LE MURA DEI PAPI
parte II

il giro completo del Vaticano


~ pagina 1 ~



All'estremità del Passetto, di fronte a piazza San Pietro, comincia via di Porta Angelica. In passato questa strada conduceva a Porta Angelica, la seconda porta del muro di Pio IV; il nome "Angelica" fu scelto dal papa, il cui nome era Angelo Medici.
Prima del 1930, i territori italiano e vaticano non erano separati di fatto; in seguito al concordato noto come "la Conciliazione", un muro moderno venne creato lungo il lato sinistro della strada, come confine tangibile fra i due stati.
Qui si trova Porta Sant'Anna, [rif. pianta b], l'unico ingresso al piccolo stato per i cittadini non vaticani (è richiesto un visto d'accesso); un grosso torrione rotondo costruito da papa Nicolò V nel XV secolo fa capolino dagli edifici in fondo alla strada che si apre davanti alla porta [rif. pianta c]: se ne può facilmente vedere il fianco, ma a meno che non si abbia un permesso è meglio non varcare la soglia vaticana, per evitare un "incontro ravvicinato" con le guardie svizzere, costantemente di sentinella e alquanto intransigenti.


le mura attorno al Vaticano in una pianta del 1590 orientata ad est:
in alto a destra è Porta Angelica, e Porta Pertusa è sul lato opposto;
all'interno è l'antico muro di Leone IV coi torrioni di Nicolò V


In fondo a via di Porta Angelica, non appena divengono visibili le alte palme di piazza del Risorgimento, si può notare come il muro moderno torni bruscamente ad essere la tipica struttura in laterizio col cordolo bianco [rif. pianta d]: questo è il punto dove il confine di Pio IV raggiungeva il Vaticano, all'estremità di Borgo Nuovo.

Porta Angelica originale,
in una stampa del XVIII secolo
Proprio qui sorgeva Porta Angelica, attraverso la quale i pellegrini diretti alla tomba di San Pietro entravano in città. Anche la lunga e diritta via che dalla porta si dirigeva verso nord si chiamava Angelica; Pio IV l'aveva realizzata come scorciatoia per i viaggiatori che giungevano a Roma lungo la via Cassia (uno dei principali approcci settentrionali alla città): ora i nomi delle vie non sono più gli stessi, ma la strada ancora oggi corre diritta per circa 1.5 km. e raggiunge la riva del Tevere, dove segue il corso del fiume per 1 km., ed in ultimo si incontra con l'antica via Cassia.
Lo stemma papale nell'angolo, però, è quello di Pio XI, pontefice al tempo in cui furono stipulati i moderni confini del Vaticano.
Come spiegato nella precedente parte del giro, la porta e la maggior parte del muro (da quest'angolo fino al castello) furono abbattuti nel tardo XIX secolo.


Ne rimangono solo pochi resti [rif. pianta e]: appena dietro l'angolo sono stati murati i frammenti superstiti della porta (due angeli, uno stemma papale e un'iscrizione in latino che recita "EGLI TI MANDÒ I SUOI ANGELI AFFINCHÉ TI PROTEGGANO IN TUTTE LE TUE STRADE"), mentre sul lato opposto della strada, sotto il livello stradale, si conserva qualche metro del muro coperto da un vetro; ciò rende anche l'idea di quanto la sede stradale si sia innalzata dalla costruzione della cinta muraria.

i frammenti superstiti della porta

La breve strada in fondo alla piazza è chiamata via dei Bastioni di Michelangelo. Qui il muro di Pio IV si fonde con la struttura di papa Paolo III, di qualche anno più antica. Si noti la grande differenza di altezza fra i due muri: il primo raggiunge a malapena il cordolo di quello più antico.
L'edificio che si eleva al di sopra del muro è Palazzetto Belvedere.


l'angolo dove il muro di Pio VI (a sinistra)
confluisce nel bastione di Paolo III (a destra)


il bastione di Paolo III,
disegnato da Michelangelo

Presso il primo incrocio, il muro curva bruscamente e realizza un solido bastione [rif. pianta f]; un grosso stemma familiare di Paolo III (dei Farnese), con sei gigli, è situato in alto presso l'angolo. Questo bastione fu disegnato da Michelangelo.

Il muro ora segue viale Vaticano, una lunga via che sale verso il lato occidentale dello stato.
Ben presto si passa davanti all'ingresso dei Musei Vaticani.

l'ingresso dei Musei Vaticani


Un quartiere moderno ora sorge presso le mura, dove un tempo il colle proteggeva la cittadella.
A causa delle curve stradali molto strette, è più sicuro camminare lungo il lato della strada opposto al muro, facendo sempre attenzione al traffico veloce.
La strada diviene progressivamente più ripida, e superata una curva a sinistra il panorama si fa alquanto diverso: viale Vaticano si restringe, serpeggiando lungo il perimetro degli alti bastioni fino in cima al colle.


una veduta lungo il lato occidentale delle mura

Può sembrare strano che questo lungo segmento di mura non avesse alcuna porta, ma oltre la Città Leonina il territorio era selvaggio, e nessuna strada attraversava quest'area: qui una porta sarebbe stata del tutto inutile, ed avrebbe per giunta indebolito la struttura difensiva.
Tuttavia furono aperti alcuni piccoli passaggi di servizio che consentivano agli operai di raggiungere le mura per controllarle, e all'occorrenza restaurarle; sono stati tutti murati, ma è ancora possibile individuarli dalla diversa trama dei mattoni.

lo stemma di papa
Urbano VIII (Barberini)
Lungo questo lato si possono anche notare diversi stemmi dei papi che fecero restaurare le mura. In particolare, se ne vedono alcuni con tre api, emblema della famiglia Barberini, che si riferiscono ad Urbano VIII.

In cima al colle finalmente si raggiunge il bastione più a occidente, così aguzzo che la curva della strada compie quasi 180 gradi: da quest'angolo è si ha una veduta delle mura tanto sul lato occidentale che su quello meridionale.


l'aguzzo bastione all'estremità occidentale




torna all'INDICE GENERALE il giro completo del Vaticano - pag.2 torna all'INDICE DELLE MURA



[an error occurred while processing this directive]