Gift of Prometheus
Fanzine dell'Associazione Prometheus Unbound
Anno 0, n. 0, Marzo 1997


DONNE E GIOCHI DI RUOLO:
QUALE PASSATO, QUALE PRESENTE?
E gia' che ci siamo, quale futuro?


Parte Prima: Da che parte vi devo prendere?

Povera me, e siamo solo alla prima puntata! Sto andando un po' alla cieca: abbiate pietà. A questo punto, però, avendo questa duplice connotazione personale di donna e giocatrice di ruolo, temo tocchi a me la prima battuta: seguitemi e speriamo che vi piaccia.
Non comincerò con la solita pippa della notte buia e tempestosa: è vero infatti che non solo non era notte, ma che il tempo era splendido. Il che, volendo, non dà al mio pezzo un'atmosfera particolarmente gotica, ma per quello c'è tempo. Era, dicevo, un ridente pomeriggio di primavera, il 24 aprile del 1994 (fì, che memoria...), quando per la prima volta provai a mettermi seriamente a giocare di ruolo masterizzando un tavolo di sole donne di D&D. Da lì al vasto mondo - zoo, l'hanno definito alcuni - dei giochi di ruolo, il passo è stato encomiabilmente breve. Dato questo mio background, c'era un campanellino in fondo a quella che in me passa come una mente che mi suggeriva che in qualche modo il mio ruolo in questa scintillante pubblicazione fosse legato all'argomento donne nel mondo degli RPGs. Non roteate gli occhi così vistosamente, vi stanno guardando tutti e uno sta già facendo il numero del Roncati sul GSM.
Strano ma vero, sembra essere un quesito interessante per molti: primo in testa, per quella perla rara di Alessio, instancabile PR del nostro club, che sull'argomento mi ha intrattenuto un paio d'ore o giù di lì (e questo soltanto cinque minuti dopo avermi conosciuto: sono viva per miracolo). Comunque sia, benissimo: essendomi presa sulla gobba il compito di soddisfare questa curiosità, ciò che di mio troverete nei prossimi numeri sarà una serie di interviste a questo gruppo di delicate creature, leggiadre e aggraziate, che ornano i tavoli di pochi eletti (a dir così sembra che questa rivista sia per collezionisti di porcellane soprammobili: se fra i lettori ci sono effettivamente dei collezionisti di soprammobili in porcellana, li prego di non esitare a contattarmi), nonchè simpatiche interpretazioni psicoanalitiche del fenomeno a cura della sottoscritta e pareri dei lettori. Lettori, lettrici, tutto fa, anche se è poco. Se poi è molto, meglio ancora, visto che delle cose buone non se ne ha mai abbastanza. Di vasto interesse sarebbero anche le opinioni dei gentlemen all'ascolto (avvicinate bene il giornale all'orecchio perchè per motivi di budget dobbiamo tenere basso il volume): nessuna discriminante impedisce di apparire in questa sfarzosa rubrica.
A questo proposito, tanto per entrare in argomento, riporterò brevemente l'opinione che mi diede, alla fine del 1992 se non ricordo male, uno dei grandi dell'allora Kaos Club: non vi dirò nè il nome nè il cognome, ma la frase era questa:

"Non ce le vogliamo tutte queste donne a far casino e basta"

Dato che la gigantica proporzione era, allora, di 5 a 138, sempre secondo la fonte che ho appena citato, e che una ero io, ancora in stato di aspirante giocatrice; cosa avrà potuto provocare questo secco commento? Ai posteri l'ardua sentenza, ma più che altro mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi.

Potete indirizzare i vostri pareri, le vostre richieste e quant'altro presso la redazione, oppure contattarmi personalmente al mio indirizzo e-mail: ook@bigfoot.com, al quale potete mandare anche messaggi per le rubriche della posta e dello svago tenute da Alessio (l'altro, non il PR).
E come disse il saggio: La vita è una bistecca.

Khadiga bintEssafah

PS: Quasi dimenticavo. Mi occupo anche dello spazio letterario-umoristico, per cui potete inviarmi come un sol uomo - o donna - racconti, aneddoti, svarioni delle vostre avventure, diari di viaggio, pezzi satirici, taccuini, tacchini, polli e coccodrilli, elzeviri arrabbiati e gadgets di tutti i tipi. D'accordo? Vi aspetto.


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