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~~ Galleria 10 ~~ carte regionali Italia · pagina 4 · STILI REGIONALI - IV | torna all' INDICE DELLE GALLERIE |
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Questa pagina mostra la seconda metà degli stili regionali italiani.
RomagnoleDiffusione: Romagna
N° di carte: 40
Questo stile appartiene al gruppo centro-meridionale e, in sostanza, si trova a metà strada fra le Piacentine e le Napoletane, forse avendo avuto con esse un'origine comune, ma le illustrazioni sono meno rifinite, ed il mazzo è a figure a testa singola.
Gli assi rivelano una curiosa mescolanza di generi: quello di Denari è quasi una carta bianca, avvicinandosi di più agli stili del nord; l'asso di Coppe e quello di Spade si rifanno alle suddette Piacentine, mentre quello di Bastoni ricorda le carte Catalane usate in Spagna (cfr. galleria spagnola), mostrando un ruvido randello dal cui fusto sporgono dei rami.
Salzburger (o Salisburghesi)Diffusione: sud-Tirolo
N° di carte: 40 (in passato 36)
Uno stile abbastanza inconsueto è quello usato dagli abitanti di lingua tedesca del sud-Tirolo. Com'è ovvio, si avvicina di più ai mazzi tedeschi che non a quelli italiani, col tradizionale sistema di semi germanici che raafigurano Cuori, Ghiande, Foglie e Campanelli, senza assi (i daus fanno le veci di questa carta nei mazzi regionali tedeschi), e una tipica carta Weli (jolly). Lo stesso nome del mazzo, dalla città austriaca di Salisburgo, dimostra che l'origine di questo stile è tutt'altro che italiana. In effetti, carte di questo stesso tipo si producono anche in Austria, dove però sono chiamate Einfachdeutsch (all'incirca "tedesche a figura singola"), per distinguerle dal Bayerisches Bild ("stile bavarese"), assai simile ma a figura doppia. Tutte le carte del mazzo Salzburger sono molto riccamente ornate, con colori brillanti e piccole vedute decorative e figurine in tutte le carte di ciascun seme.
Stranamente, il numero di carte di questo questo mazzo era originariamente 36 (come del resto lo è tutt'ora nelle edizioni austriache), ma attorno al 1980 i produttori italiani hanno aumentato il numero di carte a 40. Pertanto ad ogni seme fu aggiunto anche il 5, sempre decorato con un serpente policromo alla base. Non è chiaro se il motivo di tale cambiamento fu semplicemente la necessità di conformare il mazzo al numero di carte presenti in gran parte degli stili italiani, così da semplificare le operazioni di taglio e confezionamento.Un visitatore del sito, Domenico Starna, ha osservato che il mazzo Salzburger con i 5 supplementari potrebbe essere usato per giocare a Tresette, avendo di persona assistito ad una partita in una località del sud tirolo. Questo gioco può effettivamente essere praticato con un mazzo da 40 carte, indipendentemente dai diversi valori delle carte numerali, cioè dall'1 al 7 se si usano semi italiani, oppure 2 (daus, usato come un asso) e dal 5 al 10 con mazzi a semi tedeschi. Tuttavia è da rilevare che nella stessa regione sono altrettanto diffuse le carte Trentine, a semi italiani, che per giocare a Tresette sembrerebbero persino più pratiche, anche se è comprensibile che i giocatori di madrelingua tedesca prediligano ugualmente le Salzburger per via dei loro semi.
SardeDiffusione: Sardegna
N° di carte: 40
Più che un mazzo italiano, le Sarde potrebbero essere descritte come una antica Baraja Española, lo stile nazionale di Spagna (per un confronto grafico cfr. la galleria spagnola). La grande somiglianza fra questi due stili, e i forti rapporti culturali fra la Spagna e la Sardegna (in particolare sul versante occidentale dell'isola), non lasciano alcun dubbio circa l'origine di queste carte. Al pari di quelle iberiche, anche quelle sarde hanno minuscoli indici numerici negli angoli. Inoltre, nonostante sia un mazzo a 40 carte, le figure sarde hanno come indici il 10 (fante), l'11 (cavallo) e il 12 (re), allo stesso modo di quelle spagnole.
Un ulteriore elemento di somiglianza con la Baraja Española è l'asso di Denari: unico fra tutti gli altri stili italiani, questo mazzo mostra una grossa moneta gialla, la quale ricorda assai da vicino la medaglia effigiata nei mazzi spagnoli, sebbene altri elementi decorativi (bandiere, stemmi, ecc.) nelle Sarde non appaiano.
SicilianeDiffusione: Sicilia (e il sud)
N° di carte: 40
Le Siciliane sono correlate alle Napoletane; come per quest'ultime, lo stile nacque probabilmente nel XIX secolo (la foggia degli abiti e lo stile delle acconciature depongono per questa datazione), e molte delle carte hanno i simboli distribuiti in modo simile. Anche le dimensioni dei mazzi si assomigliano, più piccole della media. Le Siciliane, però, sembrano ancora più rustiche; hanno spesso delle piccole figurine decorative a riempimento degli spazi vuoti, mentre i simboli dei semi sono piuttosto semplici.
Nel 5 di Denari la moneta centrale, più grande delle altre, mostra una biga guidata da una figura femminile (allegoria dell'Italia): è tratta da una moneta da 10 Lire che entrò in corso nel 1926; in precedenza al posto di questa immagine compariva sulla carta una testa dell'eroe nazionale Giuseppe Garibaldi, in ricordo del suo sbarco in Sicilia coi leggendari Mille nel 1860. È anche nota un'edizione del produttore Azzarello (anni '30) in cui l'eroe compare al posto del solito cavallo di Bastoni, con la famosa frase rivolta a Bixio: Nino, domani a Palermo.
Questo stile non è confinato all'isola di Sicilia: in alcune zone dell'Italia meridionale molti giocatori preferiscono usare le Siciliane anziché le Napoletane.
Toscane e FiorentineDiffusione: Toscana
N° di carte: 40
Le carte della Toscana sono fra gli stili regionali più attraenti: le loro figure singole (tutti gli altri mazzi a semi francesi sono a figure doppie) mostrano personaggi in abiti rinascimentali policromi, e nell'insieme l'aspetto è davvero gradevole.
Attualmente le Toscane e le Fiorentine - quest'ultime si riferiscono allo stile adottato specificamente a Firenze - hanno le medesime illustrazioni, con l'unica differenza consistente nelle dimensioni dei due mazzi:
Modiano produce lo stile delle Fiorentine sotto il nome di Toscane Grandi. Avendo dimensioni superiori, le carte Fiorentine del suddetto produttore hanno dettagli più accurati e nitidi: sui libri, sulle pergamene, ecc. che i personaggi delle figure tengono in mano si legge spesso il nome della compagnia in caratteri piccoli ma perfettamente leggibili, mentre nelle carte Toscane ciò è impossibile a causa dei particolari ancor più ridotti. Invece le edizioni di carte Fiorentine prodotte da Dal Negro e Masenghini hanno lo stesso identico disegno delle Toscane, senza alcuna differenza degna di nota, fatta eccezione per la sola dimensione delle carte.
- Toscane . . . . . 5.6 x 8.8 cm;
- Fiorentine . . . 6.7 x 10 cm.
Fino a 30-40 anni fa le Toscane avevano figure diverse da quelle dei mazzi attuali. In particolare, l'atteggiamento dei personaggi era alquanto differente: l'immagine qui a destra mostra un confronto tra le Fiorentine (in alto) e le Toscane obsolete (in basso, da un'edizione di Viassone).
L'esemplare a sinistra, invece, fa parte di una riproduzione di un'antica edizione di Toscane risalente al 1850. In questo caso gli 8, i 9 e i 10 furono disegnati a mano e aggiunti alle carte standard, trasformando il mazzo regionale in uno a 52 carte, con una possibilità d'uso più ampia.
La produzione delle Toscane classiche cessò verso la metà del XX secolo, quando gli stessi disegni delle Fiorentine furono adottati per entrambi gli stili.
TrentineDiffusione: Trento (e aree circostanti)
N° di carte: 40 - 52Un altro dettaglio curioso è la capigliatura multicolore dei personaggi delle figure.
Un tipico stile settentrionale, duro e rustico, che esiste tanto in versioni da 40 carte che da 52, sebbene solo pochi produttori abbiano in catalogo quest'ultima varietà.
Le dimensioni delle carte sono discretamente più grandi di quelle degli altri mazzi del nord.
Le Trentine si riconoscono facilmente dalle loro figure singole; tutti e quattro i re sono seduti, e quello di Denari poggia sullo spazio lasciato vuoto per il bollo d'imposta: a differenza di altri mazzi a semi italiani, il bollo non compare sull'asso di Denari, che invece contiene un ovale o medaglione decorato con una figura umana.
Diverse carte hanno piccoli numeri per una più agevole lettura del valore, sebbene non siano posizionati negli angoli come dei veri indici.
Trevigiane (o Trevisane, o Venete)
Diffusione: Treviso (e il Veneto)
N° di carte: 40 - 52
Questo stile è propriamente noto come Trevigiane o Trevisane, poiché è originario della città di Treviso (come conferma il sigillo civico che spesso decora la carta del re di Bastoni, col nome latino Tarvisium (cfr. dettaglio qui in basso); taluni produttori, però, preferiscono chiamarle Venete, perché sono usate un po' in tutta la regione.
Le Trevigiane sono forse il più classico degli stili fra quelli del nord Italia: decorate in modo accurato, hanno quasi l'aspetto di carte dei semi di un tarocco.
Sebbene la forma dei simboli non sia molto diversa da quella di altri mazzi settentrionali, i Denari si riconoscono dalla loro caratteristica colorazione per metà azzurra e per metà gialla.
Un'altra ben nota caratteristica è che tre dei quattro assi hanno un motto o un proverbio (vedi la sezione espressioni e proverbi per le diciture), mentre un altro soggetto molto distintivo è il fante di Spade, che nella mano sinistra regge sempre una testa mozzata.
In molte edizioni il mazzo delle Trevigiane ha anche un motivo tipico per il dorso (vedi qui a destra): una figura femminile con una lancia e uno scudo, in piedi presso un frammento di colonna. Questo personaggio ricorda abbastanza da vicino l'allegoria della Forza (o Fortezza) nei tarocchi classici, con i quali questo mazzo regionale ha certamente dei rapporti.
Triestine
Diffusione: Trieste
N° di carte: 40
Come le Bergamasche, anche questo stile settentrionale esiste solo in versioni da 40 carte. Ricorda vagamente le Trevigiane, soprattutto perché in questo caso sono presenti dei motti su tutti e quattro gli assi (sono però differenti da quelli suddetti, cfr.espressioni e proverbi).
I personaggi delle figure sono abbastanza stilizzati, e la loro base larga richiama un po' lo stile a "corona grande" (si veda la galleria austriaca), che fino alla prima metà del XX secolo era sicuramente molto usato in quest'area. L'elemento caratteristico delle Triestine è il nome di ogni figura, riportato per esteso nello spazio bianco che sdoppia le illustrazioni, un particolare che si ritrova solo nei tarocchi (sebbene, di solito, alla base delle figure).
Comunque c'è un altro particolare interessante di questo mazzo: le carte hanno piccoli numeri (che nelle figure potrebbero assomigliare a degli indici), e sebbene il mazzo sia sempre costituito da 40 carte, le figure hanno l'11 (fante), il 12 (cavallo) e il 13 (re): ciò fa pensare che questo stile possa, in origine, essere stato costituito da 52 carte. Ora invece sembra esservi un intervallo fra la carta che vale 7 e il successivo fante (segnato 11); un fenomeno simile è già stato osservato a proposito delle Sarde, descritte in precedenza, nei confronti del mazzo spagnolo.
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