle", nel movimento no global vi è cio' che la stampa definisce "popolo di Dio" e che rappresenta l'ala pacifista, che nulla ha a che vedere con le vetrine sfasciate o con le risse con una polizia non certo conciliante: c'è il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Genova e nella rosa dei candidati alla successione al soglio pontificio, al posto di Giovanni Paolo II°; c'è don Vitaliano, il parroco "ribelle" del Sud; c'è suor Patrizia Pasini, missionaria aderente al Genoa Global Forum; attestati su preferenze politiche d'altro genere, diversi esponenti dei Verdi, come il senatore quarantenne Francesco Martone, eletto a Genova ed il più giovane della legislatura, che un giorno si è presentato in Senato con la sciarpa colorata, simbolo degli indigeni dell'Ecuador; c'è Vittorio Agnoletto, medico e presidente della Lila, che ha denunziato il vergognoso scandalo che vede le case farmaceutiche speculare biecamente sui medicinali anti-AIDS e che addita al giudizio delle persone uno dei cardini della Sinarchia, il Wto, l'organismo mondiale del commercio che protegge il brevetto sui farmaci per 20 anni e dunque impedisce ai Paesi più poveri di produrre da sè quelle medicine che impedirebbero lo sterminio naturale della propria gente.

"Il Wto è antidemocratico perchè nessuno lo ha eletto", ha dichiarato Agnoletto. "E' solo frutto dell'accordo tra le grandi potenze politiche commerciali. Da lì abbiamo capito che, se volevamo combattere contro l'Aids in tutto il mondo, fare arrivare i farmaci ai paesi poveri, non era sufficiente battersi contro un virus, ma dovevamo anche lottare per modificare il rapporto tra nord e sud. Per modificare questa globalizzazione". Nel movimento no global c'è anche Linda Menapace, che si batte per i diritti delle donne nel mondo; ce l'ha a morte con i McDonald's, accusati di imbrogliare le popolazioni indù e musulmane. Dice: "Ci hai fregato, hai fatto una truffa commerciale. Noi siamo vegetariani e tu friggi le patatine con grasso animale".

Il movimento no global non è dunque violento; violenti sono quei capi di stato (a cominciare dal "texano tossico" Bush) che lo reprimono militarmente; solo in rare occasioni (e s' che vi sono state manifestazioni a Davos,Washington, Londra, Bologna, Dirban, Okinawa, Praga, Nizza, Porto Alegre, Triste, Napoli, Quebec e nel Messico) e principalmente a Seattle e a Genova si sono viste tali violenze; ho partecipato al "Contro TeBio" (in risposta al TeBio dei potenti, che a Genova pretendevano di imporci schifezze alimentari con la scusa che non era dimostrato che facessero male) e non vi è stato alcun atto violento. Ma nell'ultimo periodo qualcosa sta cambiando, le manifestazioni stanno degenerando (e viene da pensare che tutto cio' sia orchestrato da "qualcuno", che intende demolire lo scomodo movimento no global; a Genova si è parlato di birri travestiti da Black Block. Certo nessuno immaginava che i no global avrebbero documentato le violenze subite con decine di videocamere).

A Napoli la polizia ha picchiato i manifestanti ed ora la fa franca, anzi riscuote apprezzamenti di alti papaveri sdegnati dalle proteste di chi le ha prese (e presto tutto passerà otto silenzio, la gente dimentica presto); a Goeteborg, ove hanno manifestato novemila sedicenti "anarco-sindacalisti", vi sono stati scontri durissimi e spari sulla folla (e a sparare era la polizia, che ha ferito due persone), a Genova è stato ucciso un Black Block, certo violento ma... chi è stato l'intelligentone che per l'occasione (i no global avevano preannunziato da mesi che "sarebbero stati in centomila") non ha trovato di meglio che mandare i giovani carabinieri di leva dai nervi fragili?
Saluti
Alfredo Lissoni