Mercoledì 24 Aprile 2002

Per arginare il devastante fenomeno rigore e severità anche verso quei vescovi che hanno "coperto" il fenomeno
Pedofilia, linea dura del Papa
Il Pontefice: non c'è posto nel sacerdozio per chi fa del male ai giovani

di ORAZIO PETROSILLO

CITTA' DEL VATICANO - "Tolleranza zero". E' la parola d'ordine tra i 13 cardinali e la presidenza dell'episcopato Usa nel loro incontro di ieri e di oggi in Vaticano con il Papa e 8 capidicastero della Curia per arginare il devastante fenomeno che ha sta rovinando la credibilità della Chiesa cattolica statunitense, dopo aver svuotato le casse di molte diocesi per i miliardari risarcimenti alle vittime. "Tolleranza zero" è la linea che è subito emersa dai colloqui e dal discorso del Papa. Rigore e severità per "restaurare la fiducia" dei fedeli e della società americana verso la Chiesa cattolica che è da sempre uno dei suoi bastioni. "Tolleranza zero" implica drastiche misure disciplinari verso i preti che si macchiano di tali orribili crimini. "Un errore e sei fuori" è l'interpretazione che se ne dà. Si vedrà oggi stesso se sarà trovato l'accordo Usa-Curia sulle modalità di riduzione allo stato laicale dei preti pedofili, se automatica o dopo processo canonico. L'accordo non venne trovato nel 92-93 quando già scoppiò il caso ma i provvedimenti non bastarono ad annientarlo. "Tolleranza zero" significa un rigore inatteso verso quei vescovi che non hanno vigilato abbastanza o hanno coperto gli abusi per un malinteso senso dell'onore ecclesiale o dimostrato di non saper affrontare la grave situazione. Da questo punto di vista, il caso del cardinale Bernard Law, arcivescovo di Boston, accusato di debolezza e di aver coperto alcuni preti pedofili, è emblematico. Però in Vaticano non intendono fare capri espiatori, né accettano dimissioni a furor di piazza.
Forse mai nella storia un'intera classe dirigente della Chiesa si è sentita collegialmente attaccata ed in colpa e per giunta su un tema così grave ed imbarazzante come la pedofilia di un certo numero di preti e la mancata vigilanza dei vescovi sul fenomeno. Anche se esso tocca una ridotta minoranza di preti, non è esclusivo degli Usa, né soltanto della Chiesa cattolica ma tocca tutte le società del benessere e le comunità religiose. C'è stata aria di sconfitta, di sofferenza e di fiducia di superamento della crisi ieri nella sala Bologna del Palazzo papale dove si sono incontrati mattina e pomeriggio i cardinali e la presidenza dei vescovi Usa, i capidicastero. Dirige le riunioni il cardinale Sodano. Stesso clima nell'incontro con il Papa nella biblioteca.
Tre i punti chiave del discorso papale dall'evidente indicazione strategica. Innanzitutto, la condanna pesantissima delle colpe dei preti che hanno abusato, fatta dal Pontefice con animo profondamente addolorato: "L'abuso che ha causato questa crisi è sotto tutti gli aspetti immorale, è giustamente ritenuto un crimine dalla società; ed è anche uno spaventoso peccato agli occhi di Dio". In secondo luogo, il Papa ha ammesso pubblicamente pur con qualche giustificazione che vi sono stati atteggiamenti sbagliati da parte dei vescovi nell'affrontare la piaga: "E' vero che una generalizzata mancanza di conoscenza della natura del problema e a volte il parere di esperti clinici hanno spinto i vescovi a prendere decisioni che gli eventi successivi hanno dimostrato essere sbagliate". Il terzo punto ha confermato la linea di rigore e forse di espulsione contro i preti pedofili: "La gente deve sapere che non c'è posto nel sacerdozio e nella vita religiosa per coloro che fanno del male ai giovani. Devono sapere che i vescovi e i preti sono completamente dediti alla pienezza della verità cattolica in materia di moralità sessuale". I tre punti del Papa sono stati chiari e netti. In questo senso, li hanno interpretati i cardinali e vescovi statunitensi. Si tratta in questi due giorni di mettere a punto nuovi e più coercitivi "criteri" dei cinque elaborati nel '92. In mattinata, hanno parlato il presidente dei vescovi, Wilton Gregory e i cardinali Usa, poi sono andati dal Papa. Nel pomeriggio, hanno parlato i capidicastero. Oggi, mons. Gregory presenterà le proposte.
Fonte: Il Giorno.



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