IL VOLTO OSCURO DELLA CIA

Di Alfredo Lissoni

La CIA e gli altri servizi di informazione cui si appoggia la Sinarchia costano al governo USA circa quattro-cinque miliardi di dollari all'anno. La cifra precisa è uno dei segreti più gelosamente custoditi dal governo stesso e non compare in nessun tipo di documento o di bilancio. Persino molti dei più alti dirigenti del governo invisibile non la conoscono. E dato che i servizi di informazione sono divisi in tanti piccoli enti, i singoli funzionari non possono stabilire, anche approssimativamente, i bilanci degli altri enti. Tutti questi bilanci confluiscono nelle mani del direttore della divisione internazionale dell'Ufficio del Bilancio. Questi è assistito da quattro esperti, ognuno dei quali esercita il suo controllo su circa uno dei quattro miliardi di dollari messi a disposizione della CIA. Uno degli assistenti controlla amministrativamente l'Ufficio per la Sicurezza Nazionale, un altro la CIA, il terzo l'Ufficio Informazioni della Difesa e i servizi di informazione delle Forze Armate, il quarto le somme comunque spese per la raccolta delle informazioni. Il bilancio del governo invisibile è celato in quello del dipartimento della Difesa, nei capitoli che comprendono stanziamenti di molti miliardi di dollari per la fornitura degli armamenti. Il capo della ragioneria del Pentagono può visionare i capitoli dove vengono debitamente registrati i fondi destinati al governo invisibile, ma questi sono mimetizzati con tanta cura che nemmeno i suoi più stretti collaboratori riescono ad avere un'idea dell'entità di questi stanziamenti. Non deve sorprendere quindi se persino i principali personaggi del Governo Invisibile non concordino nell'indicazione delle somme che vengono spese. Nell'estate 1963, durante un rapporto tenuto a ufficiali di altissimo rango, il capo della CIA John McCone parlò di una spesa di due miliardi di dollari e di centomila persone impiegate complessivamente nei vari servizi di informazione. Ma si trattava di una stima molto superficiale, in quanto altri due miliardi di dollari vengono spesi ogni anno solo per la raccolta delle informazioni con mezzi elettronici. Oggi, si può stimare che la cifra sia stata come minimo triplicata e che le persone addette siano raddoppiate. Si ritiene che tale sistema di raccolta sia controllato dal Consiglio per la Sicurezza Nazionale, ma in pratica una buona parte delle attività svolte dal Governo Invisibile non viene mai discussa nelle riunioni di questo consiglio. Né queste attività vengono rivelate al Comitato Centrale per i Servizi di Informazione (che, per esempio, non venne informato dell'intervento effettuato dalla CIA nella Baia dei Porci contro il dittatore cubano Fidel Castro).

Wise e Ross, nel libro "Il governo invisibile", hanno scritto: "Tutte le decisioni importanti che riguardano il governo invisibile vengono prese da un comitato che porta il nome di Gruppo Speciale. La composizione di questo comitato ha subito qualche modifica con l'andare del tempo, ma di esso fanno parte in linea di massima il direttore dell'apparato informativo, il sottosegretario di Stato per gli affari Politici o il suo vice, nonché il segretario ed il vicesegretario alla Difesa. Durante il governo Kennedy e nei primi mesi del governo Johnson, il presidente era rappresentato in seno al Gruppo Speciale da George McBundy, che ne era anche il membro più autorevole. Gli altri componenti erano McCone, McNamara, Roswell Gilpatric, vice segretario alla Difesa, e Ural Alexis Johnson, vicesegretario di Stato per gli Affari Politici".

Nel 1967 Johnson si serviva di sette consiglieri particolari. "Con un piccolo staff, Johnson fu un capo dinamico e organizzativamente dominante", scrive Patricia Dennis Witherspoon in "Within these walls", indicando i sette collaboratori: McGeorge Bundy del National Security Council; Bill Moyers, programma legislativo; Lawrence O'Brien; George Reedy, addetto stampa; Myron Feldman, consulente speciale; Walter Jenkins, relazioni pubbliche; Horace Busby, segretario di Gabinetto. Ma il vero fulcro operativo erano i senior aides, i vecchi esperti, Dean Rusk, McNamara, Moyers e McGeorge Bundy, un gruppo che non sempre filava d'amore e d'accordo con il presidente. "Sebbene le relazioni fra il presidente e lo staff fossero informali", scrisse la Dennis, "queste non furono sempre amichevoli. In molte cronache della sua presidenza si riportano scoppi d'ira contro i loro occhi chiusi".

"Il Gruppo Speciale", proseguono Wise e Ross, "venne istituito all'inizio del governo Eisenhower con l'ordinanza segreta 54/12. I collaboratori più stretti del presidente americano lo chiamavano Gruppo 54/12 e anche oggi qualcuno della cerchia Johnson lo chiama ancora così (ai suoi inizi 54/12 fu anche chiamato JASONS, dal nome di una confraternita ristretta ed esclusiva, N.d.A.). Il Gruppo Speciale trae le sue origini dai commensali dell'OCB e da una diecina d'anni è il centro motore segreto del governo invisibile. La sua esistenza è praticamente nota soltanto negli ambienti dei vari servizi di informazione, e anche qui pochissimi sanno di che cosa si tratti veramente".

"Il Gruppo Speciale", proseguivano Wise e Ross, "si riunisce in media una volta alla settimana per prendere le decisioni d'importanza capitale, come quelle troppo delicate per essere affidate al Comitato Centrale per i Servizi di Informazioni. Così, nel recesso più segreto dell'apparato governativo, pochi uomini decidono la sorte di duecento milioni di contribuenti americani e di almeno altri due miliardi di persone direttamente coinvolte nei piani e nei programmi statunitensi d'ingerenza internazionale. I capi della CIA si riferiscono quasi sempre al Gruppo Speciale quando insistono nel dichiarare che la loro Agenzia non fissa direttive politiche, ma agisce sempre per incarico di un'autorità più elevata".

É quanto ha confermato un direttore dell'Agenzia, Allen Dulles: "Il fatto è che la CIA non ha mai realizzato un’iniziativa politica e nemmeno appoggiato in qualsiasi maniera persone, potentati o movimenti né politicamente né senza la debita autorizzazione da parte di organi di governo ad alto livello che non hanno alcun nesso con la CIA". Questa affermazione è vera solo in parte, o meglio, è una mezza verità detta in maniera distorta. É vero che gli uomini di Langley non agiscono di propria iniziativa. A comandare sono infatti quei quadri, alcuni dei quali membri CIA, alcuni membri della Sinarchia.

A causa di tale segretezza i due comitati presidenziali di controllo sulla CIA, il Comitato per l'attività dei servizi di informazioni all'estero del governo Eisenhower ed il Comitato consultivo per i servizi d'informazione all'estero dei governi Kennedy e Johnson, hanno sempre trovato grandi difficoltà quando hanno voluto indagare a fondo su tale operazioni politiche. Entrambi i comitati erano composti da consulenti che avevano altre attività e si riunivano occasionalmente durante l'anno senza essere dunque al corrente dell'operato del governo invisibile.

Il primo comitato venne istituito da Eisenhower nel 1965, almeno in parte con lo scopo di evitare indagini troppo approfondite sul Governo Invisibile. Nel 1955 la commissione Hoover, in seduta plenaria, aveva raccomandato l'istituzione di un simile comitato presidenziale, mossa anche da un certo astio fra FBI e CIA, ma aveva anche proposto la creazione di un comitato delle due Camere del Congresso per i servizi di informazione all'estero. Il governo Eisenhower stabilì un compromesso, non potendo andare contro il 54/12 e cioè contro se stesso, ed accettò il primo e più innocuo dei due suggerimenti, ma si oppose all'istituzione del comitato bicamerale, considerato un vero e proprio anatema contro la CIA. L'Intelligence Task Force della Commissione Hoover, un gruppo d'azione incaricato d'occuparsi particolarmente dei servizi d'informazione e diretto dal generale Mark W. Clark, aveva presentato il progetto di un'unica commissione di controllo, con senatori, deputati e membri scelti dal presidente in persona. I tanti contro i pochi. La relazione dichiarava: "Il Gruppo d'Azione esprime la sua preoccupazione per la mancanza di un soddisfacente apparato che consenta di sorvegliare l'amministrazione della CIA".