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CAPITOLO    QUARTO

LA RINASCITA

1996. 10° Open (Il decennale)

Il gruppo ha ormai ripreso definitivamente coscenza che l'Open è veramente qualcosa di speciale, nonostante la maggior parte dei membri si vedano molto frequentemente anche durante il resto dell'anno
Con il 10° Open sono partite una serie di iniziative di prepararazione come documenti ufficiali, inviti, wild cards etc.
Quell'anno ha visto la comparsa di una nuova formazione di carattere rivoluzonario (ormai prossima al riconoscimento ufficialmente), nota con l'inquietante appellativo di: "asse".
Subito i vertici del "Quintetto Base", a tutt'ora unico organo ufficiale degli Open (insieme ai +3: il Capitano, Ciccio e Pluca), si sono mossi per diffidare chiunque dall'aderire a tale iniziativa, ribadendo l'esclusivo diritto dei fondatori a guidare le attività.
Le schermaglie verbali tra i due gruppi hanno caratterizzato molto l'andamento degli Open dell'ultimo periodo, alimentando un clima di antagonismo, fino ad allora estraneo allo spirito degli Open, che ha portato, inevitabilmente, ad un sempre maggiore cazzeggio.
Purtuttavia vanno riconosciuti all'"Asse Portante", indiscussi meriti organizzativi e goliardici, vista la latitanza (fisica o psicologica) ormai cronica di alcuni elementi del Quintetto.
Si và profilando comunque un'intesa trasversale tra i due gruppi che forse caratterizzerà gli Open del nuovo millennio.
Ciccio, che l'anno precedente era mancato per motivi di lavoro, torna appositamente dalla Germania affrontando i cieli europei con il bimotore privato dei suoi datori di lavoro, il rendimento ancora non è tornato quello di un tempo, ma il trend è comunque positivo.
Anche quest'anno si ripropone lo scavo sulla spiaggia: qualche mese prima, io non c'ero, erano state sotterrate, in fondo ad una buca, due bottiglie: una di buon vino, ed un'altra riempita d'acqua, riconfezionata ad arte, e deposta sopra la prima, di circa 50 cm.
Durante gli scavi, guardacaso, fui io a ritrovare la bottiglia: quella fasulla. Tra salti di gioia, esultanze varie e falsa invidia dei presenti: spettava a me il primo sorso!... Il Pluca, con una delle sue sceneggiate, stappò con cura la bottiglia, ne odorò il contenuto con un profondo respiro da consumato sommelier, esclamò un invitante "ottimo!" e me la porse...
Evidentemente, se sono ancora qui a scrivere: avevo gli anticorpi del colera! Lo stesso Pluca avrebbe confessato che, con l'inalazione di quei putridi vapori, stava per svenire!
Ma non finisce qui: avevamo bevuto la bottiglia buona, e mentre cominciava ad albeggiare, e finito di ricoprire la buca, ecco che il cazzeggio ci assale di nuovo con un colpo di coda: riempimmo più del dovuto la buca con una forma molto allungata, con alcuni mattoni costruimmo intorno un cordolo regolarmente squadrato, ed una bella croce, poi piantammo un vaso con dei fiori.. sembrava davvero una "degna sepoltura"!
Di lì a poche ore nello stesso punto stava scavando anche la polizia aiutata dai carabinieri!
Grande performance del Teso, che sui cubi della discoteca cerca di uscire da quella sua crisi mistico-esistenziale che lo aveva condizionato negli anni passati; pur con grossi problemi di ritmi e di scioltezza di movimento (come si può evincere dal soprannome) riesce comunque a catalizzare l'attenzione dei presenti con la sua famosissima "Teso dance".
Anche in quest'Open ci fù una domenica di ottimo livello, era quasi ora di sbaraccare, ma lo shaker era sempre in movimento e durante le pulizie finali, per fare le cose per bene, il Pluca venne irrorato con la -----, cosparso di "Last al limone", e "delicatamente" lavato dal Teso con uno spazzolone!


1997. 11° Open (Cindy)

L'ultimo Open (fin ora), ha visto l'esplosione dell'organizzazione: con spartiti e testi multicopia delle canzoni, cartelli, manifesti, addirittura è stato risolto l'annoso problema degli inevitabili cocktail caldi del venerdì: il Pluca si è presentato con una valigia termica contenente circa 800 cubetti di ghiaccio! Sono stati sufficenti e sono durati fino a tutta la domenica.
Questa edizione è stata segnato in modo preponderante dalla presenza di un nuovo personaggio che è entrato subito nel cuore dei partecipanti: Cindy.
Il gruppo ha dato vita ad una gara di solidarietà nei suoi confronti, è stata, infatti, aiutata a tenersi sù, rivestita con gli abiti e la biancheria intima della madre e della sorella del padrone di casa, e poi invitata a seguirci in giro per i locali più frequentati della costa teramana.
Trascinati dai personaggi più vivaci, tipo Ciccio in una ritrovata forma, o Luca e Pluca intraprendenti come sempre, è stato dato vita ad uno show di carattere teatral-cinematografico di ottima qualità, con Cindy sempre al centro dell'attenzione.
Lo spunto per le esibizioni è partito da una festa di compleanno nel locale, nella quale ci siamo inseriti animando la situazione: dopo poco eravamo praticamente i padroni di casa e Cindy... la festeggiata!
L'ottimo clima ha favorito i beach-sport ed una mitica suonata in spiaggia, condita da spettacolini cabarettistici del Pluca, e caratterizzata da drinks in spiaggia (rifrescati dall'ultimo centinaio di cubetti di ghiaccio), happening esilaranti con trasposizione della materia... e divertito interessamento, di quante pensavano di prendere in tutta tranquillità, la prima tintarella della stagione.
Ottima chiusura anche per quest'Open, con coda di cazzeggio notturno, per uno sparuto gruppetto di irriducibili! Ma non finisce quì!...


1998. 12° Open (il vecchio DOM)

(22-24/05.98) Rust never sleeps... sometimes.
Il 1998 si è aperto all'insegna di una frenetica attività pro-Open. Fin dai primi mesi dell'anno, con il pretesto della creazione di questo sito, un intenso traffico di messaggi e-mail ha inondato la rete.
Il cyber-Open, che ha preceduto quello reale, ha tenuto impegnati alcuni dei membri del gruppo, generando liti virtuali del tipo “discussioni tra ubriachi”, con minacce di ritiri di persone, case ... magutti, senderi, finestrati, samanettati, semiiuti, aperitaviti…
Le discussioni on line hanno però avuto il merito di creare un notevole livello d'aspettativa per gli Open: cresceva la cosiddetta RALLA di Open (RALLOPEN).
Tutto ciò ha fatto sì che l'impatto con il "venerdì" sia stato, ancora una volta deleterio ed all’altezza delle aspettative! Scorte d'alcool già pesantemente intaccate, “porchetti” profusi senza il minimo di parsimonia e fisici dei partecipanti già fortemente provati dopo le prime ore.
A serata avviata, e già abbondantemente decollata a livello alcoolico, c’è stato l’ingresso trionfale di Ciccio: completamente avvolto in una pianta di edera disboscata dalla villa del vicino (sicuramente “sempre più verde”); il nostro "uomo di erba", (non si sa in effetti se viveva proprio ad Erba o nei dintorni), di ritorno da Chicago, a notte inoltrata ha ballato nel solito locale danzereccio nelle condizioni sopra illustrate, lasciando a fine serata un pittoresco e (probabilmente indesiderato) tappeto erboso sulla pista! Una serata da ecologisti.
Da segnalare, l'importantissimo ritorno di un noto personaggio degli Open della prima ora, che da ormai 7 anni latitava: Zac.
Zac "the Ghost" è rientrato immediatamente nel suo personaggio: dopo poche ore ha perso conoscenza assumendo la connotazione di accessorio inanimato indispensabile per lo svolgimento degli Open.
Il giorno seguente il gruppo si è reso operativo già di prima mattina: infatti il Teso ci ha svegliati un'ora prima per riuscire a vivere una giornata di 25 ore!!!
In spiaggia abbiamo ingaggito una partita a calcetto che sarà ricordata come una delle più "zellose" che la storia ricordi. Ogni tiro verso la porta, sia che passasse perfettamente in mezzo ai pali o finisse a 3 miglia dalla costa, era considerato goal da chi tirava, e fuori dalla squadra in difesa.
La partita veniva interrotta per "eccesso di contestazioni".
La giornata è stata caratterizzata dall’eccessiva anticipazione della partenza alcolica (anche perché grazie al Teso avevamo sempre quell’ora di vantaggio!): a metà pomeriggio, già dalla spiaggia, il livello alcoolico era all’altezza dei migliori Open! L'entusiasmo del Capitano, arrivato quella sera in ritardo, con una gran voglia di cazzeggio dopo mesi di reclusione in ufficio, si è dovuto arrendere alla vista di tante facce "dall'occhio spento ed il viso di cemento".
La tarda nottata è stata dedicata al consueto scavo e ritrovamento della bottiglia, quest’anno era davvero “vecchio Dom”, gentilmente offerto qualche mese prima da Luigi.
Ancora una volta è stato fatto uno scherzo: i soliti ignoti, all’epoca, avevano interrato solo l’involucro cartonato del Don Perignon, senza la bottiglia, per cui dopo aver tutti lavorato duramente allo scavo di una discreta buca, quando Ciccio estrasse l’involucro senza la bottiglia, i presenti assunsero delle incredibili espressioni di incredulo stupore.
Iniziarono a fare le supposizioni più strane e fantasiose tra la celata ilarità dei pochi che sapevano! Ciccio arrivò a dire: “ma te pare che se uno si fregava la bottiglia, rimetteva la scatola nella stessa buca?...”.
Infine i depositari dello champagne, estrassero la bottiglia, tenuta in fresco nel bagagliaio di un’auto e la serata si concluse, mentre ormai albeggiava, con un mitico brindisi all’amicizia. L’ultimo giorno: domenica, la macchina organizzativa si è subito rimessa in moto.
Sulla spiaggia è stato approntato un banchetto con tutto il necessaire per la preparazione di cocktail, con l'ausilio del Pluca, addetto alla triturazione del ghiaccio, Nello e il Capitano hanno prontamente messo a disposizione un paio di serie di Capiriña.
Sono seguiti altri numerosi cocktail, rinfrescati con gli ultimi dei 1000 cubetti di ghiaccio portati dal venerdì.
Ha partecipato al festino “on the beach”, anche qualche ignaro passante, che è tornato al suo ombrellone vistosamente barcollante.
L'alcool mattutino non si può propriamente definire un toccasana, e la cosa, dopo aver creato un'iniziale fase di euforia, ha riportato in breve tempo il gruppo ad assumere la connotazione standard di cadaveri spaziali, anche perché la consapevolezza che anche quell’Open stava finendo si era impossessata di loro.


1999. 13° Open (il gazebo)

(21-23/05/99) Questa edizione vede l'esordio della nuova sede: la terza.
Ci si sposta ancora di qualche Km a nord: a Tortoreto Lido. Stavolta non siamo più ospiti di uno dei membri, ma la sede viene affittata, a suo rischio e pericolo, da un malcapitato padrone di casa, che mette a disposizione due appartamenti comunicanti attraverso un grande terrazzo coperto (utilizzato, oltre che per le classiche attività da Open, anche come minicampo di mini-calcetto), con, finalmente, un considerevole numero di posti letto...
Viene così a migliorare notevolmente la condizione di confort e conseguentemente il numero di ore di sonno che da una media di 6-7 ore in due giorni e mezzo, arriva a sfiorare, ed in alcuni casi superare, le 10 ore.
La macchina organizzativa, con gli anni si va sempre più perfezionando (indicazioni stradali della sede dell'Open, ingredienti per cocktail sempre più sofisticati, gli ormai consueti 2000 cubetti di ghiaccio...), anche se ancora non si trova una soluzione rapida e funzionale per le seguenti problematiche:
1. trituraggio del ghiaccio per la Capiriña;
2. riduzione dei tempi per una pronta operatività al mattino (alis: cesso e colazione), che difficilmente riesce ad scendere sotto le 12.30-12;
3. riduzione dei tempi doccia.
Il Masciola costituirà sempre un ostacolo per la soluzione delle problematiche ai punti 2 e 3.
Un'altra novità nell'ultimo Open del millennio è stato l'acquisto di un gazebo (3.00 m. x 3.00 m.) con telo plastificato e struttura metallica, per il montaggio del quale sono occorse ben 14 ore/uomo con relativa direzione lavori del Teso che leggeva ed interpretava le istruzioni operative.
Ovviamente questi tempi non avrebbero consentito il montaggio/smontaggio continuo, per cui il trasporto del gazebo veniva effettuato a mo' di baldacchino per sultani: una persone ai quattro pali, altri sotto il telo, ed i restanti a dare indicazioni (spesso non concordanti) sulla direzione di marcia, fermare il traffico e costituire un cordone di protezione per il pubblico locale.
Il gazebo, con annesso banchetto per i cocktails, costituiva un perfetto punto di ristoro alcoolico per i membri e per gli occasionali passanti.
La prestazione sportiva del Pluca è decisamente migliorata: ha resistito per ben due minuti e quaranta secondi, prima del consueto infortunio (ben due minuti in più rispetto all'ultima volta), dando però forfait per tutte le ulteriori attività sportive.
Degna di menzione è l'inaspettata visita dei carabinieri, ricevuti dal Pluca che fino a qualche ora prima era un cadavere spaziale, il quale, dopo una non facile conversazione in cui tra l'altro voleva offrire loro un cocktail, ha prima rischiato l'arresto, per poi ammutolirsi solo quando le forze dell'ordine gli hanno seccamente urlato: "quì le domande le facciamo noi!!!!". Fortunatamente, dopo una certa fatica, si è capito che cercavano Luigi per importanti comunicazioni di lavoro.
Altri episodi sono stati: la prevedibile "cazziata" del padrone di casa per gli eccessivi schiamazzi notturni (si è presentato in pigiama mentre urlavamo a squarciagola "Tender" dei Blur, con l'accompagnamento di ogni strumento reperibile in cucina), il ripetuto smarrimento di palloni nella partita di calcetto in spiaggia, e tutto sommato l'Open è trascorso in modo tranquillo, nel rispetto della "tradizione".
A proposito dell'episodio dei palloni che sparivano, va segnalato un interessante, e ancora inspiegato, fenomeno fisico per cui: i palloni che raggiungevano la condotta fognaria di sbocco a mare, invece di scorrere naturalmente in direzione del mare, risalivano la corrente fin dentro le fogne della cittadina, diventando imprendibili anche per il volenteroso Zeb (soprannominato per l'occasione Peppinello di Capua) che con un lungo remo ed i piedi nell'immondo liquame tentava un disperato recupero dando il tempo a Luigi e Raniero che vogavano per modificare la corrente (che già andava al contrario).
Questa volta sono state appuntate una piccola parte delle numerose frasi sconclusionate pronunciate durante la tre giorni:
1. La Capiriña è uscita male per colpa degli stracci.
2. Roba di Cachaça zuccherata!
3. I remi nella fogna: "Sembra la "Oxford - Cambridge" ..., no: " è la "2 con": Zeb come Peppinello di Capua".
4. La fogna in contropendenza porta l'acqua dal mare alla montagna... tutti pensano che sia il contrario!
5. Eh si, lo so, ma ... complessa.
6. Porto e lonza ci sta come il cazzo con la fregna.
7. Zeb: "... ehm ... uno più alto di me che mi da una mano!?"
8. Pensate a quante ragazze hanno avuto la fortuna di conoscerci, e non ne hanno approfittato!
9. Spaghetti alle vongole vOraci.
10. Siamo veramente sconclusi.
11. Chi cazzo si è mai visto un film a casa?!
12. C'è l'autoenoteca!
13. Il tavolino sotto il gazebo è un... gaZeb!!!!!
Il FantaWebmaster da il suo contributo alla stesura della storia del 13° Open lasciando spazio alle emozioni con un'immagine suggestiva:
"la spiaggia semi-deserta d'inizio estate, la temperatura mite ed il sole basso, un grande gazebo bianco che fa ombra ad un tavolino ed a 14 giovani uomini: qualcuno suona la chitarra, altri cantano, altri ancora preparano un cocktail, c'è chi tritura il ghiaccio, mentre tutti aspettano la loro porzione del tredicesimo cocktail ghiacciato... tu chiamale se vuoi: OPEN!!!"


2000. 14° Open (le divise)

(19-21/05/00)
L'Open si commercializza: gadget & merchandising assumono un'importanza molto rilevante. L'idea degli openisti, quest'anno è la maglietta ... anzi, le magliette. Magliette sponsorizzate Open solo per gli Official members. Le frasi si storiche dell'Open 2000: 1. La matta..... che non è il re di denari. 2. Il Pluca a Zeb: "io e te eravamo coetanei" (riferito all'altezza). 3. Masciola: "Però, ..... calza bene". 4. Cavallo: "ma tu hai fatto il Bracardi" (vedi cuba libre). 5. Masciola: gli all-black hanno il colletto alzato. 6. Il dottore mocassinato. 7. Masciola: lui è il divo porno. 8. Masciola: Drupi!!!... guarda che una volta stava a vince Sanremo! 9. Non lo sapevo che voleste usarle all'open. 10. Masciola: a livello personale è stata dura, ... ma non me ne pento. 11. Il ratto delle sabine? no solo il Ratto.
(2001! Il prossimo Open: il 15°) La storia continua!

Thanks, Open group


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