CALLIMACO:
ECALE
-
All'interno della sperimentazione letteraria di Callimaco
c'è posto anche per il poema epico, che Callimaco sperimenta nella
versione breve dell'epillio. L'èpos,
che di per se stesso aderisce alla realtà e attraverso il poeta
(tramite tra divinità e uomini) trasmette valori, con Callimaco
diventa ancora più strettamente legato alla realtà:
il poeta sceglie di non narrare le gesta dei grandi eroi, ma di trattare
di personaggi sconosciuti, in questo caso una vecchietta (Ecale, appunto).
-
Callimaco fu forse costretto a comporre l'Ecale per
rispondere agli attacchi di coloro che lo schernivano perchè non
sarebbe stato capace di comporre un vero poema. In effetti l'Ecale, di
cui ci sono pervenuti solamente dei frammenti difficilmente riconducibili
ad un tema unitario, non dimostra l'abilità di Callimaco come poeta
tradizionale, ma la sua capacità di rinnovare
profondamente il genere epico nella forma
e nel contenuto.
-
Il mito narrato nell'Ecale riguarda un episodio marginale
della storia di Teseo: l'eroe, alla ricerca
del toro che devastava la zona di Maratona, viene sorpreso da una tempesta
e trova ospitalità presso una vecchietta di nome Ecale. Il giorno
seguente Teseo riesce ad abbattere il toro, ma al suo ritorno trova la
vecchietta morta e per onorarne la memoria istituisce il nuovo demo di
Ecale e dedica un tempio a Zeus Ecalio.
-
Si tratta di un racconto eziologico
che estende una materia tipica degli Aitia e la inserisce in una struttura
narrativa epica. Il vero personaggio, che nell'epos è sempre un
eroe, qui è Ecale, una vecchietta che conduce una vita umile: più
che di epos, dunque, è il caso di parlare di anti-epos.
-
L'innovazione di Callimaco incide anche sul piano
linguistico: non ci sono più le formule della tradizione epica,
ma nuove espressioni dalla grande raffinatezza stilistica che riflettono,
nella loro semplicità, la vita quotidiana.
-
L'epillio non è estraneo al dolore:
le informazioni che ci sono pervenute fanno pensare che la scena in cui
Teseo trova la vecchietta morta fosse carica di pàthos. Il
dolore, però, con Callimaco diventa un'attività produttiva
e porta Teseo ad innalzare un tempio a Zeus. Il dolore omerico e quello
tragico esprimono il male e sono rispettivamente canto (in Omero) e mistero
(nella tragedia). In Callimaco, invece, il dolore è strumento per
annullare il male.
-
-
-
-
NEXT
-
BACK
-
HOME