FRANKESTEIN CERCA CAVIE UMANE

"La scienza potrebbe aver compiuto un passo fondamentale verso la possibilità di compiere un trapianto radicale, quello della testa su un altro corpo". Lo sostiene Robert J. White, un chirurgo del cervello che lavora da anni a questa tecnica e che l'ha già sperimentata sugli animali, ora pronto adesso ad applicarla sull'uomo. Servono solo i pazienti e 1,3 milioni di dollari (2,4 miliardi di lire) necessari a pagare un singolo intervento. Il chirurgo statunitense, in linea con quanto aveva previsto l'anno scorso, ha dichiarato al domenicale britannico Sunday Times di essere pronto a operare sugli esseri umani. Candidati interessati potrebbero essere i tetraplegici, i pazienti cioè paralizzati dal collo in giù come l'attore Christopher Reeve, protagonista di "Superman", che potrebbero sperare in una vita più lunga. Ma White, responsabile del "Metrohealth Center", il laboratorio di ricerche sul cervello della Case Western Reserve University, ha ammesso che la tecnica solleva molti interrogativi etico-legali. L'operazione potrebbe fare gola anche a persone in fin di vita o anziane. Uno di loro potrebbe chiedere il trapianto della testa su un corpo più giovane e aumentare così in modo considerevole le proprie probabilità di sopravvivenza. La tecnica fu sperimentata con successo per la prima volta su piccoli mammiferi all'inizio degli anni '90, ma gli scienziati si accorsero subito che non avrebbe funzionato sugli esseri umani perché il cervello avrebbe subito danni irreparabili durante il lasso di tempo necessario a ricongiungere le arterie principali. White ha ora superato il problema con un sistema di raffreddamento del sangue in grado di mantenere in vita la testa per un'ora nonostante l'interruzione del flusso sanguigno. La tecnica di White, comunque, ha un limite: è ancora impossibile riconnettere il tessuto nervoso della spina dorsale e quindi il paziente è destinato a rimanere paralizzato dal collo in giù. Per questo, i candidati "migliori" sono i tetraplegici, che sono già paralizzati ma che spesso muoiono prematuramente per cedimenti di organi. "La leggenda di Frankestein diventerà realtà all'inizio del ventunesimo secolo", ha affermato White.