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~~ Galleria 20 ~~ carte regionali India · pagina 3 · Dasâvatâra Ganjifa |
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Sebbene il gioco praticato con le carte Ganjifa fiorì fra i Mughal nella sua versione a otto semi, i giocatori indigeni (indù) sentirono l'esigenza di preservare l'antico schema, cioè quello del presunto Kridapatram, più vicino alle tradizioni della loro terra. Trassero quindi l'ispirazione dalla religione locale per illustrare le figure, e creare i loro propri semi.
Il più importante stile Ganjifa non-Mughal è il Dasâvatâra.
1 e 9 di Rama (il segno è una freccia)Questo termine significa letteralmente "dieci incarnazioni", riferendosi alle varie forme umane ed animali assunte dal dio Vishnu per rivelarsi, in opposizione al male.
Tali incarnazioni, solitamente dieci ma talvolta di più, a seconda delle credenze locali, sono:
Matsya (pesce) Parashurâma (Râma con una scure) Khûrma (tartaruga) Râma (eroe del Râmâyana) Varâha (cinghiale) Krishna (il santo pastore) Narasimha (metà uomo, metà leone) Buddha Vâmana (nano) Kalkin (l'incarnazione ancora non avvenuta)
top: 1 and 8 of Parashurama (the sign is an axe)
bottom: 1 and 7 of Vamana (water-vases) Il numero di semi del Dasâvatâra Gajifa è dieci (cinque "forti" e cinque "deboli"), e i loro segni riflettono i soggetti del tema religioso. Otto su dieci semi sono standard, presenti in tutti i mazzi, mentre due di essi possono variare da regione a regione, scelti fra un certo numero di opzionali (cfr. tabella che segue).
Comunque, spesso i mazzi Dasâvatâra Ganjifa hanno più di dieci semi: l'aggiunta di due è comune, ma i mazzi più grandi possono arrivare a contenere da 20 a 24 semi (cioè da 240 a 288 carte, una composizione abbastanza insolita).
Alcuni nomi dei semi Dasâvatâra sono gli stessi delle incarnazioni a cui fanno riferimento, mentre tutti i segni simboleggiano le loro gesta; ai segni usuali, a volte ne vengono preferiti di alternativi.
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5, mantrî e râjâ di Kalkin, con il destriero bianco di Vishnu, e la spada (sciabola) come segno |
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7, mantrî e râjâ di Ganesh, dio dalla testa di elefante (seme aggiuntivo del Dasâvatâra) |
Le figure mostrate nella pagina, provenienti da Orissa,
mostrano gli stessi personaggi tanto nelle carte del mantrî che in quelle
dei relativi râjâ; in quest'ultime sono di dimensioni
leggermente ridotte, posti al centro di un ratha o carro-tempio, cioè il mezzo usato
in particolari ricorrenze per trasportare le effigi sacre lungo le strade (se ne noti la ruota, in basso). |
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LA VARIETÀ "AD UCCELLI"
Una particolare varietà di carte Ganjifa è quella in cui i consueti segni dei semi sono rimpiazzati da uccelli (oppure, più di rado, anche da altri animali). La si trova soprattutto con composizione Mughal, cioè a otto semi. In tempi più recenti ne è stato prodotto anche qualche esemplare Dasâvatâra, come quello mostrato nelle seguenti illustrazioni, a dieci semi, ognuno dei quali rappresentato da un uccello differente; il piccolo vaso di fiori alla base delle carte non figurate è puramente decorativo.
1 di Parashurâma (verde) e 10 di Narasimha (blu),
da un mazzo Dasâvatâra a dieci semi
5 di Kûrma La scelta di usare uccelli come segni dei semi non dovrebbe sorprendere, considerando che diversi di essi appartengono alla mitologia indù, ad esempio il corvo (veicolo di Shani), il pavone (veicolo di Kartikkeya), il pappagallo (veicolo di Kamadeva), il cigno (veicolo di Saraswati e Brahma), più qualche creatura mitologica come Garuda (metà uomo e metà aquila, veicolo di Vishnu) e Arva (metà cavallo e metà uccello).
Gli uccelli raffigurati sulle carte Ganjifa (cioè i segni) sono piccoli e abbastanza stilizzati, ma i semi si distinguono anche dal colore dello sfondo, e dai personaggi delle figure, i quali a volte reggono il segno tradizionale (spada, conchiglia, brocca, ecc.), oppure si riconoscono dalla loro forma particolare (come ad esempio la tipica carta mantrî del seme di Jagannath nello stato di Orissa).
In questa edizione, proveniente da Parlakhemundi (Orissa), le carte mantrî raffigurano le avatâra (incarnazioni) di Vishnu, mentre le carte râjâ mostrano Vishnu e sua moglie Lakshmi seduti sul mitico serpente Shesha, una rappresentazione tradizionale di questa divinità.
carte mantrî e râjâ dai semi di Kalkin, Vâmana (fila superiore), Jagannath e Bâlarama (fila inferiore)
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note storiche e generalipagina 2
Mughal Ganjifapagina 4
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