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La Francia è il paese che ha dato alla luce il classico sistema di semi basato su
Quadri, Cuori, Fiori e Picche, adottato in tutto il mondo. Ma lo stesso paese è anche
patria dell'interessante stile francese, nato alla fine dell'800, detto
portrait officiel. Un'altra varietà nata dalla precedente è
lo stile belga-genovese, descritto più avanti.
Nelle carte francesi classiche ogni seme ha un asso, i valori dal 7 al 10, le
tre comuni figure (fante, donna e re). Nelle edizioni moderne è stato aggiunto anche un jolly; ora il
mazzo è dunque composto da 33 carte. Viene usato per il Belote,
un gioco diffuso in Francia, ma anche all'estero; altri giochi tradizionali che richiederebbero
questo mazzo, come Manille, Bésigue (o Bezique) e Piquet,
non vengono quasi più praticati, o si sono estinti. |
Gli indici sono in francese: V (Valet = fante),
D (Dame = donna) e
R (Roi = re).
L'asso invece è indicato come numero 1. Gli indici erano del tutto assenti nelle edizioni più antiche (vedi illustrazione più avanti).
Alcuni dettagli grafici delle figure francesi sono distintivi. Una spessa riga diagonale
nera con una fila di punti bianchi divide i personaggi nelle loro due metà. Un grosso simbolo
del seme, parzialmente tagliato, è ripetuto accanto all'indice nell'angolo sinistro.
In quello destro, invece, all'indice piccolo si sovrappone verticalmente l'elemento
più curioso dello stile francese: il nome del personaggio, con cui ciascuna delle 12
figure è stato tradizionalmente identificato. Le lettere usate sono
maiuscole, di colore nero per tutti e quattro i semi. |
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le figure mostrate qui in alto sono quelle di un'edizione prodotta da
France Cartes (Francia)
figure | | | | |
re | ALEXANDRE | CHARLES | DAVID | CESAR |
regine | ARGINE | JUDITH | PALLAS | RACHEL |
jack | LANCELOT | LA HIRE | HOGIER | HECTOR |
L'origine di questi nomi è affascinante, ma ancora largamente discussa.
Alcuni di essi sono probabilmente riferiti a personaggi storici, mentre altri sono
piuttosto anonimi.
- Alexandre (re di Fiori) potrebbe essere Alessandro III, detto Magno (356-323 aC), famoso re macedone;
- Charles (re di Cuori) potrebbe essere Carlomagno (742-814), re dei Franchi e, più tardi, imperatore romano d'occidente;
- David (re di Picche) si riferisce probabilmente al secondo re d'Israele (secoli XI-X aC);
- Cesar (re di Quadri) potrebbe essere il famoso generale e dittatore Giulio Cesare (100-44 aC);
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- Argine (regina di Fiori) ha un'origine oscura, che alcuni studiosi fanno semplicemente risalire all'anagramma del vocabolo latino Regina;
- Judith (regina di Cuori) è probabilmente la leggendaria eroina ebrea che salvò il suo popolo dai Babilonesi, seducendo e poi uccidendo il comandante nemico Oloferne;
- Pallas (regina di Picche) potrebbe riferirsi ad Atena, dea greca della guerra e della ragione (Minerva per i Romani), il cui altro nome era Pallade;
- Rachel (regina di Quadri) sembra essere un altro personaggio biblico, una delle due mogli di Giacobbe, figlio di Abramo;
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Lancelot (jack di Fiori) è quasi certamente il più famoso dei cavalieri della Tavola Rotonda di re Artù;
Lahire (jack di Cuori) è un personaggio oscuro, sebbene fra
i nomi famosi francesi del XVII secolo appaia quello di Laurent de La Hire
(1606-1656, pittore) e quello di Philippe de Lahire (1640-1718, matematico e astronomo);
Hogier (jack di Picche) è un altro personaggio sconosciuto;
Hector (jack di Quadri) è probabile che sia il fratello di Lancillotto (un altro dei cavalieri di re Artù), piuttosto
che l'antico eroe greco, figlio del re Priamo, dall'Iliade di Omero.
Qualche altra ipotesi circa i nomi viene fatta da Daf Tregear nella sua pagina
Playing-cards Frequently Asked
Questions.
La prima versione del
portrait officiel era a testa singola, ma
ben presto si trasformò nello stile a doppia testa usato a tutt'oggi.
Gli indici fecero la loro comparsa verso i primi
del '900; in edizioni più vecchie (come quella a destra) le carte non avevano né numero né lettera che ne mostrasse il valore.
Il fatto di essere elementi aggiuntivi spiega perché nelle edizioni moderne si trovano
sovrapposti ai nomi delle figure.
Nel XIX secolo i mazzi francesi avevano un'altra caratteristica interessante:
erano privi di bollo, al contrario di quanto avveniva nella maggior parte dei
paesi europei, ma avevano un marchio in filigrana. La carta che il governo
vendeva ufficialmente ai produttori, su cui poi venivano stampate le carte da
gioco, aveva questo segno distintivo a riprova del pagamento della tassa.
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portrait officiel senza indici, circa 1860-70 (produttore non indicato) |
Non considerando il jolly (che è un soggetto extra, e comparve solo al
volgere del XX secolo), la composizione del mazzo francese è la stessa che
in quelli da
Skat, di cui si parla nella
galleria tedesca.
In particolare, fra gli stili tedeschi il
Berliner Bild (anche noto
come
Französisches Bild, quello più comune in Germania settentrionale) si avvicina
ancora di più al mazzo usato in Francia, in quanto ha Cuori, Picche, Quadri e
Fiori al posto dei più caratteristici semi tedeschi; lo stile delle
figure, però, è diverso.
stile francese, edizione a 52 carte senza nomi (di Héron, Francia) |
Oltre alla suddetta versione classica, che alcuni produttori ora hanno in
catalogo col nome di mazzo da Belote, lo stile francese esiste anche in
versioni da 52 carte, per un uso più generale, e in questo caso i tipici nomi delle figure sono spesso assenti, configurando quasi un ibrido franco-belga (cfr. paragrafo successivo). |
STILI BELGA E GENOVESE
Nelle aree francofone del Belgio si gioca a carte con un mazzo molto simile a quello del
paese vicino, che però presenta qualche differenza:
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stile francese (a sinistra, di France Cartes),
e stile belga (Carta Mundi, Belgio) |
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- i nomi dei personaggi delle figure non compaiono mai;
- la riga diagonale che divide in due la figura non è mai punteggiata, ed è solitamente bianca;
- il fante di Fiori ha un copricapo rosso (quello francese lo ha azzurro), e regge uno
scudo triangolare, diviso in quattro quadranti con simboli araldici (di solito una torre,
un leone rampante, una croce e un motivo a bande), mentre quello francese è ovale,
con decorazioni esagonali e rotonde: un dettaglio degli scudi è raffigurato più in basso nella pagina;
- tutti i personaggi delle figure belghe riempiono gli spazi bianchi leggermente di meno
di quelli francesi (questi ultimi sono più "rotondi").
Questo stile è disponibile sia in versioni da 32 che da 52 carte; vi vengono aggiunti solitamente due jolly, che però nel primo caso possono anche essere uno solo, o nessuno, a seconda dell'edizione. |
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in alto, da sinistra: stile francese (Dal Negro, Italia) e stile belga (Carta Mundi, Belgio);
in basso: stile genovese (Dal Negro, Italia) e stile belga (Master De Lux, Turchia)
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Nonostante le aree fiamminghe del Belgio non usino questo stile,
preferendogli quello olandese (non ancora trattato in questo sito),
è interessante notare che altri paesi, sia quelli legati alla cultura francese come la Tunisia, o il Marocco, quanto altri che hanno poca o nessuna relazione con la Francia, come quelli del sud-est europeo e del Medio Oriente (Turchia, Libano, Siria), hanno adottato lo stile belga, o comunque derivato da quello belga, in alternativa a quello internazionale.
In particolare, in Turchia queste carte sono divenute quasi
lo stile standard, mantenendo gli indici francesi (V, D e R) sebbene i semi e le figure
vengano chiamate localmente con nomi turchi (cfr. il glossario in fondo alla
pagina). |
in alto: stile belga, marca Master De Luxe, Turchia;
in basso: stile belga-genovese, di Biermans (Belgio) prodotto per
la Tunisia, 1950 c.ca: le edizioni nordafricane hanno spesso gli spigoli vivi
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Genoese pattern, by Dal Negro (Italy) |
Un altro luogo dove lo stile belga ha attecchito, divenendo anche quello locale, è la città di Genova e dintorni. Infatti le figure delle carte Genovesi sono
pressoché identiche a quelle dei mazzi francesi del XIX secolo, cioè
senza gli indici.
Una piccola differenza è nello scudo che tiene in mano il fante di Fiori (una carta che
funziona bene da indicatore di questi stili): la sua forma è più elaborata, avendo
un margine superiore a punta e i lati concavi, come si vede qui in basso.
I simboli che vi compaiono, comunque, sono praticamente gli stessi. |
Ovviamente la regola di identificazione basata sullo scudo non tiene conto di eventuali ibridi, come l'esempio tunisino mostrato in precedenza, senza indici (il che farebbe pensare allo stile genovese), ma con uno scudo di tipo belga.
In quanto ai colori, nelle carte Genovesi la maggior parte dei dettagli che nel mazzo belga sono azzurri qui diventano verde scuro. |
i diversi scudi del fante di Fiori:
stili francese (a sinistra), belga e genovese |
in alto: Genovesi
(di Masenghini e Modiano, Italia)
in basso: stile belga
(marche Ken e Master De Lux, Turchia) |
Fra le carte regionali italiane, somiglianze significative con gli stili belga e francese si ritrovano anche nel mazzo usato in Piemonte (illustrazione in basso), che infatti si trova appena sopra Genova. In questo caso, però, alcuni ulteriori dettagli aumentano le suddette divergenze:
non solo mancano gli indici, ma le figure sono sdoppiate orizzontalmente (non diagonalmente),
e decorazioni a forma di ghirlanda avvolgono tre degli assi, o anche tutti e quattro, a seconda
dell'edizione.
Qualche altro soggetto dalle carte Piemontesi lo si può
vedere cliccando qui.
Inoltre, in alcune edizioni tutte le figure genovesi hanno la carnagione rosa o color carne, un particolare che non si ritrova mai nei tipici stili francese e belga (ad eccezione
di un numero di mazzi piuttosto limitato, prodotto per i mercati d'oltreoceano).
In ultimo, in alcune versioni la linea di sdoppiamento delle figure di Genova non è più demarcata
da una riga (come nell'esempio qui a sinistra).
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Ancora oggi le carte Genovesi sono disponibili in tre diverse composizioni: una versione a 32 carte, simile al mazzo originale francese (ma senza jolly), una versione a 40 carte simile alla maggior parte degli altri mazzi regionali italiani, con valori dall'1 (asso)
al 7 e tre figure, ancora una volta senza jolly, e una versione a 52 carte, stavolta
con due jolly. L'edizione di Modiano da 52 viene prodotta tanto col nome di Genovesi
che di Baccara (fra le due non vi è alcuna differenza distinguibile). |
carte Piemontesi (di Modiano); si notino
lo sdoppiamento orizzontale e gli assi decorati |
asso di Fiori francese, asso di Cuori genovese,
e assi di Cuori e di Quadri turchi |
Confrontando gli assi delle diverse varietà di cui si è detto finora, si scoprono altre differenze.
- I mazzi francesi tradizionali hanno il nome o il logo del produttore sull'asso di Fiori,
che è l'unico dei quattro ad avere una piccola corona di foglie intrecciate attorno al simbolo.
- Gli assi dello stile belga sono semplici, in genere senza nome del produttore né altri
dettagli decorativi. Anche le versioni turche hanno assi semplici, ma in alcune edizioni
quelli di Cuori e di Quadri hanno il nome della marca (questo dettaglio, però, non è una costante).
- Lo stile genovese invece ha il marchio di fabbrica sull'asso di Cuori, la carta che
recava anche il bollo d'imposta; gli altri assi non hanno particolari elementi decorativi.
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Lo stile nazionale è ancora così diffuso in Francia che anche alcuni mazzi
con disegni di fantasia sono stati realizzati attenendosi allo schema delle carte
tradizionali. L'esempio qui a destra mostra un'insolita versione a figura singola
che l'artista Claude Weisbuch ha creato per Grimaud-France Cartes: gli indici "1"
sono diventati gli "A" internazionali, e i segni dei semi sono stati ridisegnati,
ma le dodici figure, a dispetto dello stile innovativo, hanno mantenuto i loro
nomi storici.
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stile francese con illustrazioni di fantasia
di Claude Weisbuck, prodotto dai Grimaud/France Cartes (Francia) |
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