Fanfiction by Luca Beltrame
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By Luca Beltrame, lbbros@tiscalinet.it
http://members.tripod.it/lbbros/cyberteam/
"Incubo Senza Fine"
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PREMESSA
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Salve! Dopo i crossover, provo di nuovo con una fanfic stand-alone. In questo
caso ho preso come soggetto l'RPG "Xenogears" della Squaresoft, indubbiamente
uno dei migliori titoli mai pubblicati per Playstation. Gli avvenimenti hanno
luogo DOPO la fine del suddetto gioco, perci= lancio un avvertimento:
NON LEGGETE QUESTA FANFIC SE STATE GIOCANDO XENOGEARS (e non l'avete finito)!
Non ci capireste niente e vi rovinereste la trama dell'RPG, a vostro unico
detrimento. Una cosa, se non avete visto Xeno: per "Gear" s'intende "macchina
umanoide da combattimento", ovverosia un robot.
Buon divertimento!
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PROLOGO
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Un anno e' passato da quando l'arma planetaria nota come Deus ha tentato di
lasciare il pianeta trasformandolo in un'unica macchina da distruzione. Grazie
agli sforzi del gruppo guidato da Fei Wong Fong, Deus e' stato distrutto.
Questo ha liberato un'entita', la "Wave Existence", dalla sua "gabbia
dell'esistenza fisica", in altre parole un congegno chiamato Zohar Modifier.
Sebbene fosse stata un'azione giusta, la conseguenza e' stata la sparizione
dei poteri basati sull'energia "Ether" e il blocco dei generatori di tutti i
Gear presenti sul pianeta.
Fei e gli altri si misero subito al lavoro per aiutare la popolazione,
decimata, a ricostruire quanto era stato distrutto. Il regno di Shevat, per
conto suo, forni' tutto l'equipaggiamento rimasto dopo il proprio
abbattimento. Comunque la forza-lavoro disponibile era troppo poco, anche se
Fei, con il suo Gear Xenogears (l'unico ancora operativo grazie al contatto
con la Wave Existence) facilito' notevolmente le operazioni.
Dopo circa un mese Hyuga Ricdeau, che aveva assunto l'identita' di Citan
Uzuki, riusci' a trovare una soluzione. Studiando il generatore di Xenogears e
i resti dello Zohar Modifier, l'abile scienziato costrui' una serie di
generatori installabili nei Gear. Al prezzo di un maggior consumo di
carburante, i dispositivi resero nuovamente possibile l'utilizzo di queste
macchine. Inoltre, Uzuki si mise al lavoro con i tre saggi di Shevat (Caspar,
Melchior, Balthasar) con l'intento di costruire i Gear, non piu' di ritrovarli
nelle rovine. I loro sforzi furono coronati da successo, e infatti oggi e'
possibile costruire Gear senza problemi.
Dopo la sconfitta di Deus, i grossi nuclei urbani del continente di Ignas non
esistevano piu'. Si decise quindi di ripartire da zero. Nella piana che un
tempo segnava i confini del regno di Aveh e dell'Impero di Kislev fu edificata
la nuova Shevat. Sotto la guida di Zephyr, i cittadini di Shevat si
adoperarono per far diventare la nuova citta' un centro di tecnologia e
cultura. Piu' a ovest, i lavori per la ricostruzione di Bledavik (capitale di
Aveh) erano intensi.
Bartholomew Fatima, ultimo re della dinastia dei Fatima, decise di abdicare e
costituire una Repubblica: ma il regno aveva bisogno di una guida forte per
ricominciare a vivere, cosi' Bartholomew decise di rimanere al trono,
perlomeno fino a quando Aveh non sarebbe diventato un regno prospero come in
passato.
Quanto a Kislev, le cose sono andate molto peggio. Il reggente, Ricardo
Banderas, figlio del Kaiser Sigmund, non e' mai stato trovato. Attualmente il
potere e' detenuto da un consiglio di nobili, che perdono piu' tempo a lottare
fra di loro che a pensare al bene del Paese. Il segno piu' evidente di questa
instabilita' e' Nortune: la citta' e' rimasta deserta, fatta eccezione per i
Battlers che combattono all'arena.
Un fatto veramente singolare e' stato la nascita di una nuova Chiesa. A
differenza dell'organizzazione "Ethos", non si e' messa in contrapposizione
con la religione di Nisan, anzi ne e' dipendente. Il suo scopo e' quello di
mostrare a tutti che Dio esiste (per Dio s'intende la "Wave Existence"). Il
suo capo, Billy Lee Black, ha un rapporto di collaborazione con la Great
Mother di Nisan, Marguerite.
E i due maggiori eroi della passata guerra, Fei Fong Wong ed Elehaym Van
Houten (senza contare la loro "figlia", Emeralda), qual e' stato il loro
destino?
Non sono stati visti piu' in pubblico: Elehaym si e' progressivamente ritirata
dalle cariche che occupava a Nisan, mentre si dice che Fei abbia aperto una
scuola di arti marziali. A complicare la cosa, Xenogears e' sparito da un
giorno all'altro. Si e' semplicemente dissolto davanti agli occhi della folla
giunta per ammirarlo.
Ma credo sia giusto cosi'. Il popolo puo' camminare da solo, ora. Non ha
bisogno di una nuova Solaris. E' tempo che ognuno si affidi alle proprie
forze.
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Estratto da un documento storico della Biblioteca di Shevat
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Luca Beltrame (lbbros@tiscalinet.it)
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Presenta
Xenogears
INCUBO SENZA FINE
PARTE I
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Un pianeta. Il continente di Ignas, il piu' grande. Una grande pianura, con un
deserto ad ovest. Al centro della piana, si erge maestosa la citta' di Shevat.
Sorprende come un ammasso di costruzioni del genere stia in mezzo ad un
paesaggio sostanzialmente incontaminato: gli edifici hanno un look che e' un
misto di nuovo e vecchio. Tuttavia la disposizione non e' caotica, e sia le
costruzioni sia le strade mostrano una progettazione decisamente razionale.
Ponteggi, gru e montacarichi rivelano che la citta' e' fase di completamento.
Per le strade si aggirano molte persone, impegnate nella routine quotidiana
oppure nell'opera di costruzione. Tra tutti gli edifici, ne spiccano due in
particolare: il primo e' un palazzo molto grande con un'enorme cupola sul
tetto (fatta di un materiale simile al vetro), il secondo e' una chiesa, il
cui stile architettonico stona violentemente con l'aspetto tecnologico della
citta'. Sul portone e sulle vetrate sono incisi due simboli, una luce
splendente associata alla familiare croce di Nisan (*). L'interno e'
decisamente spoglio, fatta eccezione per le colonne che sostengono le due
arcate. Dal lato opposto all'entrata c'e' un altare di marmo, sovrastato da
due statue (raffiguranti rispettivamente una donna e un uomo, entrambi con
un'ala sulla schiena) e da un globo luminoso.
Un giovane e' fermo davanti all'altare e prega. E' sui sedici anni, e sembra
essere un sacerdote: e' avvolto completamente da una veste blu scuro molto
larga. L'unica nota di colore e' data da un nastro verde avvolto a mo' di
fiocco all'altezza del petto. Una vera stranezza sono i due stivali
simil-western, che contrastano violentemente con il resto dell'abito. La testa
e' scoperta, e l'osservatore si stupisce nel vedere capelli grigi (quasi
bianchi) che incorniciano un volto molto giovane, anche se i due occhi blu
rivelano di avere gia' visto fin troppo. D'un tratto la porta della chiesa si
apre. Il ragazzo si volta verso la fonte del rumore.
(*) Una delle grandi citta'-stato del mondo. Il nome e' spesso associato alla
religione praticata in quel luogo, che gode di un notevole seguito.
Sacerdote (Billy Lee Black (*)): E' giunto qualcuno che richiede il consiglio
di Dio?
(*) Ex-Etone (esorcista) per conto dell'organizzazione religiosa "Ethos".
Abile con qualsiasi arma da fuoco. Pilota il Gear Renmazuo.
[Dall'ombra emerge un uomo sulla quarantina, che indossa una tunica verde
priva di ogni attrattiva. Ha la testa rasata, e i suoi occhi scuri lanciano
lampi di follia.]
Billy: Figliolo, cosa ti porta nella casa del Creatore?
Uomo: Dio... Puo' aiutarmi?
Billy: Certamente. Qual e' il tuo problema?
Uomo: I demoni... sono nella mia testa...
Billy: Demoni?
Uomo: Demoni! Sono in me, attorno a me! Vogliono la mia anima!
Billy: Nessuno oserebbe farlo qui. Sei al sicuro, ora.
Uomo: Sono qui! Sono qui! Attorno a me! DAPPERTUTTO! [si stringe la testa,
urlando]
Billy: Che sta succedendo?
[L'uomo continua a contorcersi mentre Billy cerca di capire che gli e'
successo. Improvvisamente, la sua testa esplode come un palloncino, e il
ragazzo viene investito dal sangue, un'espressione stupita sul volto.]
Billy: Ma che...
[Una porta posta di fianco all'altare si spalanca con violenza, e ne esce un
uomo sulla cinquantina. Il suo aspetto rivela che ha vissuto in modo
decisamente spericolato e sregolato: il volto e' coperto di rughe e cicatrici
(in particolare una al di sotto dell'occhio sinistro), e ha un aspetto
selvaggio, confermato dagli occhi, duri e decisi, e dai capelli ormai bianchi.
Il suo vestiario non e' da meno: un impermeabile ormai consunto e coperto di
toppe, una tunica e un paio di pantaloni scuri logori. Un fazzoletto rosso e'
annodato al collo, e in mano ha un fucile a pompa carico.]
Vecchio (Jesiah "Jesse" Lee Black): Ho sentito un botto, tutto bene?
Billy: Non ti preoccupare per me, papa'. Piuttosto... lui... [indica il
cadavere privo di testa accasciato sul pavimento in una pozza di sangue]
Jesse: Yuck! Chi diavolo puo' aver fatto questo?
Billy: Non ne ho idea. Si e' messo a parlare di demoni e poi la testa gli e'
saltata in aria.
Jesse: Demoni...Hmm. E se fosse un Reaper (*)?
(*) Creature frutto di esperimenti falliti su esseri umani. Fisicamente
assomigliano a morti viventi.
Billy: Non credo. Mi avrebbe attaccato...
Jesse: E se fosse stato uno di quei cosi che girano per il mondo?
Billy: Intendi dire le persone mutate dalle nanomacchine che non e' stato
possibile curare?
Jesse: Si', si', quella roba li'.
Billy: Potrebbe essere. Ma perche' e' venuto qui?
Jesse: Penseremo dopo alle domande. Adesso abbiamo un cadavere da sistemare. O
vuoi forse che i tuoi devoti fedeli si mettano a vomitare nel bel mezzo di una
funzione?
Billy [corrucciato]: Papa'...
Jesse: Dico semplicemente la verita': i cadaveri non attirano fedeli.
Portiamolo via e ripuliamo tutto. Poi penseremo a dare la notizia alla
famiglia e a seppellirlo.
Billy: D'accordo... [tra se'] Certo che e' davvero strano... Adesso ho le mie
mansioni, ma faro' qualche ricerca. Voglio vederci chiaro...
Jesse: Ok, al lavoro!
[I due prendono il cadavere e lo portano al di fuori della sala.]
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Parte meridionale del pianeta. Un velivolo sfreccia sopra alle acque limpide e
azzurre del mare. La sua forma e' piuttosto bizzarra, in quanto sembra alla
prima osservazione un grosso sommergibile. Ma in coda ha montato un motore, e
ai lati sono fissati delle ali (mentre, stranamente, due grosse ruote dentate
sono fissate sulla parte inferiore dello scafo). In punta e' disegnato il
simbolo di Shevat. Al di sopra del ponte, vicino al portellone d'entrata, tre
persone (due uomini e una donna) stanno chiacchierando, godendosi il vento,
vero sollievo dal cocente sole estivo. Tutti e tre sono sui diciannove-venti
anni. Il primo uomo non passa di certo inosservato: accanto ad un paio di
pantaloni bianchi e una maglietta nera, piuttosto anonimi, spiccano una
giacchetta rossa e due fruste avvolte e appese ad una cintura, entrambe dallo
stesso lato. Ma e' il volto ad essere la cosa piu' sorprendente: un occhio (il
sinistro) e' coperto da una pezza nera, legata alla testa mediante una fascia
all'altezza della fronte. L'altro, blu, mostra una forte vitalita' tenuta
repressa. I capelli biondi, lunghi e acconciati in una treccia appoggiata
sulla spalla sinistra, e un paio di guanti infilati alle mani completano la
descrizione.
Uomo #1 (Bartholomew "Bart" Fatima (*)): Cosa si prova ad essere di nuovo
liberi, eh?
(*) Giovane re di Aveh. A capo di un gruppo di uomini radunati quando la sua
famiglia fu cacciata dal regno (recuperato in seguito). Detti uomini sono
l'equipaggio del mezzo da battaglia di Bart, l'Yggdrasil. Bart ha un suo Gear,
Andvari.
[Il secondo uomo si avvicina a Bart per rispondere. E' piu' basso di
quest'ultimo, ed e' vestito in modo molto piu' semplice, cioe' indossa un paio
di pantaloni neri e una maglietta bianco sporco, con orlature azzurre, stretta
alla vita da una cintura viola. Sebbene piu' piccolo di Bart, i suoi muscoli
sono d'acciaio, e risaltano sul suo corpo. I capelli (neri) sono raccolti in
una lunga coda, fatta eccezione per un ciuffo all'altezza della fronte. Il
ragazzo si aggiusta le polsiere viola chiaro sulle braccia e fissa il suo
interlocutore con i suoi penetranti occhi scuri.]
Uomo #2 (Fei Fong Wong (*)): E' favoloso! Mi sono sempre tenuto in movimento,
ma era ora che lasciassi Shevat! Cominciava ad essere troppo stretta...
(*) Protagonista di Xenogears. Abile nel combattimento corpo a corpo grazie
alle sue conoscenze di arti marziali. Ha conservato i ricordi dei suoi
antenati ed e' entrato in contatto con la Wave Existence. Il suo Gear e'
Xenogears.
[In quella la donna cammina fino ad arrivare vicino a Fei e gli appoggia una
mano sulla spalla con fare dolce. Non passa inosservata, visto che il suo
vestiario consiste di un paio di pantaloncini blu molto corti e di una
maglietta verde che risalta decisamente le sue forme. Un altro motivo di
attrattiva sono i capelli arancioni, lunghissimi (arrivano quasi fino alle
ginocchia). E infine non si puo' non rimanere affascinati dai profondissimi
occhi blu, pieni di vita, incastonati come gemme preziose nel resto di quella
scultura che e' il volto.]
Ragazza (Elehaym "Elly" Van Houten (*)): E' proprio la giornata ideale per una
scampagnata! E' stupenda!
(*) Mezzosangue terrestre-Solaris, ex-tenente dell'esercito. Come Fei,
conserva i ricordi delle sue precedenti "vite". Pilota Vierge. Solaris era uno
stato costruito su una struttura aerea, invisibile agli uomini del pianeta, e
utilizzava questi ultimi come schiavi. E' stato annientato durante gli eventi
che hanno portato alla distruzione di Deus.
Bart: Gia'! L'ideale per sfrecciare nel cielo senza una meta...
Fei: Una domanda, Bart: perche' sei venuto con noi? Era sufficiente Sigurd
(*)...
(*) Figlio illegittimo del padre di Bart e quindi suo fratellastro, Sigurd e'
l'uomo piu' stimato dal giovane re. Difatti ha il comando dell'Yggdrasil
quando Bart e' assente (e normalmente e' il comandante in seconda).
Bart: Sara' bella la vita di corte, con la fama e tutto il resto, ma non ne
posso piu' di quella maledetta etichetta! Migliaia di cose che devi fare e
altre mille che non devi fare! Non ne potevo piu'! Dopo avervi lasciati nella
foresta, me ne andro' in giro con l'Yggdrasil per sfogarmi un po'!
Elly: La foresta... mi richiama alla mente quello che e' successo un anno
fa...
Fei: Elly, non ci pensare. E' tutto finito, ormai.
Bart: Giusto! Ormai Deus e' storia antica!
[Elly fissa per un istante Fei, gli occhi blu che mostrano qualche traccia di
tristezza, ma solo per un istante. Poi sorride, si volta e si appoggia alla
balaustra, godendosi il vento che le scompiglia i capelli. Contemporaneamente
Bart sogghigna e si avvicina a Fei.]
Bart [sottovoce]: Sei proprio fortunato, Fei! Oggi e' giornata buona per te!
Fei: Ma che cosa stai dicendo? Non capisco...
Bart [sottovoce]: Sst! Sto parlando di Elly. E' dell'umore giusto!
Fei [sottovoce]: Giusto per cosa?
Bart [sottovoce]: Non essere cosi' ottuso! E' la prima volta che uscite da
soli dopo un sacco di tempo, vero?
Fei [sottovoce]: Si', e allora?
Bart [sottovoce]: E' una grande occasione per...
[Bart si interrompe, sentendo una presenza alle proprie spalle. Voltandosi,
scopre di trovarsi di fronte ad Elly, le braccia incrociate, che lo guarda con
un'espressione decisamente seccata.]
Bart [a disagio]: Ah.. Elly... Stavo...
Elly: Risparmiami le scuse...
Bart: Eh... Stavo solo cercando di dire a Fei che...
Elly: Posso immaginarlo.
Fei: Potreste spiegarmi qual e' il problema?
Bart: E comunque, non vedo cosa ci sia di male.
Elly [accenna un sorriso "furbetto"]: E se dicessi in giro che ne pensi di...
Bart: Ferma! Ti supplico, non farlo!
Elly: E allora non parlare di me a quel modo...
Bart [abbattuto]: D'accordo... [si guarda attorno] Siamo quasi arrivati. Vado
a dire a Sigurd di prepararsi per l'atterraggio. Voi due state buoni, ok?
[Ignorando l'occhiata di Elly e mormorando qualcosa sui modi di fare delle
donne, Bart si infila nel portello e sparisce alla vista.]
Fei: Vorrei sapere che cosa e' successo... Non ci ho capito nulla.
Elly: Oh, non e' niente.
Fei: Ma...
Elly: Basta cosi'... Godiamoci il paesaggio.
[Elly abbraccia Fei e si stringe forte a lui, mentre tutti e due osservano il
paesaggio che e' di fronte a loro, mentre l'Yggdrasil manovra per atterrare.
E' decisamente piacevole per l'occhio: si tratta di un'isola a sud-est di
Ignas, prevalentemente pianeggiante e ricca di vegetazione. In particolare,
spicca una grande foresta, rigogliosa nonostante molti alberi abbiano un
aspetto quasi antico. Il velivolo punta direttamente su una striscia di
pianura a sud degli alberi, e ruota in modo da trovarsi esattamente al di
sopra di essa. Poi, lentamente, si abbassa fino a toccare il terreno. Pochi
minuti dopo, Fei ed Elly si calano dal portellone fino a scendere a terra.
L'Yggdrasil riaccende i motori, e i due salutano nella direzione del velivolo,
che riprende quota e si allontana.]
Fei: Bene, vediamo di goderci la giornata!
[Tenendosi per mano, Fei ed Elly si addentrano nella foresta. L'aspetto antico
degli alberi e' confermato: ad occhio e croce hanno almeno un centinaio d'anni
(alcuni sembrano sul migliaio, viste le dimensioni), e comunque sono in
perfetta salute. Seguendo un piccolo sentiero, i due camminano per circa
un'ora, fino ad arrivare ad una radura circondata dagli alberi. Li' si siedono
per terra e si fermano a riposare.]
Elly: E' strano...
Fei: Che cosa?
Elly: Giusto un anno fa, in questa foresta, mi hai salvato la vita quando
Weltall (*) e' precipitato qui vicino... E c'e' un'altra strana coincidenza:
ci siamo conosciuti per la prima volta in un bosco...
(*) Gear di Fei, in grado di trasformarsi in una versione potenziata. Al
seguito del contatto con la Wave Existence, e' diventato Xenogears.
Fei: Ricordo... Mi avevi scambiato per un uomo di Kislev e mi avevi
minacciato... Ma avevo visto subito che non volevi uccidermi.
Elly: Quando penso a quello che e' successo, non faccio a meno di sentirmi in
colpa. Molta gente e' morta a causa mia...
Fei: Era Miang (*), non tu.
(*) "Personalita'" presente in tutte le donne. Creata dall'arma planetaria
Deus quando si schianto' sul pianeta. Elly e' diventata "un'ospite" per Miang
verso la fine del gioco.
Elly: Miang e' in tutte le donne. Non puo' essere considerata una vera
scusa... E per giunta sono anche preoccupata per Krelian (*). Dove sara'
andato?
(*) Personalita' di spicco di 500 anni prima. Praticamente immortale grazie
all'impiego della tecnologia delle nanomacchine (di cui era maestro). Alla
fine del gioco e' passato nella dimensione della Wave Existence.
Fei: Non potevi impedire di essere controllata, a differenza delle altre
persone. Quanto a Krelian... sono sicuro che sia contento, la' dove e' andato.
Elly: Ma...
Fei: E ricordati che il tuo aiuto e' stato fondamentale per tutti noi, e non
solo. Grazie a te siamo riusciti a resistere contro gli attacchi di Solaris...
Quando siamo stati in difficolta', sei giunta ad aiutarci. E avrei perso me
stesso se non avessi pensato a te.
Elly: Oh, Fei...
[Elly abbraccia Fei e lo bacia, ed entrambi si distendono sul manto erboso,
stretti l'uno all'altra. Ma Fei sente uno strano odore nell'aria: staccatosi
dall'abbraccio di Elly, balza in piedi.]
Elly: Ma che ti prende? E' successo qualcosa?
Fei: Sento odore di fumo...
Elly: Un incendio?
Fei: Controllo subito!
[Dimostrando notevole agilita', Fei si arrampica rapidamente su un albero li'
vicino. Scrutando la foresta dall'alto, il ragazzo nota che una parte di essa
e' avvolta dalle fiamme. Fei ha un tuffo al cuore quando vede una casa tra gli
alberi bruciare. Ancora piu' fulmineo che nell'andata, torna rapidamente a
terra.]
Elly: Che cos'e'?
Fei: Un incendio! E la casa di Taura (*) e' in fiamme!
(*) Un altro nome con cui uno dei tre saggi di Shevat, Melchior, e' noto.
Elly [allarmata]: Presto! Andiamo subito da lui!
[I due si lanciano a rotta di collo tra gli alberi, graffiandosi con gli
arbusti e i rami piu' bassi. Man mano che si avvicinano alla fonte
dell'incendio, sentono sempre di piu' il calore prodotto dalle fiamme. Giunti
nello spiazzo che delimita la casa di Taura, sono di fronte ad uno spettacolo
agghiacciante: la costruzione e' quasi completamente avvolta dalle fiamme, ed
e' praticamente irriconoscibile. Elly trattiene a fatica un grido.]
Elly: Taura! Fei, facciamo qualcosa!
Fei: Vado a dare un'occhiata. Tu resta qui.
[Fei corre verso la porta malandata della casa e la sfonda con un calcio. Il
calore proveniente dall'interno lo stordisce momentaneamente, ma lui si
riprende in fretta. Il ragazzo trova subito cio' che cercava: una figura
indistinta e' distesa di fronte all'uscio. Fei lo carica rapidamente sulle
proprie spalle e corre indietro da Elly, ansimando per lo sforzo. Li' lo
poggia per terra. "Taura" sembra molto vecchio: il suo volto e' quasi privo di
caratteristiche. Il corpo e' avvolto in una tunica bianca coperta da
bruciature, ed e' visibile solo la testa (calva, e la pelle e' di colore blu).
Dopo qualche istante, fa per muoversi.]
Fei: Taura! Che e' successo?
Taura [alzando la testa]: I...libri...
Elly: Libri?
Taura: ...Nano...reactor...spariti...
Fei: Le fiamme hanno divorato tutto. Non possiamo recuperarli.
Taura: Ah... Fei... Kre... [la sua testa crolla inerte]
Elly: Taura... TAURA! Fei, non puoi proprio fare niente?
[Fei da un'occhiata al corpo del vecchio e si limita a scuotere la testa con
un'espressione triste.]
Elly [si tiene la testa fra le mani]: No... Perche' e' successo? [inizia a
piangere]
Fei [appoggia una mano sulle spalle di Elly]: Elly...
[Il ragazzo si accorge che le fiamme stanno aumentando di intensita'. Fa un
cenno ad Elly, che alza la testa, piangendo ancora. La ragazza attiva un
dispositivo posto sul polso sinistro. In meno di un secondo, la voce di Bart
risuona attraverso una piccola radio.]
Bart [sarcastico] : Gia' finito?
Elly [singhiozzando]: Bart... e' terribile... Taura...
Bart [allarmato] : Che e' successo al vecchio?
[Fei si avvicina al trasmettitore di Elly.]
Fei: Ascolta Bart, siamo in guai seri! Taura e' morto e c'e' un incendio
attorno alla sua casa. Fai qualcosa o la foresta - con NOI dentro - non
esistera' piu'!
Bart: Allontanatevi da li'! Arrivo subito!
[Fei prende Elly per mano e la costringe ad alzarsi. I due riprendono a
correre per la foresta, cercando di allontanarsi il piu' possibile dalle
fiamme.]
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Yggdrasil, ponte di comando. La zona e' divisa in due sezioni, una leggermente
piu' elevata dell'altra, collegate da due rampe. La parte piu' bassa ospita
gli ufficiali addetti alle varie stazioni, ognuno con la propria console.
Nella zona piu' elevata, che "entra" in quella piu' bassa, c'e' una sola
postazione, quella del navigatore. Ed e' li' che si trova Bart, intento ad
ascoltare i rapporti fatti dai diversi ufficiali. Accanto a lui c'e' un uomo
che gli somiglia in modo impressionante. Quasi per uno scherzo del destino,
anche lui e' privo di un occhio, in questo caso il destro, coperto da una
pezza legata alla fronte allo stesso modo di Bart: anche il colore e' lo
stesso blu intenso, anche se in questo caso lo sguardo e' piu' maturo. I
capelli grigi sono tenuti corti, fatta eccezione per due lunghe ciocche che
quasi coprono l'occhio sano e la pezza. Indossa abiti di fattura migliore di
Bart, piu' precisamente un paio di pantaloni grigi e una maglia leggera di
colore blu, coperta da una sorta di mantello di colorazione varia (in
prevalenza blu e bianco), chiuso all'altezza del petto da un fermaglio
metallico.
Bart: Sig, rotta verso la foresta! Fai aprire le vecchie camere di immersione:
raccoglieremo acqua e poi la scaricheremo sull'incendio.
Sigurd: Temo non sara' sufficiente, Young Master. Sicuramente non bastera' un
solo carico a spegnere tutto, e ci metteremo molto tempo a farne un altro.
Bart: Dann... Non ci avevo pensato. Che cosa suggerisci?
Sigurd: Lanciamo anche la squadra di Gear che normalmente usiamo per spegnere
gli incendi nel deposito. I loro serbatoi interni dovrebbero bastare per
tenere l'incendio a bada.
Bart: Ottimo! Procediamo! Jerico, passa il comando del timone a Sig!
[Il navigatore dell'Yggdrasil si gira verso Bart per rispondere.]
Jerico [preme un bottone]: Sissignore! Controllo trasferito.
[Sigurd si mette ai comandi. Sotto la sua guida, l'Yggdrasil si avvicina alla
superficie del mare fino quasi a toccarla. Nella parte inferiore dello scafo
si aprono due grossi serbatoi. Il mezzo si abbassa quanto basta perche'
l'acqua li riempia. Poi i portelloni si chiudono e l'Yggdrasil solca il cielo
fino ad arrivare al di sopra della foresta. Li' i serbatoi si aprono
nuovamente, lanciando un'enorme massa d'acqua sull'incendio. L'azione riduce
considerevolmente l'estensione delle fiamme, ma non riesce a spegnerle.]
Bart: Lanciare i Gear!
[Una parte dello scafo dell'Yggdrasil si divide in due, rivelando una
catapulta magnetica per il lancio di Gear. In rapida successione, quattro Gear
vengono lanciati nell'aria ed atterrano con un tonfo di fronte alla linea
degli alberi. Sono di forma umanoide, ma l'armatura installata e' decisamente
scarsa, al punto che e' facile individuare la cabina del pilota, posta nel
torso. Inoltre, al posto della mano destra e' montato un ugello. I quattro
robot lo puntano verso le fiamme e vengono lanciati violenti getti d'acqua.
Contemporaneamente l'Yggdrasil ripete un paio di volte la sua manovra,
scaricando ulteriore acqua. In breve tempo, l'incendio e' domato. Il velivolo
di Bart atterra e vengono immediatamente iniziate le operazioni di ricerca.
Mezz'ora dopo, Bart cammina nervosamente per il ponte.]
Bart: Perche' non li hanno ancora trovati?
Sigurd: Bisogna aver pazienza... Si saranno probabilmente persi.
Bart: Fei ed Elly conoscono quel posto troppo bene per perdersi! Non vorrei...
[In quella la porta automatica presente in fondo alla sezione sopraelevata del
ponte si apre, a rivelare un soldato con l'uniforme di Aveh (un'unica tuta di
colore marrone e il simbolo dei Fatima sul petto).]
Soldato: Buone notizie. Li abbiamo trovati! Avevano perso il senso
dell'orientamento e stavano ancora correndo quando li abbiamo intravisti:
siamo stati costretti ad inseguirli.
Bart: Dove sono?
Soldato [spostandosi di lato]: Dietro di me, Maesta'.
[Bart ignora le parole del soldato, e corre incontro a Fei ed Elly. I due sono
coperti da graffi e bruciature, ma non in modo grave. Sembrano piu' spaventati
che altro.]
Bart: Fei, Elly! Sono contento di vedervi sani e salvi!
Fei: Stai tranquillo... siamo tutti interi.
[Bart nota che Elly ha ancora un'espressione affranta.]
Bart: Mi dispiace per Taura...
Elly: Non riesco ancora a crederci... Aveva fatto cosi' tanto per noi...
[riprende a singhiozzare]
Bart: Fei, tu ed Elly avete bisogno di riposo. Andate in infermeria a farvi
medicare, poi e' meglio che vi facciate una buona dormita. Specialmente
Elly...
Fei: D'accordo, Bart.
[Fei prende Elly con se' ed esce dal ponte. Il soldato si mette sull'attenti e
poi si allontana.]
Bart: Un incendio... puo' essere comune in questa stagione. Che ne pensi, Sig?
Sigurd: E' strano... Taura aveva mantenuto la foresta viva grazie alle
nanomacchine, che controllavano tutto l'ambiente circostante. Non mi pare che
un principio d'incendio possa sfuggire al loro controllo.
Bart: E se il vecchio avesse combinato qualcosa di sbagliato con i suoi
macchinari?
Sigurd: Non ne ho la minima idea... Ma e' meglio mandare una squadra a fare
rilevazioni ed indagini dopo che avremo portato Fei ed Elly a casa.
Bart: E' una buona idea. Ho un brutto presentimento...
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Citta' di Shevat, palazzo reale, sala delle riunioni. E' una stanza piuttosto
spoglia, il cui unico arredamento e' costituito praticamente solo da un tavolo
circolare e dodici sedie, di cui solo tre sono occupate. Due delle persone
sedute sono Fei e Bart. La terza e' un uomo sulla trentina, dall'aspetto
imponente. Il corpo e' rivestito quasi interamente da una tunica verde, che si
apre all'altezza delle gambe, rivelando un paio di pantaloni di stoffa bianca.
L'abito e' stretto alla vita da una fascia rosa. Il volto ha un aspetto
decisamente intelligente, cosi' come i due occhi scuri. I capelli, neri, sono
tenuti lunghi e raccolti in una treccia, tenuta sulla spalla destra. Infine,
un paio di occhiali di foggia stranissima sono inforcati sugli occhi.
Fei: Perche' ci hai chiamati, doc?
"Doc" (Citan Uzuki (*)): Perche' desidero mettervi al corrente di fatti
piuttosto strani che sono avvenuti nelle ultime due settimane.
(*) Scienziato e medico. Il suo vero nome e' Hyuga Ricdeau, noto anche come
"Angelo Guardiano di Solaris". Ha una conoscenza notevole su Gear e
tecnologia. Eccellente combattente a mani nude e con la katana. Controlla il
Gear Fenrir.
Bart: A cosa alludi?
Citan: Come ben sapete, ieri Shevat e' stata in lutto per la morte di Caspar.
Fei: Avevo sentito qualcosa... Infarto, dicevano i medici reali.
Citan: E di infarto si tratta, in effetti. Ma la sua morte appare strana se
analizziamo altri avvenimenti accaduti di recente.
Bart: Ovvero?
Citan: Taura e' stato trovato morto due settimane fa proprio da te, Fei.
Fei: Certo.
Bart: La commissione investigativa ha determinato che probabilmente qualcosa
e' andato storto durante i suoi esperimenti, quindi e' scoppiato l'incendio.
Citan: Il punto e' che questo non poteva succedere. Taura conosceva
perfettamente ogni singolo dettaglio delle sue apparecchiature.
Bart: Ma l'eta' puo' giocare scherzi...
Citan: Lo escludo. Memore di quello che aveva provocato Krelian, Taura aveva
intensificato la vigilanza sugli esperimenti che stava compiendo.
Fei: Allora vuol dire che l'incendio e' stato provocato da qualcuno?
Citan: Non abbiamo elementi sufficienti per confermare quest'ipotesi. Ma trovo
queste due morti strane. Sembrano quasi avvenute in sequenza e secondo un
piano ben preciso...
Bart: Non ti sembra di esagerare?
Citan: Ci sono altri elementi...
[Si sente bussare alla porta d'ingresso alla sala.]
Citan: Avanti!
[La porta si apre e una figura umanoide entra nella stanza. Umanoide perche'
ci sono diversi elementi che non fanno pensare ad un "vero" essere umano.
Tanto per cominciare, la corporatura e' massiccia. Secondariamente, la pelle
ha un colore verdastro. La testa e' simile a quella di un uomo, ma ha un
aspetto ferino e sono presenti strisce di colore rosato lungo il volto, i cui
occhi sono due pozze nere. I capelli, giusto per aggiungere contrasto
cromatico, sono arancione intenso, folti e tirati all'indietro. Il nuovo
arrivato indossa pantaloni neri, ed e' a torso nudo, fatta eccezione per una
minuscola tunica (anch'essa nera). Al collo porta uno strano collare dorato, e
ai polsi sono presenti anelli piuttosto voluminosi.]
Citan: Vedo che finalmente sei arrivato anche tu.
Semi-umano (Ricardo "Rico" Banderas (*)): Salve! E' un bel po' che non ci si
vede, eh?
(*) Semi-umano la cui origine e' solo in parte nota. E' figlio del Kaiser di
Kislev (Sigmund), ma non si sa chi sia la madre. Ha vissuto come un criminale
per buona parte della sua vita. La sua forza, assieme ai modi di fare spicci,
lo rende un avversario temibile. Ha un Gear, Stier.
Fei: Rico! Ma dov'eri finito? Le voci ti davano per scomparso.
[Sedendosi al suo posto, Rico sogghigna.]
Rico: E' quello che ho fatto credere. Giusto perche' qualche nobile spocchioso
non venisse per farmi prendere il trono di Kislev... Sono sempre stato qui,
lavorando come operaio. Ma e' una storia lunga. Ne parleremo dopo.
Citan: Dicevo, i sospetti sono diventati piu' forti la settimana scorsa. C'e'
stata un'esplosione nel quartiere residenziale, e per poco Yui non e' rimasta
uccisa. Per fortuna non ci sono stati altri feriti, visto che si trattava di
un edificio appena terminato. Lei era li' per vedere gli appartamenti.
Fei: Yui? Sta bene, vero?
Citan: E' fuori pericolo, ora.
Bart: Ma non ne abbiamo saputo niente!
Citan: Per precauzione, ho preferito mettere a tacere la cosa, mentre svolgevo
personalmente le indagini. Anche in questo caso, la causa sembra perfettamente
naturale: una fuga di gas. Ma anche in questo caso c'e' un problema. Ho visto
di persona i progetti all'inizio della costruzione, e l'edificio era stato
pensato apposta per evitare fughe di gas, con sistemi automatici di
rilevamento e aspirazione.
Rico: E sono stati montati, eccome! Li ho presi e installati con le mie mani!
Fei: Un attentato?
Citan: Sebbene manchino le prove, e' possibile che questi eventi siano
collegati.
Bart: Ma chi potrebbe volere questo?
Citan: Molti piu' di quanto tu possa immaginare, mio giovane amico. Pensateci:
il mondo non e' ancora tornato alla normalita'. Certamente la ricostruzione e'
ricominciata, ma e' presente ancora molta instabilita'.
Rico: Percio', finche' ci saranno personalita' forti, la gente avra' fiducia e
non dara' fuori di matto. Ma se io fossi uno che vuol conquistare il potere,
cosa farei?
Bart: Cercherei di provocare confusione...
Rico: Esatto! E il modo migliore per farlo e' togliere di mezzo quelle persone
Bart: E perche' non colpire direttamente?
Rico: Non ne ho idea. Forse vogliono eliminare anche i nostri amici.
Fei: Capisco Yui, ma Taura e Caspar?
Citan: Erano due delle massime menti di Shevat. Il loro ruolo nella
ricostruzione del pianeta, con opere di bonifica attraverso le nanomacchine,
e' stato cruciale. Benche' fossero persone molto riservate, erano diventate
decisamente popolari. Perfetti bersagli per chiunque abbia pochi scrupoli.
Bart: E quindi diresti che c'e' qualcuno la' fuori che ci vuole morti?
Citan: Sono solo supposizioni. Ma e' meglio stare all'erta. Se ci saranno
novita', vi mandero' a chiamare.
[Fei e Bart fanno per alzarsi.]
Citan: Ah, dimenticavo: niente di quello che abbiamo detto dovra' lasciare
questa stanza. E questo vale soprattutto per te, Fei.
Fei: Me? E perche'?
Citan: Elly. Non e' ancora riuscita a riprendersi da tutto quello che e'
successo l'anno scorso. Ha bisogno il piu' possibile di una vita normale.
Fei: Capisco, doc. Saro' muto come un pesce!
Rico: Io vedro' di cercare informazioni in giro... a modo mio.
[Bart e Fei rabbrividiscono, ricordando il modo di fare non troppo ortodosso
di Rico.]
Bart: Margie deve fare una visita ufficiale a Bledavik. La mettero' sotto la
mia protezione, e andro' la' personalmente per tenerla d'occhio.
Citan: Bene. E' ora di tornare alle nostre occupazioni. Mi raccomando, siate
vigili.
[Il gruppo esce dalla stanza e si disperde per i corridoi del palazzo reale.]
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Pianura a sud di Shevat, un piccolo villaggio. Il centro abitato presenta ben
poche costruzioni, dall'aspetto rudimentale. Ma le strade sono praticamente
deserte: tutta la gente e' concentrata attorno ad un cantiere. Due grosse
cisterne metalliche cilindriche, da cui fuoriescono tubi che si infossano nel
terreno, catalizzano l'attenzione di tutti. Un'altra costruzione simile e'
presente vicino alle due, ma non e' ancora completa. Operai e tecnici si
affollano da una direzione all'altra. In mezzo, un uomo di eta' avanzata sta
dirigendo i lavori. Se non fosse per il portamento fiero, si direbbe quasi
decrepito: il volto e' coperto da rughe, e solo gli occhi mostrano che
l'intelligenza e' ancora viva in lui. Tiene i capelli lunghi, e questi quasi
si confondono con il suo abito, una semplice tunica. Sta leggendo i progetti
delle costruzioni.
Uomo (Balthasar "Ol' man Bal"): Perfetto. A questo ritmo tutto sara'
completato secondo la tabella di marcia.
Voce: Nonno! Hai finito di lavorare?
[Una ragazzina sui quattordici anni corre verso Bal. L'abbigliamento e'
inusuale per una persona della sua eta', in quanto e' costituito da una gonna
grigia e da un giubbotto di pelle imbottita color rosso. All'altezza del collo
e' legata una sciarpa biancastra, come per fornire ulteriore protezione da
correnti fredde. Il volto e' decisamente pallido, ma i due occhi verdi
mostrano una notevole vitalita'. I capelli, argentei, sono mossi e tenuti
lunghi, anche se un fiocco giallo ne fissa parte nella parte posteriore della
testa. Altri elementi bizzarri sono due grossi occhialoni da aviatore e un
orologio di foggia strana al polso sinistro.]
Bal: Ah, Maria! Ti dispiacerebbe aspettare qualche altro minuto? Dobbiamo
collaudare l'acquedotto che collega questa citta' a Shevat!
Maria Balthasar (*): Ma mi avevi promesso che avremmo fatto un giro per la
citta'!
(*) Nipote di Balthasar. Suo padre, Nikolai, aveva sviluppato un nuovo sistema
per fondere un uomo con le macchine, poi sfruttato ampiamente da Krelian.
Bal: Beh... Hai ragione, e' imperdonabile da parte mia. Anche se ormai
potresti girare anche da sola: tanto c'e' il tuo "angelo custode"...
Maria: Pero' io volevo stare con te! Hai sempre poco tempo ultimamente...
Bal: Sono stato richiesto molto... E ti diro' una cosa: ho sempre accettato
volentieri. Ma non per farti un dispiacere, ma perche' preferisco mille volte
questo lavoro come ingegnere che dover tornare a lavorare sui Gear...
[Un operaio corre verso Bal e mormora qualcosa. Bal annuisce soddisfatto.]
Bal: Il primo collegamento e' stato terminato. Vorresti venire a vedere il
collaudo?
Maria: Certo!
[Bal e Maria si dirigono verso una delle cisterne. Una volta li', Bal da
l'ordine di aprire il collegamento. Quindi uno degli operai digita un codice
sul sistema di blocco della valvola principale, mentre un altro monitora il
flusso di acqua da Shevat, annunciando di tanto in tanto il livello di
riempimento del serbatoio.]
Operaio: Serbatoio pieno al 20%.
Bal: Funziona tutto bene! In breve tempo, questo villaggio prosperera' grazie
all'acqua proveniente da Shevat.
Maria: Sei veramente grande, nonno! E' tutto merito tuo!
Bal: Non esageriamo... E' merito anche di chi ha lavorato con me...
[Bal e Maria attendono il riempimento totale del serbatoio.]
Operaio: Serbatoio pieno al 100%.
[Improvvisamente, una delle pareti della cisterna cede, rovesciando un
torrente d'acqua sugli operai e le persone li' presenti. Maria e Bal vengono
presi in pieno, e la ragazzina perde subito il nonno di vista, mentre lotta
per rimanere con la testa al di fuori dell'acqua. Nonostante i suoi sforzi,
non riesce a combattere la spinta del torrente che la trascina, e si ferisce
urtando contro attrezzi e altri oggetti infilati nel terreno. Infine, Maria
sbatte contro la parete di un capannone, e rimane intontita. Sentendo l'acqua
avvolgerle la testa, perde conoscenza. Dopo un momento che pare interminabile,
riapre gli occhi, meravigliandosi di essere ancora viva. Si ritrova su quella
che sembra essere una gigantesca mano metallica di un Gear.]
Maria: Uhh... Siebzehn (*)?
(*) Gear di Maria, costruito da Nikolai. Maria lo controlla con l'orologio che
porta al polso. Il suo nome e' tedesco, e significa "17".
[Maria cerca di ignorare il dolore che proviene dalle sue ferite e si rimette
in piedi sulla mano di Siebzehn. Al di sotto c'e' una gran confusione, con
gente che corre in una direzione o nell'altra, tra i lamenti di dolore tra i
feriti. I pensieri di Maria tornano immediatamente al nonno.]
Maria: Nonno!
[Maria cerca con lo sguardo Bal, e non ci mette molto a trovarlo: il suo corpo
giace esanime tra i resti della cisterna in costruzione, la testa sporca di
sangue. Maria smonta immediatamente da Siebzehn e corre nella sua direzione.]
Maria [chinandosi su Bal]: Nonno! Nonno, riesci a sentirmi?
[Maria prova a scuotere Bal.]
Maria: Nonno, rispondimi, ti prego!
[In quella sopraggiunge il medico del villaggio, che da un'occhiata rapida a
Bal e scuote la testa.]
Medico: Mi spiace dirtelo, ma... [tossicchia] tuo nonno... ha battuto la
testa... e...
Maria: No! Non puo' essere vero!
Medico: Mi spiace, ma non posso piu' fare niente per lui!
[Maria crolla in ginocchio, con un'espressione vacua in volto.]
Maria: Nonno! Tu non puoi essere morto! Tu non puoi morire! [inizia a
piangere] Non lasciarmi sola!
[Il medico prova ad avvicinarsi a Maria, ma lo sguardo che riceve lo fa
indietreggiare spaventato. Dalle labbra di Maria prorompe un grido di estrema
disperazione.]
Maria: NONNOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Regno di Aveh. La capitale, Bledavik, e' costruita interamente su una collina
solitaria che si erge dal deserto, e sulla cima sta il palazzo imperiale. Al
momento presente, e' costituita in gran parte da edifici in rovina, anche dopo
un anno dalla sua distruzione ad opera degli emissari di Deus. Tuttavia, i
lavori proseguono alacremente, e gia' alcune costruzioni sono state rimesse in
piedi senza problemi. Bart sta ad aspettare alla porta principale della
citta', circondato da un manipolo di guardie in uniforme d'onore (mentre altre
tengono a bada la folla), mentre dalle mura sventola lo stendardo reale dei
Fatima. Accanto a lui c'e' Sigurd e una ragazza. Ha qualche elemento "strano"
all'occhio dell'osservatore attento, e uno di questi e' il colore della pelle,
leggermente scura ma presente con una sfumatura mai vista prima. Anche i
capelli color verde intenso, tenuti lunghi, hanno un aspetto "poco umano", per
non parlare degli occhi (giallastri). Il suo abbigliamento e' decisamente
semplice, costituito com'e' da una tunica e da una gonna corta, entrambe
colorate in un misto di rosso e nero: c'e' uno strappo vistoso all'altezza
dell'ombelico (che rimane scoperto) tra la tunica e la gonna, come se l'abito
fosse stato unico e successivamente rotto. Completano la descrizione un paio
di stivali neri e un mantello color crema di foggia insolita (scende fino alle
spalle e poi si divide in due lunghe appendici, infilate all'interno di due
coprispalla dello stesso colore della tunica).
Bart: Non vedo l'ora che Margie sia qui...
Sigurd: Che cosa temi? Sara' sicuramente scortata.
Bart: Ma qui ci sono IO a tenerla d'occhio! Non mi fido di nessun altro.
Ragazza (Emeralda Kharim (*)): Voglio rivedere Margie! E' passato un sacco di
tempo...
(*) Essere vivente artificiale, una colonia di nanomacchine, creata da un
antenato di Fei, Kim Kharim, nella citta' perduta di Zeboim, 4000 anni prima.
Emeralda puo' cambiare forma e proprieta' del proprio corpo. E' inoltre in
grado di fondersi con un Gear speciale, Crescens.
Bart: Hai insistito cosi' tanto che ho dovuto portarti con me... Non
intralciarci, ok?
Emeralda: Faro la brava bambina!
Nota: NON e' un errore. Emeralda ha problemi a parlare correttamente.
Sigurd: Sembra che finalmente stiano arrivando!
[In lontananza, si puo' notare una "sand buggy", veicolo adatto per i viaggi
nel deserto, avvicinarsi a Bledavik. Man mano che la visione si fa piu'
chiara, si notano altri soldati in sella a motociclette attorno al veicolo. In
pochi minuti la delegazione giunge di fronte a Bart e ai suoi uomini, che
scattano sull'attenti. Una delle portiere del veicolo si spalanca e ne esce la
Great Mother di Nisan, Marguerite. Di "grande" in lei c'e' ben poco, in quanto
e' ancora una ragazzina (di al massimo sedici anni). Il suo vestiario e'
piuttosto semplice, costituito da una tunica che termina a formare
pantaloncini corti (si fermano poco sopra il ginocchio), stretta da una fascia
alla cintura. Al di sopra dello spartano abito c'e' un mantello arancione
fissato con un fermaglio elaborato, con ricamata sopra la croce di Nisan in
oro. Un buffo copricapo rosso e bianco copre la maggior parte dei corti
capelli castani, comunque parzialmente raccolti da un grosso fiocco bianco.
Gli occhi sono fin troppo simili a quelli di Bart, un blu decisamente
profondo.]
Bart [inchinandosi]: In qualita' di re di Aveh, porgo i miei piu' sentiti
omaggi alla Great Mother di Nisan.
Marguerite "Margie" (*): Insomma, Bart! Quante volte ti ho detto che non mi
piace essere chiamata cosi'?
(*) Capo della congrega religiosa di Nisan. Cugina di Bart.
Bart [ridacchia]: Perdonami, ma l'etichetta vuole la sua parte...
Margie: Sei un gran bugiardo se pensi di farmi credere di esserti
"adattato"...
Bart: Hai perfettamente ragione. Coraggio, andiamo a palazzo. Chissa' cosa hai
da raccontarmi...
[Bart prende con se' Margie e la porta, scortato, per le vie di Bledavik.
Nonostante tutte le sofferenze e i disagi, la folla e' in visibilio e acclama
i due in continuazione. Margie si gira qua e la' salutando la gente,
decisamente contenta. Sigurd ed Emeralda stanno piu' in disparte, quasi
disinteressati alla cosa. La compagnia gira ad un angolo e passa accanto ad un
edificio decrepito. Nel momento stesso in cui Bart, Margie, Sigurd ed Emeralda
vi sono sotto, un boato si ode in tutta Bledavik. Poi l'edificio crolla
addosso ai quattro. Emeralda istintivamente si getta addosso a Margie, mentre
la sua forma sembra mutare per diventare qualcosa che avvolge la Great
Mother.]
Sigurd: State attenti!
[Una pioggia di calcinacci piomba sul gruppo, sollevando un mare di polvere,
mentre la folla corre via urlando e i soldati cercano di capire cosa stia
succedendo. Dopo qualche minuto, tossendo, Bart comincia a vederci di nuovo:
e' coperto dalla testa ai piedi da uno spesso strato di polvere, ma e' illeso.
Accanto a lui, Sigurd si rialza in piedi.]
Bart: Ma cosa e' successo?
Sigurd: Un edificio ci e' crollato addosso. Probabilmente un attentato.
Bart [ricomponendosi]: Un attentato! Margie!
[Non c'e' risposta.]
Bart: Margie! MARGIE!
[Ancora non c'e' risposta. Bart, davanti agli occhi stupiti dei suoi soldati,
si getta sul cumulo di macerie formatosi di fronte a lui (che costituisce
tutto cio' che rimane dell'edificio) e cerca di scavare, con un'intensita'
quasi ossessiva.]
Sigurd: Calmati! Cosi' non puoi fare niente!
Bart: Margie, ti trovero', dovessi metterci cent'anni!
[All'improvviso una parte delle macerie sembra sollevarsi, spinta da qualcosa
presente al di sotto. In men che non si dica, calcinacci volano da tutte le
parti mentre Emeralda sbuca di nuovo alla luce del sole. Accanto a lei c'e'
Margie, che ha perso il cappello e ha un'aria abbastanza scossa.]
Bart [correndo verso Margie]: Sia lodato il cielo! Grazie, Emeralda!
Emeralda: Ho fatto la cosa giusta, vero?
Bart: Senza ombra di dubbio! Margie, tutto a posto?
Margie: Solo un bello spavento... Emeralda mi ha protetta. [accenna ad un
debole sorriso] Comunque mi piaci parecchio quando ti preoccupi per me...
Bart [imbarazzato]: Eh? Cosa?
Sigurd: E' meglio muoversi di qui alla svelta. Qui siamo vulnerabili.
Bart: Al palazzo, allora!
[Emeralda raccoglie Margie, che non riesce a muoversi per lo shock, e il
gruppo, circondato da soldati all'erta, si dirige precipitosamente verso il
palazzo reale.]
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Shevat, sala delle riunioni del palazzo reale. Al tavolo sono riuniti Fei,
Rico e Citan.
Citan: La situazione e' piuttosto grave. Se prima c'erano sospetti, ora sono
certezze.
Fei: Cos'e' successo ancora?
Citan: Due fatti in particolare: questa mattina la rottura di una cisterna in
un villaggio poco a sud di Shevat ha provocato la morte di Balthasar, e Maria
se l'e' cavata per mera fortuna. Adesso e' sotto osservazione psicologica: lo
shock per la morte di suo nonno e' stato piuttosto forte.
Fei: Anche Bal!?
Rico: Un sabotaggio?
Citan: Senza ombra di dubbio, anche se l'acqua ha portato via qualunque
traccia. Ma la conferma peggiore e' venuta poche ore dopo. A Bledavik un
edificio e' crollato addosso a Margie. Se non fosse stato per Emeralda,
sarebbe sicuramente morta. Gli uomini di Bart hanno trovato i resti di un
sofisticato detonatore.
Rico: Hmmm... Chiunque sia stato, ha deciso di giocare a carte scoperte.
Citan: E tutti gli "incidenti" dei giorni scorsi assumono nuovi significati.
Persino il decesso di Caspar appare provocato. I medici reali hanno disposto
un'autopsia sul cadavere: in ogni caso, penso che il risultato sia scontato.
Fei: Simboli oppure no, non vedo comunque nessun motivo per farci fuori!
Citan: Chi puo' dirlo? E' sicuro che adesso dovremo raddoppiare la
sorveglianza. Una piccola distrazione potrebbe esserci fatale.
Fei [schiocca le dita]: Accidenti! Devo tornare in palestra. [si alza]
Citan: Fei, dov'e' Elly ora?
Fei: E' andata da Zephyr. Ultimamente lo fa spesso.
Citan: Meglio cosi'. Adesso e' al sicuro. Mi raccomando, tienila d'occhio.
Qualcuno potrebbe attentare anche alla sua vita.
Fei: Faro' in modo che cio' non avvenga! Chiunque provi a toccare Elly dovra'
fare i conti con me!
[Fei esce dalla stanza.]
Citan: Bene, Rico. Cerca ancora informazioni tra i lavoratori. Io mi occupero'
dei nobili e dei militari.
Rico: Hmph, non sara' certo un problema!
[Anche Citan e Rico si alzano dalle loro sedie ed escono.]
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Shevat, palazzo reale, sala del trono. La stanza disorienta il visitatore
occasionale: e' formata da due cupole trasparenti, una sulla parte superiore
ed una in quella inferiore. A circa meta' altezza, una "passerella" collega la
doppia porta d'ingresso al trono reale, di foggia elaborata e dorato. Su di
esso siede la regina di Shevat, Zephyr. Il suo abbigliamento e' dimesso, per
essere una reggente: un vestito marrone scuro di stoffa pregiata, con ricami
in oro (tipico di una certa aristocrazia di classe medio-alta). Il volto e' di
eta' indefinibile, e sorprende per la sua espressione perennemente triste. Una
tristezza ancora maggiore viene emanata dagli occhi verde scuro. I capelli
sono in parte nascosti dall'abito, ma qualche ciocca bruna sbuca qua e la'.
Zephyr sta parlando con Elly, da tempo diventata sua confidente. La ragazza
indossa abiti meno appariscenti rispetto a quelli utilizzati due settimane
prima: per la precisione si tratta di una lunga tunica verde con orli dorati,
che copre parzialmente un paio di pantaloni corti, e all'altezza della vita
c'e' una cintura. Anche le calzature sono piu' elaborate.
Zephyr: ...Nonostante tutto il tempo che e' passato, la ricostruzione e tutto
il resto, mi sento ancora responsabile...
Elly: Di che cosa? Non e' colpa vostra se Deus e' stato risvegliato!
Zephyr: Dici? Ma se Shevat non avesse tradito i ribelli cinquecento anni fa,
tutto questo non sarebbe successo. Non sono stata cosi' forte da imporre il
mio volere sulle decisioni del Consiglio. Poco importa che ora sia stato
sciolto per evitare tragedie come questa. Il peso della mia colpa mi tormenta,
e, dopo tutti questi anni, non riesco quasi a sopportarlo...
Elly: Maesta', sono sicura che la vostra colpa e' stata espiata! Il vostro
aiuto e' stato indispensabile per tutti noi. Senza di voi non avremmo mai
avuto i mezzi per sconfiggere Solaris! Io sono piu' colpevole di lei! Sotto il
comando di Deus, ho fatto cose terribili... anche al suo regno.
[Zephyr accenna ad un debole sorriso.]
Zephyr: Vedo che ti e' rimasto ancora qualcosa di Sophia: ti assumi
responsabilita' anche per cose al di fuori del tuo controllo.
[Elly sorride.]
Elly: Se non le dispiace, Maesta', dovrei tornare ai miei compiti.
Zephyr: Va' pure. Grazie di tutto.
[In quel momento la porta si spalanca con violenza, e un soldato di Aveh entra
nella sala del trono. L'uniforme e' quella standard, color marrone e con un
cappello che copre la testa, ma ci sono alcuni dettagli strani. Una sciarpa
copre parzialmente il volto, e gli occhi sono invisibili, occultati dietro un
paio di occhiali scuri.]
Zephyr: Che c'e'? Non ho autorizzato nessuno ad entrare adesso!
[Per tutta risposta il soldato chiude la porta, infila una chiave nella
serratura, la gira e poi la spezza.]
Elly: Ehi, che sta succedendo?
[L'uomo si volta e per un attimo Elly vede gli occhi balenare attraverso gli
occhiali... di un rosso cupo, che non ha nulla di umano. La ragazza
indietreggia spaventata, e il militare, sempre senza dire nulla, estrae una
piccola pistola dall'uniforme e la punta verso Zephyr.]
Elly: Fermo!
[Elly scatta in avanti, verso il soldato. Sfruttando le proprie abilita' di
combattimento corpo a corpo (apprese all'accademia militare di Jugend a
Solaris) lo colpisce al petto con una gomitata, seguita rapidamente da un
calcio allo stomaco. L'uomo crolla al terreno, e la sua pistola vola in aria.
Elly l'afferra al volo, puntandola verso il suo avversario.]
Elly: Hai un bel po' di cose da raccontarmi, ora!
[In quello stesso momento una parte della vetrata si spacca, e altri tre
uomini vestiti come il primo piombano nella sala. Prima che Elly possa fare
alcunche', i tre estraggono le loro pistole e fanno fuoco contro Zephyr.
Almeno nove colpi penetrano nel corpo della regina, che lancia un grido
acutissimo. Elly si volta di scatto.]
Elly: Ma..Maesta'!
[La distrazione le e' fatale: con un'agilita' insospettabile, il soldato
atterrato prima si rialza, mentre un coltello appare nella sua mano. Elly non
ha il tempo di reagire, ed urla quando la lama penetra nel suo fianco
sinistro. Stringendo i denti per il dolore, si volta, ma troppo lentamente. Il
suo avversario la colpisce al volto con un violentissimo pugno. La forza del
colpo e' tale che Elly viene lanciata indietro, e urta contro il muro
antistante alle porte d'ingresso. La vista le si annebbia, e vede il quartetto
gettar via le armi e avvicinarsi a lei, come per volerla prendere. Con un
ultimo sforzo, alza la pistola rimasta nella sua mano e esplode un paio di
colpi in aria. Successivamente piomba in uno stato di semi-incoscienza: sente
passi avvicinarsi alla porta, una maniglia che gira, un'imprecazione. Nel
secondo successivo, le doppie porte crollano a terra, scardinate, e Rico e
Citan, quest'ultimo con in mano una katana infilata in un fodero nero, entrano
nella stanza.]
Rico [nota Elly e i quattro uomini]: La feccia e' arrivata fin qui, eh?
[Per tutta risposta, i quattro uomini estraggono i loro coltelli e caricano i
due. Rico affronta il piu' vicino, afferrando il braccio armato e spezzandolo
con una semplice stretta. Subito dopo un pugno distrugge la cassa toracica del
nemico. Un altro si lancia su di lui. Rico salta all'indietro.]
Rico: RICO ROCKET!
[Il semi-umano sferra un doppio calcio volante contro la testa del sicario,
sfondandogli il cranio e lanciandolo lontano. Nel frattempo, Citan corre verso
i due uomini rimasti, sfoderando la katana. Successivamente salta in aria, e
la sua lama lampeggia due volte: atterrando alle loro spalle, Citan sente il
tonfo dei due mentre cadono per terra. Rinfoderando la spada, corre verso Elly
e controlla le sue condizioni.]
Citan: Elly, come stai?
Elly: Uh...Citan...non pensare...a me. Pensa...alla...regina...
[Citan nota lo stato pietoso in cui versa Zephyr e si affretta nella sua
direzione, allarmato. Mentre lo scienziato esamina le ferite della regina,
Rico nota che uno dei degli uomini da segni di ripresa.]
Rico [afferra l'uomo e lo solleva dal terreno]: Avanti, parla! Chi ti ha
mandato qui!
[In meno di un secondo, l'uomo diventa polvere, cosi' come gli altri tre,
disintegrandosi tra le mani di Rico.]
Rico: Ma che diavolo...
[Citan si rialza dopo aver esaminato le condizioni di Zephyr.]
Citan: Rico, chiama subito i medici reali! Elly e Zephyr hanno bisogno di cure
subito! Non c'e' molto che io possa fare in queste condizioni!
Rico: Volo!
[Rico esce dalla stanza correndo.]
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Shevat, zona del palazzo reale. In edificio vicino a questo, Fei si sta
allenando con alcune persone, in una semplice stanza (adibita a palestra) che
comprende solo un tatami e qualche quadro astratto. Uno degli studenti attacca
il ragazzo con una spazzata, ma Fei reagisce prontamente saltando all'indietro
e colpendo l'avversario con entrambi i piedi. L'allievo subisce in pieno
l'attacco e rovina a terra.
Fei: Non ci siamo ancora... Devi perfezionare la tua tecnica.
Studente: Come vuole, maestro.
[Una porta si apre ed un soldato di Aveh entra di corsa. Gli allievi presenti
iniziano a mormorare.]
Fei: Ma che sta succedendo?
Soldato: Signor... Kim, ci sono notizie importanti che devo riferirle!
Fei: Di che si tratta?
[Per tutta risposta il soldato si avvicina a Fei e bisbiglia qualcosa al suo
orecchio. Fei assume un'espressione allarmata.]
Fei: Davvero e' successo cosi'?
Soldato: Glielo posso garantire!
Fei: Bene, ragazzi, oggi la lezione e' sospesa. Ci vediamo settimana prossima!
[al soldato] Portami da lei, subito!
Soldato: Mi segua.
[Tra lo stupore degli studenti, Fei corre verso l'uscita trascinando con se'
la guardia.]
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Shevat, palazzo reale, sala medica. Si tratta di una stanza abbastanza grande,
che ospita molti letti, tutti vuoti ad eccezione di uno. Accanto ad ognuno
sono presenti sofisticate apparecchiature per il monitoraggio di ogni segno
vitale. In uno dei letti giace Elly, apparentemente priva di conoscenza, che
indossa solo una leggera veste bianca. Una porta sul lato sud si spalanca e
Fei entra correndo, dirigendosi verso Elly.
Fei: Elly!
[Il ragazzo corre al capezzale di Elly. Fei si concentra, e un'aura luminosa
lo avvolge. Poi appoggia entrambe le mani sul volto di Elly.]
Fei: Inner Healing!
[La luminosita' si trasferisce dal corpo di Fei a quello di Elly. Il ragazzo
indietreggia, barcollando. Elly inizia a dare segni di ripresa, e in poco
tempo apre gli occhi, sbattendoli per riabituarli alla luce della sala.]
Elly: Ah...Fei?
Fei: Meno male, sei salva! Non hai idea di quanto fossi preoccupato...
Elly [mettendosi a sedere sul letto]: Non esagerare. E' solo un graffio...
[Citan e Rico entrano da una porta posta sulla parete ovest.]
Citan: Infatti. A parte la ferita al fianco e qualche contusione, era piu' che
altro svenuta per una qualche sorta di colpo. Non era necessario che sprecassi
energie, Fei.
Fei: Doc?
Citan: Sono contento nel vederti di nuovo sveglia, Elly. Forse saro' un po'
brusco, ma e' meglio che ci racconti quello che e' successo da Zephyr. Ogni
elemento potrebbe essere cruciale.
Elly: D'accordo. Allora...
[Elly racconta brevemente agli altri quello che e' successo quando i sicari
hanno assalito Zephyr.]
Elly: ...mi hanno lanciata contro una porta. La botta mi ha stordita, e sono
rimasta a guardare quei quattro che si avvicinavano a me. Sembrava quasi
volessero prendermi, non avevano in mano armi... In ogni caso, sono riuscita
ad alzare la pistola e a sparare in aria.
Rico: Io e il dottore passavamo di li', abbiamo sentito lo sparo e siamo
accorsi subito. E davanti alla porta abbiamo trovato le guardie di turno...
morte! Tutte e due con il collo spezzato! La porta era chiusa, quindi l'ho
sfondata...
Citan: Li' abbiamo affrontato i sicari di cui parlava Elly. Tre sono morti al
nostro primo attacco, ma uno era ancora vivo.
Rico: Ho provato a fargli sputare il rospo, ma in un attimo e' diventato
polvere. E anche tutti gli altri.
Fei: Polvere? Ma che cos'erano?
Elly: Sembravano umani, ma gli occhi...non lo erano sicuramente.
Citan: Dopo ho controllato Elly e Zephyr, e ho fatto chiamare i medici reali.
Voi due siete state trasportate qui, e io mi sono preoccupato di avvisare Fei.
Elly: Zephyr! Come sta?
[Citan assume un'espressione grave.]
Citan: Non bene, purtroppo. Ho appena finito di parlare con i medici reali.
Zephyr non e' morta sul colpo perche' le nanomacchine in lei, che servivano
per il trattamento di allungamento della vita, hanno impedito danni
immediatamente letali. Ma comunque e' stata colpita da molti proiettili, e
numerosi centri vitali sono quasi del tutto compromessi. Si e' ritenuto
opportuno porla in animazione sospesa, cosi' da facilitare la possibilita' di
intervento.
Elly: Zephyr... non lei!
[Fei cinge la spalla di Elly con il suo braccio.]
Fei: Elly... sono sicuro che ce la fara'.
Elly: Ma cosa sta succedendo? Prima Taura, adesso Zephyr...
Citan: E' giunta l'ora di metterti al corrente di tutto. Avrei preferito non
farlo, ma non c'e' altra scelta.
[Citan racconta ad Elly tutti gli avvenimenti strani dei giorni passati,
compresa la morte di Balthasar e l'attentato a Margie.]
Elly: Ma e' terribile! Chi puo' spingersi a tanto?
Rico: Chiunque ci veda scomodi... MOLTO scomodi, se arrivano a cercare di
uccidere Zephyr...
Citan: Ho trattato la questione con troppa leggerezza, e cosi' ho commesso un
imperdonabile errore. Non pensavo che assassini potessero entrare indisturbati
nella sala reale.
Fei: Ma adesso cosa succedera' a Shevat, visto che Zephyr e' in fin di vita?
Citan: Per evitare il caos, ho studiato una versione accettabile per la
popolazione. Diremo che Zephyr ha problemi di salute dovuti al trattamento di
allungamento della vita. Questo dovrebbe bastare a tenere a bada gli
isterismi, ma sicuramente non potremo fingere in eterno.
Rico: Dobbiamo agire, prima che provino di nuovo a farci fuori!
Fei: Ma non sappiamo niente... Quei soldati erano vestiti come quelli di Aveh.
E negli altri casi non abbiamo trovato nessuna traccia.
Elly: Non c'erano persone, ne' segni, vicino alla casa di Taura...
Citan: Per questo richiamero' tutti per una riunione domani. Chiunque abbia
notato anche qualche piccolo particolare fuori dell'ordinario lo raccontera'.
Sono sicuro che troveremo qualche elemento per arrivare al nodo della
questione.
Fei: Molto bene, doc. Io adesso vorrei riportare Elly a casa... Elly, sei in
grado di camminare?
Elly: Certo, anche se sono ancora intontita.
[Fei prende per mano Elly e la aiuta ad alzarsi dal letto. Camminando a
fatica, la ragazza entra in un'altra stanza. Nel giro di qualche minuto, ne
esce rivestita con gli abiti indossati di fronti a Zephyr.]
Fei: Possiamo andare?
Elly: Quando vuoi tu...
[Fei ed Elly si dirigono verso la porta sud.]
Citan: Una cosa...
[I due si bloccano di scatto.]
Citan: Vista la situazione, e' meglio che siate sempre vigili. Non fidatevi di
nessuno. Chiunque abbia tentato questo sicuramente ci riprovera'.
Fei: Sicuro! Staro' sempre all'erta!
Elly: Anch'io! Non voglio essere di peso a nessuno!
Fei: Non lo sei di certo... [la prende per mano]
[Fei ed Elly escono dalla stanza. Rico e Citan stanno qualche minuto in
silenzio.]
Rico: E adesso?
Citan: Tienili d'occhio. Se gli assassini sono stati cosi' bravi nell'entrare
qui, sicuramente non avranno problemi altrove.
Rico: Sei sempre previdente, dottore! Non ti sfugge mai nulla, eh?
Citan: Sto solo valutando i rischi. Cerca di non farti notare, non vorrei che
si preoccupassero piu' del necessario.
Rico: Potro' urlargli in un orecchio e loro non se ne accorgeranno!
[Rico esce dalla porta sud e la chiude dietro di se' violentemente. Citan, in
preda ai suoi pensieri, si tiene il mento con la mano destra, mentre batte
ripetutamente il piede sinistro per terra.]
Citan: Ancora qualcuno che vuole il caos... Ma Deus cos'ha insegnato a tutti?
Possibile che gli uomini continuino ciclicamente a ripetere gli stessi errori?
O forse non siamo riusciti a togliere completamente il controllo di Deus su di
noi?
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Il giorno dopo, ponte di comando dell'Yggdrasil. Bart, Sigurd, Margie ed
Emeralda stanno discutendo degli avvenimenti accaduti.
Bart: Anche Zephyr, ora! Roba da pazzi!
Margie: Povera Zephyr... stava gia' soffrendo per quello che e' successo 500
anni fa.
Emeralda: Il destinno e' crudele...
Bart: E adesso il dottore ci ha chiamati per una riunione...
Sigurd: Dev'essere successo qualcosa di veramente grave, visto il tono urgente
della convocazione. Comunque a questo ritmo saremo la' in una quindicina di
zeitle.
Margie: Ho sentito che e' successo qualcosa ad Elly...
Bart: Si', sembra che abbiano cercato di fare fuori anche lei...
[Gli occhi di Emeralda lanciano improvvisamente lampi di rabbia e lei stringe
le mani a pugno.]
Emeralda: Elly... mamma!
Bart: Calmati, Emeralda. Non ho finito di parlare: non sono riusciti comunque
a completare l'opera, perche' Rico e Citan li hanno sistemati tutti per bene.
E inoltre Elly e' fuori pericolo, me l'ha detto il dottore quando ci ha
chiamati.
[A sentire le parole di Bart, Emeralda si rilassa.]
Margie: Io non ci capisco piu' niente... Hanno cercato di uccidermi, a quanto
mi hai detto hanno assassinato i saggi di Shevat, e fatto altre cose
orribili... Ma davvero tutto questo e' necessario per avere il potere?
Sigurd: In effetti e' anche troppo. In questo modo avranno solo fatto
rinforzare la sorveglianza...
Bart: A me non interessano i motivi di queste cose! Basta che abbia fra le
mani chi mi ha fatto cascare quel palazzo in testa... e gliela faro' pagare!
Voce: Maesta', non deve essere cosi' avventato!
[La porta del ponte dell'Yggdrasil si apre e un uomo entra. E' vecchio, ma non
ha certo l'impressione di essere decrepito, anzi: sembra ancora in perfetta
forma fisica. E' vestito di un completo viola, della miglior fattura
disponibile ad Aveh. I capelli, ovviamente bianchi, sono acconciati in una
corta coda. Gli occhi sono quasi invisibili sotto un paio di piccoli occhiali.
In generale, i suoi modi di fare sembrano un poco affettati.]
Bart: Ah, Maison (*), non ti stanchi mai? Ti ho gia' detto mille volte che non
voglio essere chiamato cosi'!
(*) Lawrence Maison e' un cavaliere al servizio della famiglia dei Fatima.
Circa una decina d'anni prima, ha impedito che Bart venisse ucciso da un
usurpatore, e l'ha aiutato a costruire il gruppo di pirati che in definitiva
ha riconquistato il trono.
Maison: E' giusto che io tenga conto della sua autorita' su di me. Sono ancora
un cavaliere al suo servizio, dimentica?
Bart: Baah!
Maison: In ogni caso lei non deve esporsi ad eccessivi rischi. Cosa farebbe
Aveh se fosse privata di nuovo del suo legittimo sovrano?
Bart: Lo sai benissimo che staro' li' solo fino a quando lo stato sara' a
posto. Poi me ne andro'...
Maison: Maesta'...
Margie [sorride]: Non riesci proprio a convivere con l'etichetta, vero?
Bart: Ehi, cosa vorresti dire con questa battuta?
[All'improvviso l'ufficiale adetto al radar, un bizzarro incrocio tra uomo e
pinguino (in muta da sub) chiamato Franz, da' segni di inquietudine.]
Sigurd: Cosa c'e', Franz?
Franz: Ho avuto un contatto sul radar. E' stato un attimo, poi e' sparito.
Bart: Sara' stato un disturbo. Quando saremo a Shevat faro' revisionare le
apparecchiature. Dunque, cosa stavo dicendo...?
Franz: Signor Sigurd, Maesta'!
Sigurd: Di nuovo il contatto di prima?
Franz: No! C'e' un missile in rotta di collisione verso di noi, distanza 700
sharl!
Sigurd: La fonte?
Franz: Non riesco ad identificarla! Distanza 600 sharl!
Bart: Jerico, manovra evasiva! Virare di 90 gradi verso destra, e lanciare una
contromisura!
[L'Yggdrasil inizia a deviare dalla sua rotta virando verso destra. Da un
condotto posteriore viene lanciato un globo luminoso.]
Franz: Distanza 500 sharl!
Margie: Bart, ho paura...
Bart: Non c'e' niente da temere, qui sei al sicuro.
Margie [sorride]: Speravo proprio lo dicessi!
Bart: Anche in un momento come questo riesci ad essere allegra? Incredibile...
[Margie ridacchia sommessamente, sebbene sia molto spaventata.]
Sigurd: La contromisura e' stata agganciata?
Franz: Sembra di si'... sta cambiando rotta...
Maison: Forse ce l'abbiamo fatta.
Emeralda: Non e' finita...
Franz: Controllo...negativo! Continua verso di noi! Distanza 100 sharl!
Bart: Prepararsi all'impatto!
[Il missile colpisce la zona posteriore vicino ai motori. C'e' una grossa
esplosione, e tutto l'equipaggio viene sballottato di qua e di la'. Sul ponte,
tutti cercano di aggrapparsi a qualcosa, per evitare di cadere. Margie perde
l'equilibrio, ma Bart l'afferra al volo. Dopo qualche istante, cala il
silenzio e tutto torna immobile.]
Margie: A qualcosa l'etichetta e' servita...hehe...
Bart[ignorando Margie]: Dann... rapporto danni!
[L'ufficiale addetto alle comunicazioni, Marseilles, preme qualche tasto sulla
sua console, e ascolta attraverso un paio di cuffie i rapporti dalle varie
stazioni. Poi si volta verso Bart.]
Marseilles: L'urto e' avvenuto in prossimita' della zona motori. La corazza e'
stata danneggiata al 50%. Uno dei generatori e' in avaria.
Bart: Attivare il generatore ausiliario! Da' l'ordine di mandare una squadra
in sala macchine per riparare i danni. Artigliere, preparare i cannoni! Tutti
gli uomini ai posti di combattimento! BattCon livello 1!
[L'allarme risuona in tutto l'Yggdrasil, mentre l'equipaggio esce dalle
proprie stanze e corre verso le proprie postazioni.]
Artigliere: Cannoni pronti a sparare in qualunque momento!
Bart: Bene! State tutti all'erta!
Sigurd: Anche un attacco, adesso... Vogliono proprio annientarci.
Maison: Non hanno il senso della misura!
Emeralda: ...sono qui.
Franz: Ho un contatto, nella stessa direzione del missile!
Sigurd: Di che si tratta?
Franz: E' un Gear! Il segnale di identificazione e' sconosciuto. Riesco solo a
capire che si tratta di un Gear militare. Si dirige verso di noi, distanza 300
sharl.
Bart: Cosi' e' lui il bastardo che ha cercato di distruggerci! Basta! Adesso
gli faccio vedere io!
Maison: Che ha intenzione di fare?
Bart: Marseilles, chiama l'hangar! Di' di preparare Andvari per il lancio!
Sigurd: Aspetta! Non sappiamo se e' stato lui ad assalirci!
Bart: Il mio istinto mi dice che e' stato lui!
Marseilles: Andvari e' pronto, signore. Aspettano solo lei.
Bart: Io vado! Copritemi con le torrette anti-Gear. Sig, lascio a te il
comando!
[Bart esce precipitosamente dalla stanza.]
Maison: ...E' ancora troppo impulsivo...
Sigurd: Oramai non possiamo fare niente per fermarlo. Lo seguiremo fino in
fondo! Aprite un canale radio con Shevat e comunicate la nostra situazione!
Marseilles: Devo anche richiedere rinforzi?
Sigurd: Si'. Se ci saranno problemi, torneranno utili.
Margie: Problemi... speriamo che Bart non ne abbia...
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Yggdrasil, hangar. E' uno spazio molto ampio, pieno di postazioni per lo
stazionamento e la manutenzione dei Gear, inseriti in apposite strutture. Due
piattaforme sopraelevate corrono lateralmente alla struttura. Bart corre su
una di queste, diretto verso il suo Gear. Raggiuntolo, si ferma per un attimo
ad osservarlo: la struttura e' piu' raffinata rispetto ad un modello di
produzione. La corazzatura e' quasi interamente rossa, e sono presenti un paio
di ali sulla schiena, accoppiate ad un sistema di propulsione (in mezzo alle
due ali). Le mani sono artigliate, con un incavo al di sopra del polso.
Bart: Si torna al lavoro, vecchio mio!
[La corazza frontale di Andvari si apre, rivelando la cabina di pilotaggio.
Con un cenno a un tecnico, Bart balza all'interno e si siede. L'apertura si
richiude, lasciandolo per un attimo al buio. Poi i display iniziano ad
illuminarsi e il computer di bordo informa dell'operativita' del sistema.]
Bart: Andiamo!
[Il sistema di sostegno trasporta Andvari lungo l'hangar, disponendolo infine
su una sorta di corridoio dalla forma curiosa. All'esterno, la parte frontale
dell'Yggdrasil si apre. Bart mette il suo Gear in posizione, e in un lampo
questo viene lanciato in avanti, uscendo alla luce del sole. Facendo una
capovolta, Andvari atterra sulla prua, che si richiude. Nel frattempo, un Gear
si avvicina, evitando rapidamente il fuoco che gli viene rivolto contro, e si
pone giusto di fronte a Bart.]
Bart: Sei arrivato, finalmente!
[Bart studia con i sensori il nuovo arrivato: e' un Gear completamente nero,
all'apparenza non molto diverso da modelli militari prodotti in massa. Due
lanciamissili (uno scarico) sono posti sugli avambracci. Hanno spazio per un
solo proiettile.]
Bart: Fatti sotto!
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Shevat, sala medica. In una piccola ed anonima stanza, Zephyr giace in
un'apparecchiatura di contenimento dall'aspetto sofisticato, mentre due medici
monitorano costantemente i segni vitali. Assieme a loro ci sono Maria e Citan.
Citan: E' possibile parlare con la regina?
Dottore #1: Possiamo disattivare l'animazione sospesa, ma per uno, due minuti
al massimo. Non vogliamo correre rischi.
Citan: Procedete... E' una faccenda della massima urgenza.
Dottore #2: Come vuole...
[I due medici armeggiano attorno alle apparecchiature per qualche minuto. In
breve tempo, Zephyr sembra risvegliarsi: apre gli occhi, sebbene a fatica, e
cerca inutilmente di muoversi.]
Citan: Maesta'... come vi sentite?
Zephyr: Sono...stata...peggio...
Citan: Abbiamo motivi di credere che ci sia una cospirazione in atto per
prendere il potere seminando il caos...
Zephyr: Come?
Citan: Cercando di eliminare lei, e anche noi.
Zephyr: Maledetto...questo trono... E'...sempre...colpa...mia...
Citan: Maesta', non si assuma le responsabilita' di altri!
Zephyr: Da...quando sono...qui...il mio essere...regina ha...causato...solo
problemi...
Citan: Non dica cosi', Maesta'!
[Un soldato trafelato entra nella stanza.]
Citan: Che succede?
Soldato: Un messaggio dal signor Sigurd! Sono stati attaccati a 3000 sharl da
qui! L'Yggdrasil e' danneggiato, e Bartholomew sta affrontando uno strano Gear
da solo...
Citan [riflette per un attimo]: Hmm... E' assai probabile che chi ha
progettato gli attentati sia l'artefice anche di questo attacco...
[Maria, che prima era sempre rimasta muta, ha uno scatto d'ira.]
Maria: LORO hanno ucciso il nonno! Gliela faro' pagare e li massacrero' tutti!
[Maria corre via, buttando di lato il soldato.]
Citan: Maria, aspetta!
Zephyr: Citan...
Citan: Maesta', e' meglio per lei che eviti di sforzarsi...
Zephyr: Vai con lei... Fenrir... e' l'unico Gear ancora... operativo...
[Zephyr chiude gli occhi mentre i medici la pongono di nuovo in animazione
sospesa.]
Citan: Faro' come dice, Maesta'! [al soldato] Avvisa il reparto militare di
preparare Fenrir!
Soldato: Sara' fatto!
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Shevat, una costruzione con una torre annessa al di fuori della citta'. Maria
corre all'interno, orientandosi perfettamente in una miriade di corridoi. Ad
un certo punto, raggiunge una porta che si apre automaticamente al suo
passaggio, immettendola in un hangar per Gear gigantesco, allineato con la
verticale. In effetti, c'e' spazio per un solo Gear, Siebzehn. E' un robot
eccezionalmente alto (oltre la ventina di metri), ricoperto da una spessissima
corazza blu. Non c'e' segno di parti mobili per permettere l'entrata di un
pilota all'interno. Due grossi reattori cilindrici per il volo sono montati
sulla schiena. Molti tecnici lavorano a diversi terminali.
Maria: Esco con Siebzehn! Iniziate la sequenza di lancio!
[I tecnici iniziano immediatamente a effettuare le procedure di lancio. Maria
sale su una piattaforma cilindrica legata ad un lungo braccio meccanico.
Questa si solleva e si avvicina al Gear, fermandosi poco dietro una grossa
placca rossa posta sulla fronte che sporge per buona parte al di sopra della
testa. Maria balza su questa, e si infila un paio di guanti. Inoltre, prende
una serie di imbragature legate alla placca e le fissa attorno al proprio
corpo. La ragazza termina i preparativi abbassandosi gli occhialoni sugli
occhi e premendo un bottone sul proprio orologio.]
Maria: Siebzehn, andiamo!
[In tutta risposta il Gear accende i motori. I tecnici esaminano l'output
degli stessi, e quando questi hanno raggiunto un dato livello, danno il
comando di sgancio: le strutture che fissano Siebzehn vengono allontanate,
mentre si accende una grossa luce verde sulla parete dell'hangar. I motori
aumentano ancora il regime, e il Gear inizia a staccarsi da terra, aumentando
la propria velocita'. A meta' strada tra il terreno e l'uscita dalla torre, il
soffitto di quest'ultima si apre, e il robot ne esce a tutta velocita'.]
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Yggdrasil, prua. Il Gear nero studia Andvari per un attimo, poi alza il
braccio destro. Il missile caricato sull'avambraccio viene immediatamente
sparato contro Bart. Questi pero' e' preparato all'attacco: il pugno sinistro
di Andvari si abbassa, e dall'incavo fuoriesce una lunga frusta di materiale
resistente ed allo stesso tempo flessibile. Andvari colpisce il missile con la
frusta, avvolgendolo. In un lampo, il Gear scaglia via il proiettile, che
esplode contro il terreno senza provocare danni. La frusta rientra
immediatamente nella sua sede.
Bart: Vuoi il gioco duro, eh? E allora l'avrai!
[Il Gear nero solleva gli avambracci, e i due lanciamissili vengono sganciati
nel vuoto. Al loro posto escono due piccoli cannoncini. Ma il robot non puo'
fare altro, perche' Andvari gli salta addosso.]
Bart: CHAIN WHIP!
[Fruste escono da entrambi gli incavi sulle braccia di Andvari. Il Gear
colpisce alla testa l'avversario alternando il braccio destro con il sinistro.
Dopo circa nove colpi, ruota su se stesso e schiaffeggia il nemico con la
frusta destra. Ma il Gear nero non sembra aver subito danni.]
Bart: Piu' resistente di quello che pensavo...
[Il Gear attiva i propulsori e arretra rapidamente. Poi alza entrambe le mani,
le "palme" rivolte verso Andvari. Prima che Bart possa capire cosa stia
succedendo, una serie di fasci vengono lanciati dal Gear nero e avviluppano
completamente braccia e gambe di Andvari, iniziando poi a stringere.]
Bart: Dann... Mi ha fregato!
[Bart prova ad accendere i razzi posteriori per cercare di bruciare le "corde"
che l'avvolgono, ma senza risultato. Suona un allarme nella cabina di
pilotaggio.]
Computer: Attenzione! Cedimento della struttura dell'armatura. Possibile
perdita dell'integrita' strutturale in 2 minuti e 34 secondi. Possibili
conseguenze: esplosione generatore principale - danneggiamento cabina di
pilotaggio
Bart: O trovo un modo per levarmi da questo pasticcio o di me restera' solo un
ricordo...!
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All'interno dell'Yggdrasil, l'equipaggio assiste attonito all'imprigionamento
di Andvari nei cavi lanciati dal Gear nero. Sul ponte c'e' gran confusione.
Margie: Sigurd, Bart e' in pericolo! Dobbiamo fare qualcosa!
Maison: Maesta'...
Sigurd: Lo so. Dobbiamo resistere finche' non arriveranno i rinforzi...
Margie: Potremmo non avere abbastanza tempo!
Emeralda: ...La situazione e' brutta...
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FINE I PARTE
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