NUOVO TRATTATO SUGLI ARSENALI ATOMICI


MOSCA - I presidenti Vladimir Putin e George W. Bush si preparano a firmare il 25 maggio a Mosca un trattato sulla riduzione degli arsenali nucleari strategici, ma solo un soffio separa ancora il successo dal fallimento e la questione insoluta della destinazione delle testate minaccia di ridurre il significato di un documento che si vorrebbe " storico". Il ministro degli Esteri russo Igor Ivanov ha concluso l'altro ieri una missione a Washington esprimendo, al pari del segretario di S tato Colin Powell e del presidente Bush, un necessario ottimismo, ma ammettendo che rimangono problemi irrisolti. Russia e Stati Uniti - indicano fonti ufficiali russe - hanno convenuto sulla soglia delle testate cui giungere entro dieci anni, cioè 1.700-2.200, e hanno concordato il preambolo "e gli articoli principali" del documento. Sono inoltre segnalati "progressi" sul sistema di conteggio delle armi, cioè se calcolare solo le testate o anche i sistemi di lancio. Ma Ivanov e Powell non sono riusciti a trovare un accordo sull'altra questione cruciale, cioè su che fine dovranno fare le testate eliminate. Mosca infatti vuole distruggerle, Washington stoccarle, almeno in parte, in previsione di emergenze e anche in vista dello "scudo spaziale" , il sistema difensivo antimissili voluto dall'Amministrazione Bush. I russi indicano che il documento, che terrà conto dell'accordo Start 1 in vigore, menzionerà testate ma non vettori, anche se l'obiettivo di tutti gli accordi di riduzione sono sempre stati in realtà questi ultimi. Se infatti gli Usa immagazzineranno le testate e non ci sarà controllo sui vettori, potranno al momento opportuno semplicemente rimontarle e mandare all'aria l'accordo o trattato che sia. Mentre per Mosca si presenta il problema opposto: non avere i mezzi per sostituire adeguatamente i vettori obsoleti. Ma la riduzione degli arsenali nucleari è solo la gamba offensiva degli equilibri strategici, che - decisero Bush e Putin a margine del G8 di Genova, nel luglio scorso - debbono essere negoziati parallelamente alla gamba difensiva, quell'Abm (il Trattato per la difesa contro i missili balistici) che Washington ha abbandonato. A Mosca, proprio per riempire questo vuoto, Putin e Bush firmeranno anche una dichiarazione strategica mentre alla Russia è stato promesso un nuovo ruolo nella Nato.