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Serie A
UN CAMPIONATO PICCOLO PICCOLO
Al via il 69Eesimo torneo
di Michele Bolognini
Foto: Max Pattis

01/10/02 - Sei squadre, quaranta partite di regular season. Una stagione strana (anche se nell'hockey italiano non ci stupisce più nulla) quella che parte questa sera, e che vede un grande favorito: il Milano. Sulla carta le antagoniste più serie potrebbero essere Asiago e Bolzano, mentre le altre paiono un gradino più sotto.
Milano: Ha allestito una squadra potenzialmente in grado di ammazzare il campionato. Il roster a disposizione di Adolf Insam sembra essere completo in ogni reparto. Le vipere hanno probabilmente il miglior portiere (Muzzatti), i migliori difensori italiani (Helfer e Insam), ed il miglior straniero (Cowie). Davanti possono contare sulla velocità e la tecnica di Beattie, Lefevbre e Chitarroni, sull'impatto fisico di Busillo, Bortolussi e Woodcroft, e su un buon numero di giovani italiani affidabili.
Bolzano: Un'incognita. Potrebbe essere la grande rivale del Milano, ma potrebbe anche deludere oltre ogni aspettativa. In attacco molto dipende dal ritorno di Timpone, e dal rendimento dei fratelli Omicioli, due autentiche scommesse. In difesa Ricciardi offre ottime garanzie, mentre Stöpfgeshoss rappresenta una soluzione temporanea. Hell ha bisogno di un back-up di livello, ed il reparto arretrato necessiterebbe di un difensore con punti nelle mani. Il roster offensivo è profondo, Ramoser è sicuramente il miglior italiano in circolazione, e Kennedy è un signor allenatore. Basterà?
Asiago: Anche quest'anno sull'altopiano hanno deciso di affidarsi ad una difesa tutta italiana. In attacco sono arrivati Savage, sicuramente ottimo, e Bousquet, una mezza scommessa, ed è stato confermato Cirone, buon lavoratore ma nulla di eccezionale. Ci sarà più spazio anche per i giovani, visto che Topatigh ha un anno in più (sono 37), e Luca Rigoni (grande campionato lo scorso anno) sarà ai box sino alla fine di novembre. Tra i pali Gravel è una sicurezza.
Alleghe: La vera out-sider, una mina vagante. Lo scorso anno andò a sorpresa in finale, ma per ripetersi avrà bisogno di un'altra stagione stellare dei vari Lino De Toni, Veggiato, Lorenzi e Diego Riva. L'allenatore, davvero bravo, è il riconfermato Fabio Polloni, il quale spera di trovare in Desmarais il nuovo Roy. In difesa Nasato e Trembley assicurano un notevole impatto fisico.
Merano: Eccetto Leinonen e Kachur è una squadra tutta “made in Südtirol”. Ha in roster molti giovani interessanti (uno su tutti Luca Ansoldi, già fra i trascinatori della squadra), ma per essere davvero competitivo avrebbe bisogno di un altro centro di ruolo e di un terzino di livello, uno come Zalapski per intenderci. Ha pochi attaccanti che fanno il “lavoro sporco” in balaustra e negli angoli, ma la cura di un sergente di ferro come Theriault potrebbe dare sicuramente buoni frutti.
Fassa: Il vivaio non produce più i talenti di una volta, ed allora si è preferito puntare sui transfer-card. Più per questioni di risparmio che altro, ed infatti quelli arrivati (Sheppard, Popadynetz e Grasso) non sembrano essere proprio dei fenomeni in grado di fare la differenza. Tocca a loro smentire la Cassandra di turno. Ottime invece le conferme di Bosson e MacNevin, due delle sorprese più liete della scorsa stagione, e buono anche il ritorno di Felicetti. Da seguire con attenzione l'italo Signoretti.lica

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