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~~ Galleria 18 ~~ carte regionali Cina e Hong Kong · pagina 1 · note storiche carte a semi monetari I parte
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INTRODUZIONE
In Cina esistono svariati tipi di carte tradizionali, di cui gran parte tutt'ora in uso, soprattutto nelle regioni lungo la fascia costiera.
Molti mazzi sono composti da un numero di carte maggiore rispetto a quelli europei. Possono apparire curiosi agli occhi di un occidentale, tanto per le loro dimensioni, spesso sottili e lunghe, e in genere più piccole di quelle usate in occidente, che per la varietà di illustrazioni e personaggi raffigurati.
È probabile che il motivo di una forma così stretta si spieghi con l'esigenza dei giocatori di tenere in mano un numero di carte piuttosto elevato, sovrapposte "verticalmente" (cioè non "a ventaglio"), in modo che una delle estremità resi visibile: i loro indici, quando presenti, confortano questa ipotesi, essendo situati ad entrambe le estremità delle carte.
Un'altra caratteristica raramente incontrata nelle carte occidentali è che, con poche eccezioni, i soggetti presenti in un mazzo cinese si ripetono più volte (quante volte dipende dallo stile del mazzo o anche dalle diverse edizioni), e ciò spiega come alcuni mazzi arrivano a contenere oltre 150 carte.
I dorsi invece, sono più spesso privi di decorazione, cioè a tinta unica, ma alcuni stili hanno motivi geometrici, di gusto più occidentale.
Diversi mazzi sono venduti avvolti da un incarto oppure semplicemente da una fascetta con il marchio del produttore, o persino legati con una cordicella, come si può vedere in queste immagini. Talora è usata anche la scatoletta di cartone.
Gli stili cinesi possono essere suddivisi in un certo numero di gruppi o famiglie, note come carte a semi monetari, carte a scacchi cinesi, carte da domino e carte a ideogrammi, in base al tipo di semi adottati e alla struttura del mazzo.
Tuttavia questi sono nomi occidentali, e non corrispondono ai termini usati dai giocatori cinesi; inoltre, anche nell'ambito di uno stesso gruppo, ciascuno di questi stili andrebbe considerato individualmente, perché il numero di carte da cui sono formati, l'area geografica a cui sono legati, e i giochi che vi si praticano sono diversi.
Dato che non vi è sempre una stretta corrispondenza fra la traduzione letterale dei nomi in cinese dei mazzi, dei semi e delle singole carte e quelli occidentali, il testo ne riporta tanto la versione originale che quella meno "esotica", se quest'ultima esiste.
Per concludere, una nota di folklore. I cantonesi hanno un detto: le cose buone vengono a coppie. Ciò si riflette chiaramente nei nomi delle marche commerciali, ed anche nei dettagli decorativi di diverse carte, raffigurati a due a due, un elemento scaramantico che caratterizza i mazzi del sud-est della Cina e di Hong Kong (vedi l'illustrazione qui a destra).
marche di carte da gioco del sud-est della Cina e di Hong Kong
Per un più agevole caricamento delle immagini questa galleria è suddivisa in pagine monografiche, come segue:
NOTE STORICHE · CARTE A SEMI MONETARI (I parte) . . | pagina 1 |
CARTE A SEMI MONETARI (II parte) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . | pagina 2 |
CARTE A SCACCHI CINESI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . | pagina 3 |
CARTE DA DOMINO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . | pagina 4 |
CARTE A IDEOGRAMMI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . | pagina 5 |
(salta le note storiche)
NOTE STORICHE
STILI DA DOMINO La popolare varietà di carte con punti neri e rossi derivò dai set da domino, o
Ku Pai
("tessere d'osso") in cinese, i cui pezzi erano - e sono ancora oggi - piuttosto simili a quelli
occidentali (cfr. pagina 3). Ad un certo punto del XII secolo century (una datazione abbastanza approssimativa), cominciarono a comparire mazzi di cartoncino pressato al posto delle solite tessere in osso o in avorio. Sebbene ciò possa sembrare strano, i cinesi non fanno molta distinzione fra "tessere" e "carte", quest'ultime considerate semplicemente una forma alternativa delle prime, per cui vengono definite entrambe pai, un termine generico per etichette, tessere, carte, targhette, ecc. Diversamente dalle vere tessere, però, le carte cinesi da domino hanno sviluppato nel corso del tempo diversi stili, a seconda del numero di volte per cui ciascun soggetto è replicato, e alle dimensioni delle carte (che oscillano da molto piccole a piuttosto grandi). Vengono descritte a pagina 3. |
La struttura di questo stile veniva descritta come basata su tre semi, le cui carte
avevano segni dall'1 al 9 (ma uno dei semi aveva numeri). Wilkinson identificò
tali semi come Jian (o
Qian) "monete, denaro",
Tiao dal significato
di "bastoni, oggetti lunghi", e Wan
cioè "miriadi, 10.000, decine di migliaia". Tre ulteriori soggetti chiamati Qian Wan ("Mille Miriadi", anche noto come "Vecchio Mille"), Hong Hua ("Fiore Rosso") e Bai Hua ("Fiore Bianco") completavano la serie. Un mazzo completo conteneva quattro copie di ciascun soggetto (in totale 120 carte) più, in alcune edizioni, un numero variabile di carte speciali sciolte, fino a sei per mazzo, la cui funzione nel gioco - secondo il rapporto di Wilkinson - era la stessa dei jolly occidentali, cioè potevano rimpiazzare qualsiasi valore ordinario, come una "matta". Un'identica composizione la si ritrova ancora oggi nello stile DongGuan, descritto in questa pagina. |
antico 9 di Miriadi |
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3 di Denari | Infine, tanto Culin che Wilkinson descrissero un terzo stile antico, che il
secondo autore riportò col nome cantonese
Lat Chi
("carta straccia"). Molto simili alle Gun Pai, questi mazzi avevano quattro semi anziché tre:
"monete", "stringhe", "rouleaux" e "lakh" (dal significato di "centinaia di migliaia")
secondo Wilkinson. Culin
invece li descrisse come "monete", "stringhe", "decine di migliaia" e "decine". In queste
carte i nomi effettivi dei semi erano solitamente riportati sulle carte:
Wen (il Cash, l'antica moneta cinese
di valore più basso, con un foro nel centro), Suo ("corde, stringhe", a
cui le suddette monete venivano tenute infilate), Wan ("miriadi", o "10.000"),
e Shi
("decine, 10"). A sinistra ne viene mostrato un esempio. Anche queste carte avevano valori dall'1 al 9. Wilkinson specificò che gli 1 dei semi più forte e più debole erano chiamati "100 figli" e "asso di Denari". |
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la carta di Turfan |
Purtroppo non è possibile valutare l'età di questa carta, sebbene si ritenga essere risalente a diversi secoli fa. Potrebbe persino trattarsi di quella più antica al mondo, ma mancano gli elementi per esprimere un giudizio. Quindi questo reperto ci dà molte più informazioni su dove tali carte venivano usate, assai più che su quando ciò avveniva. Qualsiasi età possa avere, la straordinaria somiglianza con alcuni soggetti che appartengono ai moderni mazzi a semi monetari depongono per l'esistenza di un collegamento; i volti stilizzati che compaiono su tali carte rappresentano i personaggi di un romanzo assai conosciuto intitolato Il margine dell'acqua (Shui-hu Zhuan). Gli stessi personaggi vengono anche comunemente presi in prestito da altri tipi di carte da gioco, in particoare dalle Chuan Pai (una variante delle carte da domino cinese) e mazzi da Poker, nelle quali appaiono a figura intera come decorazioni nel centro della carta. Lo stesso romanzo potrebbe fornire un indizio per la datazione: fu scritto nel XIV secolo, e considerando che per divenire famoso in tutto il paese sarebbe stato necessario dell'altro tempo, possiamo ragionevolmente ipotizzare che tali volti non comparvero sulle carte da gioco orientali prima dello stesso secolo, o magari anche più tardi. Ma tale limite cronologico sarebbe plausibile solo nel caso in cui ad essere ritratto fosse davvero un personaggio tratto da Il margine dell'acqua. |
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Infatti nella provincia dello XinJiang, una volta Turkestan cinese, si parlava (e si parla tutt'ora) la lingua Uyghur. In origine questa veniva scritta con un alfabeto arcaico chiamato Orkhon, poi rimpiazzato nel XVI secolo da quello arabo, ed in ultimo, nel XX secolo, da quello occidentale e cirillico (usati entrambi). Ideogrammi cinesi, come quelli che compaiono ad entrambe le estremità della carta, non furono mai usati. Pertanto il reperto potrebbe essere giunto a Turfan da regioni più ad est, forse dimenticato da soldati o da mercanti; altrimenti, la carta potrebbe rappresentare la prova di uno stile molto antico, ma già sufficientemente diffuso al punto da essere conosciuto in Asia Centrale, i cui disegni (compresi gli ideogrammi) sarebbero rimasti immutati, indipendentemente dall'area geografica dove il mazzo era prodotto e/o utilizzato. |
Carte a semi monetari è un termine con cui viene indicato il più importante gruppo di stili cinesi.
Il nome si ispira all'antica monetazione locale, a cui si riferiscono graficamente i semi. Tali stili sono diffusi soprattutto nelle regioni centrali e meridionali del paese (cfr. la mappa a lato). Le caratteristiche principali del gruppo sono:
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l'antico Cash cinese che ispirò le carte a semi monetari |
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in forma ordinaria e in quella ufficiale |
Quelle di Miriadi sono le uniche carte i cui valori non vengono indicati con i
simboli del seme (o punti), ma con numeri cinesi dall'1 al 9. Il nome di questo seme
deriva dall'ideogramma cinese wan (o man
nel dialetto cantonese), il cui significato è "diecimila" ma anche "miriade, moltitudine",
che in molti tipi di mazzo, ma non in tutti, compare accanto al valore numerico. Poiché tutti i numeri cinesi possono essere scritti in due forme, quella ordinaria e quella ufficiale (più elaborata), il valore numerico nelle carte di Miriadi appare sempre in forma ordinaria, mentre l'ideogramma che si riferisce al seme (wan) può trovarsi in qualsiasi delle due forme, come si vede a sinistra. |
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In altri stili, invece, le Miriadi hanno per segno un diverso ideogramma,
guan (in cantonese gun), mostrato qui a destra, il cui significato
letterale è "perforare, passare attraverso", ma anche "una stringa di 1.000 monete". |
guan |
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Infatti Wan è un'abbreviazione
di "10.000 Guan" (cioè 10.000 x 1.000 monete, ovvero 10 milioni di monete). Inoltre,
molti giocatori chiamano Wan anche il seme di Guan, e questi due simboli (o semi)
non sono mai contemporaneamente presenti nel medesimo mazzo.
Negli stili a quattro semi (come le carte cinesi Hakka o quelle vietnamite da Bâ´t ) se ne trova ancora un altro, di valore superiore, indicato come seme delle Decine, che in effetti significa "decine di miriadi" (cioè 100 milioni di monete). A sostegno di tale lettura numerica dei semi è l'ordine gerarchico che essi hanno in alcuni giochi, che va dalle Decine (se presenti) o dalle Miriadi (Wan oppure Guan) alle Stringhe, fino ai Denari, che rappresentano monete singole. Solo nel Mah Jong i semi divergono in parte dal suddetto schema (vedi tabella qui a destra e paragrafo relativo più in basso), ma nei segni adottati c'è ancora una somiglianza grafica con quelli tradizionali, essendo infatti nati da quest'ultimi. |
i segni di diversi stili di carte a semi monetari |
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Il nome di questo stile significa semplicemente "carte di DongGuan" (che è una città
nella regione di GuangDong, Cina meridionale).
Il mazzo si compone di 124 carte, divise in tre semi chiamati Wen, Suo e Wan, cioè gli anzidetti Denari, Stringhe e Miriadi. |
In questo stile il seme di Wan (Miriadi) è rappresentato dall'ideogramma guan,
di cui si è detto prima, ma il nome è rimasto immutato. I soggetti di questo seme sono
dei volti estremamente stilizzati (vedi figura a destra), corrispondenti ai protagonisti di "Il margine
dell'acqua", come spiegato nella parte introduttiva. I valori delle carte non figurate vanno dall'1 al 9. Il 9 di Stringhe è diverso dalle altre carte perché ha un bollo o sigillo rosso. |
2, 3, 7 e 9 di Suo (Stringhe) |
1, 5 e 9 di Wan (Miriadi) |
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la carta Gui, Da Hong, Ba Shu e Xiao Hong |
Il mazzo ha anche tre carte aggiuntive od onori, chiamate
Da Hong ("grande rosso"), Xiao Hong
("piccolo rosso") e Ba Shu ("fascina da otto"),
quest'ultimo probabilmente con riferimento agli otto elementi angolari nella parte superiore
della carta. Altri nomi noti di queste tre carte sono rispettivamente
Vecchio Mille, Fiore Rosso
e Fiore Bianco. I primi due hanno un paio di sigilli
rossi, simili a quello singolo presente sul 9 di Stringhe; il "Fiore Bianco" invece
non ha sigillo, e raffigura un fiore bianco stilizzato in un vaso. I motivi a maschera che compaiono su Da Hong (o Vecchio Mille) e Xiao Hong (o Fiore Rosso) graficamente hanno una certa somiglianza con le carte del seme di Wan (Miriadi): infatti anche questi raffigurano personaggi tratti dal medesimo romanzo epico. C'è un'altra carta speciale nel mazzo, chiamata Gui (Gwai in cantonese), cioè "diavolo" o "fantasma", con un piccolo personaggio maschile che indossa abiti tradizionali cinesi. Questo è l'unico soggetto la cui illustrazione non sia in bianco & nero, eccettuati i sigilli rossi, e svolge la stessa funzione delle carte speciali degli antichi mazzi Gun Pai (cfr. le note storiche). |
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Nel mazzo DongGuan ognuna delle carte summenzionate si ripete quattro volte. Mentre nel seme di Wan (Miriadi) i valori sono indicati con numeri, negli altri due vengono usati i segni del proprio seme. Ad un occhio occidentale alcuni di questi arrangiamenti appaiono difficili da interpretare. Nel seme di Stringhe, ad esempio, ciò che va contato è il numero di striature "a scala" o "a rotaia", che rappresentano stringhe di monete, come spiegato nella parte introduttiva; il 9 di questo seme non segue questo criterio, ma può essere comunque riconosciuto facilmente per via del suo sigillo rosso (cfr. illustrazione precedente). Anche la lettura dei valori raffigurati sui Denari non è così immediata, poiché le immagini sono molto stilizzate, e in diverse carte viene mostrata solo una porzione di ciascuna moneta. |
1, 4, 6 e 9 di Wen (Denari) |
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Inoltre i mazzi sono spesso prodotti e commercializzati su scala locale (fino a
non molto tempo fa, in Cina non vi erano ditte sufficientemente grandi da stampare e
vendere carte da gioco su tutto il territorio nazionale). Di conseguenza non è raro che
alcuni stili siano conosciuti con più di un nome nelle diverse regioni,
mentre altri stili non ne hanno neppure uno in particolare, venendo genericamente
chiamate dai giocatori locali "carte", "carte di carta", o con altri nomi generici
di questo tipo. Questo è il caso dell'edizione mostrata nelle illustrazioni che seguono, proveniente dalla regione di ZheJiang, etichettata semplicemente come "carte di plastica per giocare". |
alcuni esempi dai semi di Denari (riga superiore), Stringhe e Miriadi (riga inferiore) |
Il mazzo raffigura gli stessi soggetti dello stile DongGuan
di cui si è detto sopra, compresi Vecchio Mille, Fiore Rosso e Fiore Bianco,
ma in questo caso ogni carta è ripetuta cinque volte anziché quattro.
Vi si trovano anche sei soggetti speciali con figure umane, identificati dai loro rispettivi ideogrammi come il Maggiore, il Minore, Denaro, Stringa e Miriade (gli ultimi tre si riferiscono chiaramente ai semi, di cui però non fanno parte).
si noti come i Denari e le Stringhe differiscono dalle Miriadi per piccoli elementi grafici (punti, linee), che suppergiù richiamano la forma del seme |
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Sistemi di indici simili a questo si trovano in altri stili a semi monetari (cfr. anche la galleria del Sud-Est Asiatico). Invece il Vecchio Mille, il Fiore Rosso e il Fiore Bianco hanno indici diversi, così come pure i soggetti speciali. Quest'ultimi li hanno di colore giallo; fra di essi, nella carta speciale che certifica la qualità del mazzo l'indice all'estremità superiore vuol dire "carta re".
A parte l'uso di soggetti a colori, in questo stile si riscontrano altre particolarità. Per esempio, l'assenza dei bolli rossi sul Vecchio Mille, Fiore Rosso e 9 di Stringhe. Un'altra caratteristica curiosa è l'aspetto grafico del seme di Stringhe: la resa in prospettiva tridimensionale delle monete infilate ad uno spago le fa assomigliare un po' al segno dei Bastoni nelle carte italiane centro-meridionali e spagnole (cfr. le rispettive gallerie).
Anche i volti dei personaggi del seme di Wan, pur nella loro semplicità, sono meno stilizzati di quelli delle carte DongGuan.
i sei soggetti speciali
pagina 2 CARTE A SEMI MONETARI (II parte) |
pagina 3 CARTE A SCACCHI |
pagina 4 CARTE DA DOMINO |
pagina 5 CARTE A IDEOGRAMMI |
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