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OPEN     GAMES
L'ignaro navigatore, sbarcato su questa pagina, non venga tratto in inganno dalla spiegazione di questi pochi giochetti, infatti il gruppo Open, nella propria innata ansia di ricerca del cazzeggio, trasforma quei tre giorni in un gioco continuo: ogni azione, anche la più banale, viene trasformata in una divertente gag.
Durante l'Open, banditi i tradizionali giochi invernali, le tendenze ludiche del gruppo si sfogano in maniera più marcatamente sportivo-alcolica. Ma, a parte tale elemento, che potrà ai più apparire ormai scontato, durante gli Open ha libero sfogo la "verve" creativa del gruppo, che ha portato alla creazione di tutta una serie di nuovi esilaranti ed innovativi giochi; teatro di queste attività sono la spiaggia e la sede dell'Open.
Per il membro tipo dell'Open group, pur non disdegnando il gioco della scopa ed il gioco della bottiglia, specialmente se accompagnati da un po' di Fonzie's ed un'ottima spuma o aranciata amara, in un bicchiere di plastica con su scritto il suo nome, i giochi tipici dell'Open sono altri:

GIOCHI DI SQUADRA

BO(ttle)WLING : è il più tradizionale tra i giochi degli Open.
L'Open group, fin dall'inizio dotato di coscenza ecologica, separava ed allineava le numerosissime bottiglie ormai vuote (i cadaveri), ma, a quei tempi, in mancanza del "cassonetto differenziato", il "frutto del peccato" veniva rottamato con partite di bowling nel lungo e stretto vialetto d'ingresso alla sede; con bocce varia natura si frantumavano tutte le bottiglie (nonostante il tasso alcolico compromettesse sensibilmente la mira), per la gioia dei vicini di casa!

LASCIA : il calcio praticato agli Open non può non fare i conti con l'altissima componente alcoolica del gruppo, che inevitabilmente annebbia i riflessi di tutti i partecipanti. A bordo campo è necessariamente immancabile la presenza di una bottiglia di vino bianco (in quei momenti si chiama thè), per l'abbeveraggio della truppa.
Ciò comporta che, dopo i primi minuti giocati ad alto livello, agli Open, la frase più ricorrente durante le partite è: "lascia", in pratica invece di rincorrere il pallone e lottare per conquistarlo, si fa in modo che esso sfili fuori campo. Queste pause, in cui qualcuno, con fare flemmatico, va a raccoliere il pallone, sono un ottima scusa per approfittare delle bevande a bordo campo…
Raramente la partita arriva a conclusione… ed a volte qualcuno resta steso sul campo di gioco: annichilito dall'alcool e dal sole.

BAS: Gioco serale di estrema semplicità, ma che non perdona: occorre solo pronunciare ciclicamente un numero a testa in senso orario od antiorario, saper contare e ricordarsi due cose: quali sono i numeri che contengono il sette e quali quelli che sono multipli di sette (in luogo dei quali si deve dire BAS ed invertire il giro), se qualcuno sbaglia nel dire BAS, o non inverte il giro: beve!
Inutile dire che, con il salire dei fumi dell'alcool, è problematico azzeccare quello che si deve fare, per cui si entra in un circolo vizioso: più si sbaglia, più si beve.
Spesso accade che taluni preferiscano sbagliare volontariamente….

FIT-BAS: estensione del BAS, al quale vengono aggiunti i numeri con cinque e i multipli di cinque, in luogo dei quali si deve dire FIT, senza che tuttavia si inverta il giro.

ROYAL FIT-BAS: come sopra: ma in inglese, terribilmente deleterio!

FIT-BAS BANZAI: in giapponese…

CALCIO MIRROR: l'ultima perversa invenzione del Pluca (dopo il "Calcio splash": partita di calcio in una pozza d'acqua sulla riva del mare: il terrore dei bagnanti; il "Basket umano": il canestro è formato dalle braccia di uno dei giocatori ed il tabellone: dal suo torace; "Basket acquatico": non è necessario saper palleggiare…).
Il Pluca ha pensato bene di creare un nuovo tipo di calcio: posizionando, in vece delle due porte a fondo campo, una sola porta sulla linea di metà campo.
Ciascuna squadra deve fare gol nel lato della porta che si affaccia sulla propria metà campo. Le squadre si riversano pertanto in continuazione da una parte all'altra del campo, nel tentativo di contrastare l'avversario e di riportare la palla nella propria metà campo e poter fare gol, facendo attenzione ai lanci lunghi che se passano nello specchio della porta provocano un'autorete! Roba da palati fini….e da cervelli contorti.

BLUFF : noi tutti auspichiamo di non doverci giocare mai più : è infatti ideale per gli Open più freddi e piovosi. E' un gioco con le carte, importato dalla Magna Grecia da qualcuno nel gruppo, che all'epoca manifestava tragiche tendenze "xeniofobe". Non è facile da spiegare: privilegia, manco a dirlo, la capacità di "bluffare" e di ammollare le fregature agli altri.


GIOCHI INDIVIDUALI

CICLISMO: è praticato da chi, in crisi mistico-alcolica, ha bisogno di evadere dalla realtà.
In altri casi è praticato per raggiungere la sede dell'Open, ma solo in andata: al ritorno si abbandona la bicicletta e si sale in "ambulanza"!…

FREESBY: consiste nel lanciare il disco di plastica, contro le finestre dei vicini che reclamano, nottetempo, per l'eccessivo baccano!

LANCIO DEL PESO: in alcuni momenti il lancio di pesi (qualunque: bottiglie, lattine, etc…) è libero: evitare di capitare nei pressi!

SCAVO: è uno degli sport più in voga all'Open, ottimo per bicipiti e pettorali: consiste nello scavare grosse buche sulla spiaggia alla ricerca dei tesori perduti… spesso si fa un buco nell'acqua!

STRACITTADINA: è una corsa podistica senza meta, a cui s'iscrivono alcuni membri (uno, in particolare), in stato di totale marasma alcolico!

IL TIRO DELLA GHIANDA: si gioca in sede, troppo semplice da spiegare, basti sapere che l'Open group annovera tra le sue fila alcuni campioni mondiali!…

LA CACCIA: al posto del solito fucile, si preferisce usare le armi chimiche, le vittime predestinate sono le api!
…..
L'elenco potrebbe andare avanti all'infinito… ma forse è meglio fermarsi qui!
Alcune delle occasioni più eclatanti e divertenti in cui sono stati praticati questi giochi, le potrete trovare descritte in qualche approdo di questo sito, ed in particolare nella leggendaria storia dell'Open.


Thanks, Open group


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