Introduzione |
Intervista (interlocutori tutta la band) |
Lasciamo che sia proprio il frontman a
raccontarci i passi del gruppo.
(Francesco):"Ci siamo formati alla fine del '92, con altra
formazione e altro batterista, che ci lasciò. Nel '93 abbiamo incontrato l'attuale
batterista, Lorenzo. Abbiamo iniziato a suonare in pubblico nel '94, facendo una cassa
comune dai concerti, per autoprodurci.Inzialmente ci siamo mossi in localini, finche'
siamo venuti fuori al RockContest. I primi anni arrivavamo a una trentina di date, dopo il
disco nero abbiamo fatto 70 concerti in 18 mesi"
E la Subbuteo Expirience?
Lorenzo:" E' un progetto parallelo...a marzo '97
presentammo 18 date con Enrico Brizzi, all'epoca di "Jack Frusciante e' uscito dal
gruppo""
" E' assolutamente un progetto parallelo specifica Vanni- non si tratta né dei
De Glaen con Brizzi, né' viceversa, e' un'altra dimensione per tutti e quattro".
Come vi siete conosciuti, con
Brizzi?
Vanni: "Venne al Parterre di Firenze, per un reading, chiedendo
all'organizzatore un chitarrista che facesse del noise in sottofondo, e da allora siamo
rimasti in buoni rapporti. Subbuteo Expierience nacque con la promozione di Bastogne, suo
secondo romanzo. Venne fuori una via di mezzo tra il reading e il concerto, in grado di
spiazzare il pubblico".
E non ne rimane niente?
Lorenzo: "Da gennaio dovremmo lavorare a un cd, ma non parliamo
di De Glaen più' Brizzi".
Ora che abbiamo ricapitolato un po' della
vostra carriera, vi sembrera' strano di questi tempi, ma parliamo di musica. Sarei curioso di sapere in studio, tra voi, chi ha
più' la mano elettronica?
Francesco "Direi io".
Quindi scopriamo un mostro del
basso, Baroncelli, preso dalla musica elettronica?
(Francesco): "Ma si', non tanto roba dura, quanto semmai
sonorità' vicine a Massive Attack e Lamb, per esempio".
I pezzi come nascono?
Francesco: "Generalmente da idee abbastanza precise mie o di
Vanni, rielaborate poi da tutti e tre. Non c'è' poi che da suonare, suonare e suonare in
studio"
Immagino che per voi la traccia
ottica e' solo un momento nella vita di un dato un brano.
Lorenzo: "...E' chiaro perché' dopo sette mesi di concerti, i
brani ne hanno subite di mutazioni...."
Nei vostri credits, non compaiono
"vocals" ma "emissioni vocali", primarie se di Francesco, secondarie
se di Vanni...
Vanni: "L'approccio vocale lo abbiamo in comune , infatti non
c'è' grande differenza, anche come testi, tra noi due. L'idea di base e' quella di usare
la parte vocale non secondo la melodia italiana classica. Penso sia difficile fischiettare
un motivo dei De Glaen. Ci piace lavorare sul suono della parola e su come si interseca
nella parte vocale, soprattutto incastrandolo nella ritmica...."
Ora, se non vi metto in
difficoltà' continuando a parlare di voi stessi, ma e' innegabile una vostra maturazione
dal quando vi siete formati, a 21-22 anni, rispetto a oggi. Le parti di chitarra ad
esempio....
Vanni:" Uhm, sai, è sempre diverso, vedendo dal di dentro, ma
per quello che mi posso accorgere io, ho tentato di portare avanti due aspetti: da un lato
ho lavorato molto sull'effettistica, intesa davvero a dare un colore al brano, e non un
semplice al sottofondo al timbro generale, che poi e' sempre una media distorsione, nel
mio caso...la differenza di forza nella plettrata si deve sentire...dall'altro comunque la
chitarra è sempre uno strumento a sei corde...."
Tutti e tre in "Due" avete, secondo me, acquisito un suono e
uno stile singolarmente più estesi, a beneficio dellomogeneità' dei vari brani...
Francesco: "Queste sono le conseguenze anche in sede di
produzione artistica, e di arrangiamento. Col tempo ci accorgiamo di qual è il modo
migliore per eliminare le cose gratuite, le frivolezze inutili, specie per un gruppo come
il nostro, con tanti cambi e passaggi strumentali".
Vanni: "Potrebbe essere un modo per semplificarci la vita, in realtà i pezzi sono
più difficili in questo disco, sono molto più una mazzata nei denti. Abbiamo caricato di
tensione le singole note, i singoli passaggi, e' una tensione più' diretta".
Lorenzo: "Anch'io come modo di suonare ho semplificato, ora suono con un tom solo e
un solo pedale, non più' doppio...tanti piatti semmai...questo perché' abbiamo perso
individualmente qualcosa e ora siamo veramente un gruppo. Questa è stata una costante
dagli inizi".
Francesco: "Magari a 20 anni vuoi far vedere di più' come suoni; ma c'è anche chi
ostenta di non saper suonare, chi si vanta non essere mai andato a lezione e cose del
genere. In realtà più sia, e meglio è per te. La differenze sta nel saper gestire
quello che sai".
Mi hai accennato alla musica
elettronica, prima, in effetti c'è tanta gente che fa musica elettronica e suona il basso da
paura...
(Francesco): "E' vero, comunque credo di suonare anch'io
diversamente da prima. Poi, sai, quando si vede un bassista che fa un intro di slap, fa
sensazione, rispetto all'abitudine al bassone plettrato, che tra l'altro mi piace...sono
stronzate".
Per finire, questa apertura verso lelettronica avrà
qualche esito, prima del ritorno in studio per il terzo DeGlaen?
Vanni : "Si', dovrebbe uscire a gennaio un cd col remix di
duetre fatto da Paolo Favati, e un altro remix by Alex Bisteak. A loro due abbiamo
lasciato la massima libertà, e' interessante ad ogni modo sentire i nostri brani
rielaborati dall'esterno, stravolti, se vogliamo, perché' sono brani costruiti su tempi
dispari. Ci piacerebbe addirittura fare un disco di remix, anche se il prossimo disco dei
De Glaen sarà sempre basso, batteria, chitarra e urlacci vari".
Marco Bazzichi |