PIRANO D' ISTRIA - INDICE
Le Porte della Città / Le Mura / Piazza Tartini / Il Duomo di San Giorgio / San Francesco / Altre Chiese / Piazza Portadomo
I Leoni di San Marco
Foto: Archivio Vittorio Rosso
Vittore CARPACCIO, Leone "Andante" del 1516
Venezia, Palazzo Ducale
Il primo Leone Marciano illustrato in questa pagina, volutamente, non è "Istriano", è qui inserito esclusivamente perché è quello che, personalmente, ritengo l' esempio più bello, in assoluto, fra le innumerevoli rappresentazioni del "San Marco in forma de Lion".
A mio avviso, questo è anche il compendio di tutta l' iconografia classica del Leone, poggia infatti sia in terra che in mare, sorregge il libro (stavolta aperto) con la scritta classica, è "Andante" con lo sfondo del Palazzo Ducale e della Laguna, è, in buona sostanza una perfetta sintesi di quel che il Leone significava per la Serenissima.
Naturalmente è un'opinione assolutamente soggettiva, i Leoni esistenti ( e quelli scomparsi) sono talmente tanti da lasciare ad ognuno la scelta del proprio "preferito". Prima di passare a descrivere i Leoni Piranesi, mi sento, doverosamente, obbligato a riprodurre quello che, per forma e possanza, ritengo il più bell'esemplare esistente in Istria.
Foto: dal sito del Comune di Capodistria / Koper
Capodistria / Koper - esterno di Palazzo Totto, Leone "Andante"
II metà del secolo XV, proveniente dal timpano della Porta della Muda oppure da Castel Leone, demolito dagli Austriaci nel 1819
Durante la Serenissima Repubblica di Venezia, il Leone venne rappresentato un po' dappertutto, all' esterno dei palazzi, in forma lapidea, all' interno di essi, su affreschi e dipinti, ad ornare colonne e pili portabandiera, sulle monete e, naturalmente su bandiere e stendardi.
Tant' è che pochi simboli sono noti in tutto il mondo come il Leone di San Marco, la cui diffusione nei territori soggetti alla Serenissima fu, ed in buona parte rimane, decisamente capillare.
Il territorio dell' Istria, fortunatamente è rimasto pressochè immune dal fenomeno di iconoclastia, che il Rizzi giustamente definisce "leontoclastia", fenomeno che ha avuto, nel tempo, quattro grandi ondate: la prima nel corso delle scorrerie Genovesi in Adriatico (1380 / 1381 ); il secondo ai tempi della Lega di Cambrai ( 1508 / 1510 - poi proseguita fino al 1516 ), quando i Francesi invasero lo Stato Veneziano "da Terra", Istria esclusa; il terzo nel 1797, subito prima e dopo la caduta della repubblica di Venezia; il quarto ed ultimo, ad opera dei nazionalisti Slavi, fra il 1920 ed il 1953.
Tutti questi fenomeni distruttivi nei confronti del Simbolo Veneziano per eccellenza, particolarmente gravi in Dalmazia, lasciarono fortunatamente quasi indenne l'Istria, tanto che, degli oltre 160 Leoni Istriani documentati, la gran parte ci è giunta intatta.
Nota Iconografica
Qui di seguito alcune semplici spiegazioni riguardanti l' iconografia dei Leoni Marciani, che vengono rappresentati, di norma, con caratteristiche ed atteggiamenti simili fra loro.
I due moduli principali con i quali, sia in forma lapidea, sia su stendardi, arazzi, dipinti e bandiere, il Leone di San Marco viene rappresentato, sono le seguenti:
Definizioni e descrizioni di Alberto Rizzi
"ANDANTE" ( o "Passante" oppure "Gradiente" )
"IN MAESTA' o "IN MOLECA" ( o "In Soldo" oppure "In Gazzetta")
Esiste un terzo, rarissimo modulo di rappresentazione del Leone: quello "Rampante".
La definizione "In Moleca", tipica del dialetto veneto, deriva dal piccolo granchio comune, presente su tutti gli arenili sabbiosi ( Cancer moenas ), che, quando cambia la propria corazza, si presenta con il dorso molle e viene appunto definito "Moleca".
In ambedue le rappresentazioni (nei Leoni Istriani), il libro è sorretto a sinistra ed è chiuso nelle rappresentazioni più antiche, solo nella seconda metà del Trecento, il libro tende ad aprirsi.
E' da ritenersi infondata la diffusissima teoria secondo la quale il libro aperto significa pace e quello chiuso guerra.
Si dice anche che quella del libro chiuso sia stata una consuetudine in uso nei luoghi di confine ed in pericolo.
In realtà il libro, sempre chiuso e talvolta con i fermagli in bella vista, era la norma fino alla seconda metà del XIV secolo e comunque in tutta l' Età Gotica; dal rinascimento in poi, invece, il libro è sempre più spesso aperto, riportando sia la consueta dicitura "PAX TIBI MARCE, EVANGELISTA MEUS", sia altre frasi, parafrasi
dei Vangeli.
Pertanto si tratterebbe di una variante puramente cronologica, non semantica, come comunemente creduto.
Foto: Achille Gorlato
Palazzo Comunale - al centro della facciata - Leone Marciano "Andante"
(fine del XV sec.? e 1879) - Pietra d' Istria, cm. 150 x 200 circa.
Leone Andante (tipo stante) verso sinistra reggente libro aperto (scritta consueta) ed avente muso frontale lievemente inclinato, ali parallele (un'ala è appena visibile), coda distesa tangente zampa; poggia su acqua e terreno. L'opera è ad altorilievo pronunciato, quasi a tutto tondo.
Il Leone fu radicalmente "restaurato", cioè rilavorato, nel 1879 dallo scultore Piranese Giovanni De Castro, alla vigilia dell'erezione del nuovo Palazzo Comunale. Il muso è rifacimento ottocentesco come il libro, la coda, l'ala e il piano d'appoggio col basamento. Fratture riparate si riscontrano nelle zampe, quelle anteriori furono integrate con altra pietra forse nell' 800 mentre quelle posteriori sembrano solo riparate.
Foto Alberto Rizzi
Palazzo Comunale - Atrio (a destra)- Leone Marciano "In Moleca"
(II metà del XV sec.) - Pietra d' Istria, cm. 57 x 56 - aggetto cm 7.
Leone Nimbato reggente a sinistra con entrambe le branche anteriori il libro chiuso, borchiato e con fermagli. Presenta muso allungato dalle evidenziate fauci dischiuse con lingua estroflessa. Le ciocche della criniera hanno forma irregolare, le ali sono formate da poche penne quasi dritte ed il tronco emerge dalle onde.
Bassorilievo con bordo dentellato - Conservazione sostanzialmente buona; tracce di doratura, probabilmente posteriore.
Foto: Vittorio Rosso
Foto: Alberto Rizzi
Porta Marciana - Fronte esterno (su Piazza San Rocco o della Fratellanza)
Sopra il fornice - Leone Marciano "Andante"
(1533) - Pietra d' Istria, cm. 100 x 180 circa.
Leone Andante (tipo stante) verso sinistra reggente libro aperto (anepigrafo: forse la scritta era dipinta) e avente muso quasi frontale (lievemente inclinato a destra), ali parallele, coda svolazzante, sesso accennato; poggia su acqua e terreno.
Altorilievo. Ai fianchi sono due scudi superiormente accartocciati con l'arma del Podestà Federico Priuli (a sinistra) e di Pirano. Scritte: "MDXXXIII" - Il millesimo, come le altre scritte risulta scalpellato. Conservazione buona.
Secondo il Caprin l'iscrizione commemorativa sarebbe stata cancellata dai francesi quando occuparono l'Istria, più probabilmente le scritte furono scalpellate dagli stessi Veneziani negli anni 1691 / 1693.
Foto: Alberto Rizzi
Palazzo Comunale - Atrio (a sinistra)- Leone Marciano "Andante"
(1532) - Pietra d' Istria, cm. 104 x 155 senza la sottostante lastra.
aggetto: cm. 36
Leone Andante (tipo stante) a destra reggente libro aperto (scritta scomparsa) e avente allungato muso frontale con fauci dischiuse (due zanne evidenziate), ali parallele, coda già distesa, testicoli visibili.
Altorilievo con due zampe distaccate dal fondo. E' probabilmente coevo a quattro scudi sagomati in lastra contigua con gli stemmi dei Falier, Malipiero, Moro, Priuli.
Opera probabilmente di fattura Veneziana. Scritte: "MDXXXII" (al centro della lastra stemmata).
Provenienza: dal demolito Magazzino del sale di Sezza.
Conservazione: cattiva. Forte degrado per erosione eolica e salina con presenza di alveolazioni sul capo e l'ala; caduta è la zampa posteriore già distaccata dal fondo; sul libro e sulla zampa ad esso appoggiata danni di origine meccanica; in discrete condizioni la testa.
Archivio: Vittorio Rosso
Archivio: Alberto Rizzi
Piazza Tartini - Pilo di bandiera di destra, con misure lineari
(vedi pagina Piazza Tartini), sulla faccia verso il molo:
Leone Marciano "Andante"
(1466) - Pietra d' Istria, cm. 65 x 64, aggetto: Cm. 4 circa.
Leone Nimbato Andante verso sinistra reggente il libro aperto (anepigrafo) e avente capo frontale inclinato verso sinistra, ali divergenti, coda svolazzante (tangente l' ala spiegata), grinfie ben evidenziate.
La fiera è gradiente in salita poggiando su linea ondulata e avente il libro come sospeso in aria.
Bassorilievo. Sulla faccia di sinistra del pilo è scudo gotico (relativo al Podestà Alvise Sagredo) con soprastante data a rilievo "1466" e sottostante scritta "SEGREDO LUDOVICE DECVS / TIBI TVTOR HONESTI" - Sotto il Leone la scritta "ALLIGER ECCE LEO TERRAS MARE SIDERA CARPO" - Sull' altro pilo, a sinistra, raffigurazione di San Giorgio.
I due pili erano originariamente situati tra il Palazzo del Podestà e la Chiesa di San Pietro. Conservazione: discreta; erosione uniforme.
Vi sono due traduzioni della scritta sotto il Leone: la prima recita: "Ecco, io aligero leone corro gli spazi della terra, del mare e del cielo"; la seconda invece dice: "Straniero, ecco io leone, domino le terre, il mare, le stelle".
Su uno dei Pili sono riportate le misure di lunghezza: Pertica (Agrimensore); Passo (Lineare); Brazo (Altezza); Mazza (per la teleria e le stoffe); Stropa (per la legna). Alcune misure variavano di nome o di lunghezza / capacità di luogo in luogo.
Foto: Achille Gorlato
Porta di San Nicolò, fronte esterno - Leone Marciano "In Moleca"
(seconda metà del XV secolo) - Pietra d' Istria, cm. 60 x 80 circa.
Leone Nimbato reggente a sinistra il libro chiuso dalla legatura con borchie e fermagli; ha la lingua all' infuori e il corpo è in parte fuoriuscente dalle evidenziate onde poste in angolo; abbondante pelame sotto il ventre.
Fa da "pendant" ad un coevo rilievo di San Giorgio e il Drago di cui copia fedele è sul prospetto del Palazzetto Stern a Venezia.
Forse il rilievo è coevo ad un vicino scudo gotico dei Bembo (tra il 1316 e il 1447 ben sei furono i Podestà di Pirano appartenenti a questo Casato: nel XV secolo essi furono: Zaccaria (1422); Alvise (1439); Giovanni (1447).
Conservazione: buona; l' opera è protetta da tettuccio coevo.
Foto: Edvilijo Gardina
Portico di San Giorgio (ex Palazzo della pretura) in Piazza Tartini,
fianco sinistro (verso il molo) - Leone Marciano "Andante"
(seconda metà del XVI secolo) - Pietra d' Istria, cm. 80 x 120 circa.
Leone Andante (tipo stante), a sinistra reggente libro aperto (scritta consueta) e avente muso scorciato con fauci dischiuse (due zanne evidenziate), ali parallele, coda distesa; poggia su onde e terreno.
Mediorilievo incassato in edicola con cornice prospettica pluriprofilata tra volute laterali e superiori.
Provenienza: dalla Porta del Fontego già all' imboccatura della darsena. Conservazione: buona.
Foto: Archivio Vittorio Rosso
Campo di Luprica (ex), alle spalle di Portadomo.
Su vera ottagonale di pozzo pubblico era scudo gotico caricato di Leone, propriamente non Marciano, andante a sinistra, avente muso profilato e branca anteriore sollevata (blasone del Casato Lombardi o Famiglia Schiavuzzi come da simile blasone (Leone con spada in via della Punta). Sopra lo scudo era la scritta "1485 ADI VINTI / MARCO".
Il pozzo fu interrato nel 1937 mentre la vera, lasciata al suo posto, scomparve dopo la guerra.
Foto: Archivio Walter Cnapich
Foto: Archivio Vittorio Rosso
Pirano - Municipio
Domenico Tintoretto (Venezia 1560 / 1535)
"Madonna con Bambino fra i Ss. Giorgio e Marco, adorati da Consiglieri cittadini e dal Podestà, con al centro il giovinetto figlio di questi"
Olio su tela - fine del XVI secolo
Foto: Archivio Vittorio Rosso
Particolare del dipinto
Sul pendone allacciato alla tromba del banditore, sopra scudo relativo al Rettore Gian Battista Baseggio (1600): minuscolo, nimbato Leone Marciano "In Moleca" avente ali "a chele" e reggente il libro (chiuso?) a sinistra. Provenienza: Il dipinto era stato trasferito dal Palazzo del Comune al Museo del Mare "Sergej Masera" nel 1954 E' recentemente ritornato nella sua sede naturale, il Municipio di Pirano.
Foto: dal libro: " Pirano, le nostre Radici"
In Androna Sardi, a Portadomo, c'è questo piccolo Leone "Andante", con libro chiuso, su un' antica casa.
Notare la finestra a "volto" in stile gotico.
Foto: Edvilijo Gardina
Riva Cankar n° 9a (ex Riva Dante Alighieri)
Moderno Leone Marciano coricato con muso antropomorfico e curiosa criniera a guisa
di gorgiera di foggia secentesca.
Foto: Ondina Lusa
Portorose: Villa San Marco - Leone "Andante"
Provenienza sconosciuta, collocato in loco nel 1880 circa quando l' Arch. Furian,
socio della ditta "Salvetti" di Pirano costruì la villa che proprio dal Leone sembra
aver preso il nome.
I due Leoncini "Moscoviti" di Casa Rosso
Foto: Vittorio Rosso
Piccolo Leone "Andante" con libro aperto, scultura, dimensioni cm. 13,5 X 4,0 X 10,00
Acquistato nel "Ghetto" di Venezia nell' autunno 2003
Foto: Vittorio Rosso
Leone "Andante" con libro aperto, bassorilievo in gesso dipinto, dimensioni cm.22,5 X 16,00
Proveniente dall' Atelier " DUKA " di Pirano, estate 2004
Il Leone di San Marco
e la Dalmazia
Stendardo da Galera Veneziana
con Leone
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