Alla metà del XVII secolo, Urbano VIII (Maffeo Barberini, papa dal 1623 al 1644),
pensò che Roma dovesse aver bisogno di una nuova cinta muraria lungo il fianco del Gianicolo;
già il colle di per sé agiva da roccaforte naturale, poiché da occidente sovrastava l'intera
città, ma il vecchio confine edificato da Aureliano quasi quattordici secoli prima non era
in buone condizioni, e non avrebbe più rappresentato una difesa valida.

l'ultima porzione del muro cinquecentesco, che
sull'altro lato del colle termina col bastione di Sangallo |
Il nuovo muro fu disegnato lungo una linea diretta che percorreva il lato occidentale del colle,
originando dal bastione più meridionale della cinta preesistente.
Il muro può essere seguito per la sua intera lunghezza sul lato esterno; il punto di partenza
è il sito di Porta Cavalleggeri [rif. pianta 8];
chi ha percorso la precedente parte del giro fino a Porta Santo Spirito può tornare nuovamente qui seguendo la galleria. |
Alla destra del traforo, una strada accompagna l'ultimo tratto delle mura di Pio IV, che
qui curvano e attraversano il Gianicolo, per raggiungere presso il fiume il bastione di
Sangallo e Porta Santo Spirito. Qualche metro oltre l'angolo segnato dallo stemma di Pio V (bande diagonali),
ha inizio il nuovo confine seicentesco, che si fonde con quello più antico.
La strada continua a salire, e si restringe alquanto: di solito le automobili che passano
di qui sono poche, ma le curve sono piuttosto strette, quindi è sempre bene prestare attenzione
al traffico in transito.
Non ci sono elementi di particolare interesse lungo questo primo tratto. Ciononostante, a
rendere interessante la passeggiata, che segue rigorosamente il profilo a punta di freccia dei vari
bastioni, è l'aspetto stesso della cinta muraria, ancora fedele all'originale: quattro
secoli fa non doveva sembrare molto diversa da adesso. |

stemma di Pio V (1566-72), all'angolo più meridionale
del muro cinquecentesco |

un tipico passaggio di servizio; sull'arco
è una piccola ape (famiglia Barberini)
Dall'angolo dove una vecchia casa è stata costruita al di sopra di un bastione, i palazzi
moderni cessano di fronteggiare il muro, e la strada si fa meno ripida; questo è il tratto
più pittoresco della passeggiata.
Assai presto l'alto monumento a Giuseppe Garibaldi appare al di là del muro:
il livello del suolo sul lato interno è molto più elevato, essendo stato considerevolmente
rialzato quando l'area fu sistemata a parco pubblico. |
A quei tempi, però, sarebbe stato improbabile che un viaggiatore si fosse venuto
a trovare qui, poiché non vi erano né porte né strade (proprio come sul lato che circonda
il Vaticano da occidente); solo qualche passaggio di servizio, ora chiuso, veniva usato per raggiungere all'esterno i
punti del muro bisognosi di restauri.
In tempi recenti, palazzi moderni sono sorti lungo il fianco del colle; si può avere un'idea
di quanto il Vaticano fosse situato in alto rispetto alle zone circostanti dal fatto che
il livello della strada corrisponde al quinto piano di questi fabbricati moderni.

da queste postazioni facevano fuoco i cannoni;
oggi vi nidificano gli uccelli |

un tratto ombreggiato delle mura di Urbano VIII |
Subito prima dell'ultimo bastione, sul ciglio della strada, si incontra un monunento dedicato a Sant'Andrea. Dal XV secolo, la testa del santo era conservata come reliquia in San Pietro. Nel
XIX secolo fu trafugata, e più tardi ritrovata in questo punto: papa Pio IX volle erigere
qui un monumento, datato 1848, in memoria del ritrovamento. La testa del santo, però, non è più in
San Pietro: nel 1964 papa Paolo VI la restituì alla città greca di Patrasso, di cui l'apostolo
era originario, come gesto di distensione verso la Chiesa Greco-ortodossa.
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Finalmente, girato l'angolo, la strada si apre in un ampio incrocio.
Questo è il punto dove sorgeva l'antica Porta Aurelia, lungo la via omonima, l'unica
strada principale che collegava Roma ai territori nord-occidentali. Fu in seguito rinominata
Porta San Pancrazio dalla vicina chiesa omonima
[rif. pianta 10].
Porta San Pancrazio (freccia), tra due bastioni delle
mura di Urbano VIII (da una pianta di Roma del 1676)
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l'antica Porta Aurelia, o San Pancrazio
(da una mappa di Roma datata 1625)
I resti della porta romana erano ancora qui quando Urbano VIII col nuovo al muro
ne fece costruire una seconda, appena all'esterno di quella antica (cfr. le illustrazioni).
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Ma nel 1849, nel corso dei combattimenti fra l'armata della fugace Repubblica Romana e
le truppe francesi alleate di papa Pio IX, anche la porta di Urbano subì notevoli danni: qualche anno dopo
fu sostituita da una terza, a forma di massiccio arco a pianta quadrata, datato 1854, che ora
si erge al centro dell'incrocio.
I due stemmi papali ai lati del fornice sono quelli di Pio IX e di Urbano VIII.
In tempi più recenti, il bastione a sinistra della porta è stato tagliato
per motivi di traffico. |

la nuova Porta San Pancrazio (XIX secolo) |

la casa di Michelangelo |
Qui, appena qualche metro all'interno del parco, si vede una
facciata ...senza edificio. Questa è detta "Casa di Michelangelo"
[rif. pianta g]: è l'autentica
facciata di un antico palazzo, ritenuto il domicilio romano dell'artista dal 1531.
In origine sorgeva a Macel de' Corvi, una strada presso il Campidoglio; nel 1902 la zona
dovette essere spianata per la costruzione dell'enorme monumento al re Vittorio
Emanuele II, e l'edificio fu abbattuto assieme ad altre vecchie case, ma la facciata
della Casa di Michelangelo venne risparmiata. Dapprima fu collocata a lato della scalinata del Campidoglio,
e infine nel 1941 fu spostata al Gianicolo, dove ora copre un serbatoio d'acqua. |