Lettera Terza - La Prossima Spiaggia



Ho letto The Beach.

Tu sei indiscutibilmente Richard.

Mi sembra di vedere nei tuoi occhi l’entusiasmo per un personaggio che senti così vicino. Non è un capolavoro, il romanzo di Alex Garland. Ma è sicuramente cool e nuovo. E io l’ho amato moltissimo. Ci descrive con trasparenza. Ci racconta senza mezzi termini. Siamo noi, poveri figli dei figli dei fiori, noi, polline di quei fiori nei cannoni, noi che ci arrendiamo al nostro nulla fatto del tutto. Tutto quello che abbiamo. Abbiamo denaro per comprare la musica sperimentale, per rovistare in negozi di modellini a caccia di aeroplanini del Vietnam, abbiamo soldi per comprarci sigarette e marjuana, per affogare il nostro ABSOLUTo nulla nell’alcol, per andare al cinema, nei club, abbiamo la nostra playstation, la nostra webconnessione, abbiamo amici e conoscenze intercambiabili tra loro, abbiamo il sesso comprato a gratis, abbiamo un’automobile, abbiamo uno scooter, carte di credito, abbiamo una famiglia serena, abbiamo studiato, leggiamo 50 libri l’anno, abbiamo donne e uomini ai nostri piedi, abbiamo pacche sulle spalle, un frigorifero ventilato, hamburger di soja, videocassette porno soft, abbiamo candele di vaniglia, sappiamo parlare benissimo, piacciamo a tutti, tutti ci amano, ma non troppo, tutti però troppo ci vogliono.

NIHIL.

Poi la spiaggia. Oriente d’incenso per le strade di Bangkok. La spiaggia è lì. Mr Duck… uno spinello… sangue… Dolce nuovo. Va’, Richard. Lasciati il nulla di tutto dietro… FUCK U Europa. Un nuovo mondo… antichissimo.

Mi aspetto qualcosa di straordinario da questo film, Leo. Mr Boyle può davvero aspirare al capolavoro. Mi vengono in mente tante idee, sul come rendere il romanzo. C’è qualcosa che non riesco a superare. E non ci sono quasi (te ne chiedo scusa), ma devo al più presto arrivare a convincermi che sei tu la soluzione. Richard è la lente interessata attraverso la quale guardiamo lo sviluppo di una comunità primitiva, fatta di benestanti, viziati, occidentalissimi uomini moderni. E Richard stesso è uno di essi, con tutto il fardello di stereotipi di un ragazzo nato nel 1974 nel Ricchissimo Mondo Occidentale. L’uso della prima persona è efficacissimo nel romanzo. Ci sono alcune pagine che riconosco davvero stupefacenti per il modo in cui un coetaneo di Richard come me , viene tirato dentro. Ma la narrazione scompare in un film. Si può mantenere una voce narrante, ma non le si può chiedere di raccontarci tutto. Sei tu, Leo, che devi dircelo. Auguri. So che puoi farcela, ma so che non ti perdonerò nulla, perché ho troppo amato questo romanzo e Richard. Il genio visionario di Boyle farà tanto. Chissà come verrà messo Mr Duck, nei flash? Sarà un tizio che vedi solo tu, in quanto Richard, anche in mezzo agli altri (pensa a quando Duck è seduto tra Sal e Bugs) oppure Boyle spezzerà su due piani diversi la dimensione reale da quella fantastica? Conoscendolo, mischierà tutto, eh eh che figata! Mi incuriosisce anche lo sviluppo di Etienne e Francoise. Spero non si inventi una storia d’amore che Richard NON ha con Francoise, benché a lui piacerebbe, perché mi incazzerò come una faina. Francoise io la vedo molto come Milla Jovovic. No? Etienne, non so perché, ho pensato subito a una faccina patinata da soap opera, anche se, confesso, Etienne è il personaggio più limpido e amabile del romanzo. Una faccetta alla Jared Leto o roba del genere (mi sembra avessi rischiato di recitare con Jared già in American Psycho, no?). Keaty è decisamente il negrone di AMISTAD e Jed non sono riuscito a capirlo. Sal e Bugs mi hanno troppo fatto incazzare… ARGH!

Ti scrivo la prossima più profonda. Analizzerò il romanzo e sviscereremo un po’ di robetta rivoluzionaria e inquietante… (Sì, non è un capolavoro, ma è decisamente cool e originale). Casomai chiederò a Cyn se le va di metterlo nella filmografia, in attesa della recensione del film, che non avremo prima del prossimo autunno, credo, almeno in Italia).

Quando dico che non siamo all’inizio della fine, ma già a buon punto… hai visto che ho ragione? La spiaggia ne è la testimonianza. Non possiamo fuggire dalla fine che ci stiamo creando. Perché prima di tutto ci stiamo risucchiando noi…

Un saluto affettuoso, stammi bene.

Giul.


Lettera Seconda: American Psyco
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